L'argomento trattato all'interno della mia tesi riguarda l'adattamento cinematografico. Per poter approfondire questo argomento, ho analizzato innanzitutto da dove deriva la fortuna dell'adattamento e il piacere che ne consegue. Successivamente, ho analizzato il significato della parola «adattamento», poiché per quanto possa sembrare semplice, il termine, data la sua complessità, è molto difficile da definire. L'adattamento può infatti riferirsi sia ad un processo, che essere inteso come un prodotto, cioè come risultato di percorso. Una volta fatto ciò, ho discusso delle relazioni intersemiotiche tra testi scritti e testi audiovisivi; una prima grande premessa è che, pur trattando di traducibilità, siamo sempre di fronte ad opere autonome nella propria coerenza e coesione interna e quindi a testi insostituibili l'uno con l'altro. Uno dei grandi semiologi che si è occupato dell'adattamento da letteratura a cinema è Roman Jakobson, facendo rientrare questa nozione nel territorio della ¿traduzione¿. Di quella che Jakobson chiamava «traduzione intersemiotica» si occupa anche Umberto Eco, in un opera dedicata alla questione della traduzione. La tesi principale del semiologo è che nel caso di un adattamento da letteratura a cinema non si possa parlare di vera traduzione: in questi casi il lavoro che viene definito da alcuni ¿traduttivo¿ richiede una notevole quantità di scelte strategiche e di libere interpretazioni. Una volta analizzato tutto ciò, ho preso in considerazione il caso ¿La Strada¿ di Cormac McCarthy, adattato al grande schermo da John Hillcoat. Ho studiato le varianti tra testo e film fino ad arrivare ad una personale conclusione. In sintesi, si può dire che letteratura e cinema siano più vicini di quello che non si pensi per le strutture narrative e anche per alcune operazioni inferenziali che richiedono al fruitore. Sono più vicini di quel che si pensi per il continuo scambio di persone, di materiali e di elementi culturali, mentre sono molto lontani nel funzionamento dei loro elementi i significazione e solo recentemente la teoria dell'audiovisivo si sta affrancando da una indebita subordinazione alle categorie della linguistica saussuriana.

The road: dal romanzo di Cormac McCarthy al film di John Hillcoat

STRINCONE, MANUELA
2016/2017

Abstract

L'argomento trattato all'interno della mia tesi riguarda l'adattamento cinematografico. Per poter approfondire questo argomento, ho analizzato innanzitutto da dove deriva la fortuna dell'adattamento e il piacere che ne consegue. Successivamente, ho analizzato il significato della parola «adattamento», poiché per quanto possa sembrare semplice, il termine, data la sua complessità, è molto difficile da definire. L'adattamento può infatti riferirsi sia ad un processo, che essere inteso come un prodotto, cioè come risultato di percorso. Una volta fatto ciò, ho discusso delle relazioni intersemiotiche tra testi scritti e testi audiovisivi; una prima grande premessa è che, pur trattando di traducibilità, siamo sempre di fronte ad opere autonome nella propria coerenza e coesione interna e quindi a testi insostituibili l'uno con l'altro. Uno dei grandi semiologi che si è occupato dell'adattamento da letteratura a cinema è Roman Jakobson, facendo rientrare questa nozione nel territorio della ¿traduzione¿. Di quella che Jakobson chiamava «traduzione intersemiotica» si occupa anche Umberto Eco, in un opera dedicata alla questione della traduzione. La tesi principale del semiologo è che nel caso di un adattamento da letteratura a cinema non si possa parlare di vera traduzione: in questi casi il lavoro che viene definito da alcuni ¿traduttivo¿ richiede una notevole quantità di scelte strategiche e di libere interpretazioni. Una volta analizzato tutto ciò, ho preso in considerazione il caso ¿La Strada¿ di Cormac McCarthy, adattato al grande schermo da John Hillcoat. Ho studiato le varianti tra testo e film fino ad arrivare ad una personale conclusione. In sintesi, si può dire che letteratura e cinema siano più vicini di quello che non si pensi per le strutture narrative e anche per alcune operazioni inferenziali che richiedono al fruitore. Sono più vicini di quel che si pensi per il continuo scambio di persone, di materiali e di elementi culturali, mentre sono molto lontani nel funzionamento dei loro elementi i significazione e solo recentemente la teoria dell'audiovisivo si sta affrancando da una indebita subordinazione alle categorie della linguistica saussuriana.
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