The elaborate moves on three sides. The first is the reconstruction of the difficult relationship between the United Kingdom and the Community Europe, which offers the historical-political elements - in addition to those of a contingent socio-economic nature - that explains the reasons behind a second referendum on Europe (after that of 1975) and its outcome, which is far from surprising. The second is that concerning the salient points of the well-known "Miller" judgment whereby the High Court (subsequently confirmed by the Supreme Court) recognises Parliament as the only person authorised, as sovereign, to act on the will of the people. And finally, the relationship between representative and direct democracy, which translates into an interdependence between the electorate and Parliament, into an order characterised by the supremacy of the latter (which is no longer the one exposed by Dicey) and by a meagre regulation of the referendum instrument, which, in any case, always remains fully available to the representative body.
L'elaborato si muove su tre versanti. Il primo è la ricostruzione del difficile rapporto fra il Regno Unito e l'Europa comunitaria, che offre gli elementi storico-politici ¿ e a cui si aggiungono quelli contingenti di natura socio-economica ¿ che spiegano le motivazioni di un secondo referendum sull'Europa (dopo quello del 1975) e il suo risultato, tutt'altro che sorprendente. Il secondo è quello riguardante i punti salienti della nota sentenza ¿Miller¿ con cui la High Court (in seguito confermata dalla Supreme Court) riconosce il Parlamento come unico soggetto autorizzato, in quanto sovrano, a dare seguito a tale referendum. E infine, la relazione che intercorre fra democrazia rappresentativa e diretta, che si traduce in un'interdipendenza fra elettorato e Parlamento, in un ordinamento caratterizzato dalla supremazia di quest'ultimo (che non è più quella esposta da Dicey) e da una scarna regolamentazione dello strumento referendario, che, comunque, rimane sempre nella piena disponibilità dell'organo rappresentativo.
Democrazia diretta e democrazia rappresentativa: la sentenza dell'Alta Corte inglese sulla Brexit.
RODRIGUEZ, HESDEKER RAFAEL
2016/2017
Abstract
L'elaborato si muove su tre versanti. Il primo è la ricostruzione del difficile rapporto fra il Regno Unito e l'Europa comunitaria, che offre gli elementi storico-politici ¿ e a cui si aggiungono quelli contingenti di natura socio-economica ¿ che spiegano le motivazioni di un secondo referendum sull'Europa (dopo quello del 1975) e il suo risultato, tutt'altro che sorprendente. Il secondo è quello riguardante i punti salienti della nota sentenza ¿Miller¿ con cui la High Court (in seguito confermata dalla Supreme Court) riconosce il Parlamento come unico soggetto autorizzato, in quanto sovrano, a dare seguito a tale referendum. E infine, la relazione che intercorre fra democrazia rappresentativa e diretta, che si traduce in un'interdipendenza fra elettorato e Parlamento, in un ordinamento caratterizzato dalla supremazia di quest'ultimo (che non è più quella esposta da Dicey) e da una scarna regolamentazione dello strumento referendario, che, comunque, rimane sempre nella piena disponibilità dell'organo rappresentativo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/87507