Il riconoscimento legislativo del patto marciano attuato con le ultime norme emanate a tal riguardo dal legislatore rappresenta la prima innovazione normativa rilevante in ambito di costituzione ed attuazione delle garanzie reali a tutela del credito, settore mai modificato, se non con interventi di poco rilievo, dall'emanazione del Codice Civile ad oggi. L'intervento normativo è un tentativo di arginare quella crisi economica che investe l'Unione Europea, e non solo, oramai da più di un decennio, e che vede il settore del credito immobiliare tra le vittime più colpite. Per far fronte alle rilevanti difficoltà degli istituti di credito nel recupero celere ed integrale di quanto erogato a titolo di finanziamento, difficoltà che necessariamente vanno a condizionare negativamente la possibilità stessa di concessione del credito così ulteriormente contribuendo all'accrescersi esponenziale della crisi economica, il legislatore è intervenuto riconoscendo la validità all'interno del nostro ordinamento giuridico del patto marciano, e a disciplinarne l'attuazione contrattuale nella normativa oggetto del presente studio. La tipizzazione legislativa della possibile attuazione coattiva extragiudiziaria dell'obbligazione inadempiuta che la disciplina dei meccanismi solutori marciani determina dovrebbe, nelle intenzioni del legislatore, consentire un più rapido ed efficace recupero del credito erogato, e conseguentemente un progressivo aumento dei traffici giuridici che sono alla base della possibile ripresa economica. Alla luce di quanto appena esposto il presente studio si prefigge lo scopo di analizzare le formulazioni legislative del patto marciano che il legislatore ha provveduto a introdurre all'interno della disciplina del credito ai consumatori, del prestito vitalizio ipotecario, e, per completezza, del credito alle imprese e del pegno non possessorio, e valutare le medesime quanto a chiarezza della normativa introdotta e alla possibile efficienza della stessa. A tal fine ho ritenuto necessario iniziare la mia analisi dall'esame dei problemi rilevati, in quanto alla base dell'intervento normativo oggetto del presente lavoro, nel settore delle garanzie e dell'attuazione delle medesime, dalla possibile efficienza dell'attuazione esecutiva in autotutela creditoria delle garanzie medesime, dallo studio del divieto del patto commissorio, che per decenni ha bloccato il possibile riconoscimento normativo delle alienazioni in funzione di garanzia e dalla disamina delle pronunce della Corte di Cassazione che hanno contribuito al riconoscimento normativo del patto marciano e conseguentemente di quest'ultime. Le conclusioni tratte, fondate pressoché unicamente sul teorico testo di legge data la recentissima introduzione delle normative suddette e la scarsa presenza di dati pratici su cui basare una valutazione completa, non possono che riconoscere più che positivamente la tipizzazione normativa dei meccanismi solutori marciani, contestualmente tuttavia rilevando la disorganicità dell'intervento effettuato e le numerose e qualitativamente rilevanti difficoltà interpretative che la non puntuale formulazione legislativa dei medesimi potrebbe causare, che gettano più di un dubbio sulla reale efficienza dell'intervento normativo effettuato.

Il patto marciano nel credito ai consumatori

QUAGLINO, ANDREA
2017/2018

Abstract

Il riconoscimento legislativo del patto marciano attuato con le ultime norme emanate a tal riguardo dal legislatore rappresenta la prima innovazione normativa rilevante in ambito di costituzione ed attuazione delle garanzie reali a tutela del credito, settore mai modificato, se non con interventi di poco rilievo, dall'emanazione del Codice Civile ad oggi. L'intervento normativo è un tentativo di arginare quella crisi economica che investe l'Unione Europea, e non solo, oramai da più di un decennio, e che vede il settore del credito immobiliare tra le vittime più colpite. Per far fronte alle rilevanti difficoltà degli istituti di credito nel recupero celere ed integrale di quanto erogato a titolo di finanziamento, difficoltà che necessariamente vanno a condizionare negativamente la possibilità stessa di concessione del credito così ulteriormente contribuendo all'accrescersi esponenziale della crisi economica, il legislatore è intervenuto riconoscendo la validità all'interno del nostro ordinamento giuridico del patto marciano, e a disciplinarne l'attuazione contrattuale nella normativa oggetto del presente studio. La tipizzazione legislativa della possibile attuazione coattiva extragiudiziaria dell'obbligazione inadempiuta che la disciplina dei meccanismi solutori marciani determina dovrebbe, nelle intenzioni del legislatore, consentire un più rapido ed efficace recupero del credito erogato, e conseguentemente un progressivo aumento dei traffici giuridici che sono alla base della possibile ripresa economica. Alla luce di quanto appena esposto il presente studio si prefigge lo scopo di analizzare le formulazioni legislative del patto marciano che il legislatore ha provveduto a introdurre all'interno della disciplina del credito ai consumatori, del prestito vitalizio ipotecario, e, per completezza, del credito alle imprese e del pegno non possessorio, e valutare le medesime quanto a chiarezza della normativa introdotta e alla possibile efficienza della stessa. A tal fine ho ritenuto necessario iniziare la mia analisi dall'esame dei problemi rilevati, in quanto alla base dell'intervento normativo oggetto del presente lavoro, nel settore delle garanzie e dell'attuazione delle medesime, dalla possibile efficienza dell'attuazione esecutiva in autotutela creditoria delle garanzie medesime, dallo studio del divieto del patto commissorio, che per decenni ha bloccato il possibile riconoscimento normativo delle alienazioni in funzione di garanzia e dalla disamina delle pronunce della Corte di Cassazione che hanno contribuito al riconoscimento normativo del patto marciano e conseguentemente di quest'ultime. Le conclusioni tratte, fondate pressoché unicamente sul teorico testo di legge data la recentissima introduzione delle normative suddette e la scarsa presenza di dati pratici su cui basare una valutazione completa, non possono che riconoscere più che positivamente la tipizzazione normativa dei meccanismi solutori marciani, contestualmente tuttavia rilevando la disorganicità dell'intervento effettuato e le numerose e qualitativamente rilevanti difficoltà interpretative che la non puntuale formulazione legislativa dei medesimi potrebbe causare, che gettano più di un dubbio sulla reale efficienza dell'intervento normativo effettuato.
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