Il principale obiettivo del presente elaborato è analizzare alcuni esempi particolarmente significativi di testi diffusi per la promozione di uno stile alimentare vegano. Tale analisi, condotta in primo luogo mediante gli strumenti della semiotica, permetterà di mettere in evidenza le principali isotopie caratterizzanti del veganismo. Simili riflessioni condurranno in ultimo a una trattazione di più ampio respiro sulle relazioni tra informazione e spettacolarizzazione nel panorama mediale contemporaneo. La scelta dell'argomento risponde alla necessità di comprensione di un fenomeno che, stando ai rapporti annuali Eurispes1, sembra aumentare di anno in anno. Solo nel corso dell'ultimo anno il numero dei vegani in Italia è triplicato (nel 2016 erano poco meno dell'1%, nel 2017 sono 3%) dato confermato anche dal rapporto VeganItalia 2017 svolto dall'osservatorio Veganok2. Secondo il rapporto Eurispes, che fotografa la situazione italiana su un ampio raggio (dal lavoro alle abitudini alimentari) il 7,6% del campione degli intervistati segue una dieta vegetariana o vegana. Si tratta di circa un milione e ottocentomila persone. I numeri trovano conferma anche nella crescita delle vendite legate al settore cruelty-free che nei primi 10 mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, evidenzia un calo dei consumi del 5,8% per le carni rosse e suine, del 5,3% per i salumi e del 3.2% sui prodotti caseari. A questi cali corrispondono aumenti di prodotti a marchio vegan: latti vegetali (+19%), zuppe (+37%), piatti pronti, condimenti, salse e sostituti dei secondi piatti (+27,1 %). Il fenomeno prende sempre di più la forma di un vero proprio fenomeno di massa, e in quanto tale, sempre più al centro del dibattito pubblico.

Il fenomeno del veganismo: un'analisi semiotica

LORETI, DARIA
2016/2017

Abstract

Il principale obiettivo del presente elaborato è analizzare alcuni esempi particolarmente significativi di testi diffusi per la promozione di uno stile alimentare vegano. Tale analisi, condotta in primo luogo mediante gli strumenti della semiotica, permetterà di mettere in evidenza le principali isotopie caratterizzanti del veganismo. Simili riflessioni condurranno in ultimo a una trattazione di più ampio respiro sulle relazioni tra informazione e spettacolarizzazione nel panorama mediale contemporaneo. La scelta dell'argomento risponde alla necessità di comprensione di un fenomeno che, stando ai rapporti annuali Eurispes1, sembra aumentare di anno in anno. Solo nel corso dell'ultimo anno il numero dei vegani in Italia è triplicato (nel 2016 erano poco meno dell'1%, nel 2017 sono 3%) dato confermato anche dal rapporto VeganItalia 2017 svolto dall'osservatorio Veganok2. Secondo il rapporto Eurispes, che fotografa la situazione italiana su un ampio raggio (dal lavoro alle abitudini alimentari) il 7,6% del campione degli intervistati segue una dieta vegetariana o vegana. Si tratta di circa un milione e ottocentomila persone. I numeri trovano conferma anche nella crescita delle vendite legate al settore cruelty-free che nei primi 10 mesi del 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015, evidenzia un calo dei consumi del 5,8% per le carni rosse e suine, del 5,3% per i salumi e del 3.2% sui prodotti caseari. A questi cali corrispondono aumenti di prodotti a marchio vegan: latti vegetali (+19%), zuppe (+37%), piatti pronti, condimenti, salse e sostituti dei secondi piatti (+27,1 %). Il fenomeno prende sempre di più la forma di un vero proprio fenomeno di massa, e in quanto tale, sempre più al centro del dibattito pubblico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/87868