Gli steroidi anabolizzanti sono tra gli agenti dopanti maggiormente impiegati dagli atleti per incrementare la massa fisica, la forza, la resistenza e l’aggressività. L’abuso di tali sostanze è stato riscontrato sia a livello professionale che in contesti amatoriali, anche per la facile reperibilità e assunzione. L’analisi della matrice cheratinica è un utile alleato nella ricerca di tali sostanze nel metabolismo umano e animale perché permette una finestra di identificazione molto ampia, dà la possibilità di distinguere periodi prolungati di esposizione alla sostanza da contatti sporadici con essa ed è anche in grado di definire il metodo di assunzione e, quindi, se la sostanza sia stata assunta con l’intento di migliorare le capacità fisiche oppure con una contaminazione inaspettata di cibi o bevande. In questa tesi si sono studiate le principali tecniche analitiche per l’individuazione e la quantificazione degli steroidi anabolizzanti nella matrice cheratinica. Sono state approfondite le tecniche cromatografiche, quali la GC applicata principalmente agli steroidi altamente lipofili, come gli esteri steroidei e la LC applicata a steroidi che risultano più polari rispetto agli esteri steroidei, come stanozololo e clenbuterolo. Lo studio ha poi dimostrato le potenzialità di vari rivelatori, accoppiati alle tecniche cromatografiche: spettrometri di massa, spettrometri MS/MS e spettrometri di massa ad alta risoluzione, in ordine, si sono dimostrati sempre più sensibili e hanno fornito limiti di rivelabilità sempre minori. Dal confronto tra le tecniche e il loro processo di validazione, si è giunti alla conclusione che la tecnica di elezione per la quantificazione degli steroidi nella matrice cheratinica sia la cromatografia liquida accoppiata a spettrometri di massa tandem poiché è una tecnica robusta, altamente selettiva e presenta una grande sensibilità. L’applicazione della matrice cheratinica per l’individuazione di sostanze anabolizzanti è un’ottima tecnica da affiancare all’analisi delle matrici tradizionali, sangue e urina, perché garantisce una alta retrospettività. La possibilità di compiere analisi segmentali del campione permette, anche se non senza margine di errore, di definire i tempi di esposizione alle sostanze e quindi l’entità dell’abuso. L’analisi della matrice cheratinica non è, ad oggi, accettata come prova contro l’accusa di abuso dalle principali agenzie mondiali che regolano le sostanze dopanti, ma è spesso centrale in ambito giuridico. Questa tecnica ha, infatti, grande impiego in casi nei quali è necessario decidere se l’imputato fosse o meno sotto effetto di sostanze anabolizzanti, che possono aver modificato il suo comportamento, nel momento in cui ha compiuto il reato.
Analisi di steroidi anabolizzanti nella matrice cheratinica
BENAZZI, MARTA
2021/2022
Abstract
Gli steroidi anabolizzanti sono tra gli agenti dopanti maggiormente impiegati dagli atleti per incrementare la massa fisica, la forza, la resistenza e l’aggressività. L’abuso di tali sostanze è stato riscontrato sia a livello professionale che in contesti amatoriali, anche per la facile reperibilità e assunzione. L’analisi della matrice cheratinica è un utile alleato nella ricerca di tali sostanze nel metabolismo umano e animale perché permette una finestra di identificazione molto ampia, dà la possibilità di distinguere periodi prolungati di esposizione alla sostanza da contatti sporadici con essa ed è anche in grado di definire il metodo di assunzione e, quindi, se la sostanza sia stata assunta con l’intento di migliorare le capacità fisiche oppure con una contaminazione inaspettata di cibi o bevande. In questa tesi si sono studiate le principali tecniche analitiche per l’individuazione e la quantificazione degli steroidi anabolizzanti nella matrice cheratinica. Sono state approfondite le tecniche cromatografiche, quali la GC applicata principalmente agli steroidi altamente lipofili, come gli esteri steroidei e la LC applicata a steroidi che risultano più polari rispetto agli esteri steroidei, come stanozololo e clenbuterolo. Lo studio ha poi dimostrato le potenzialità di vari rivelatori, accoppiati alle tecniche cromatografiche: spettrometri di massa, spettrometri MS/MS e spettrometri di massa ad alta risoluzione, in ordine, si sono dimostrati sempre più sensibili e hanno fornito limiti di rivelabilità sempre minori. Dal confronto tra le tecniche e il loro processo di validazione, si è giunti alla conclusione che la tecnica di elezione per la quantificazione degli steroidi nella matrice cheratinica sia la cromatografia liquida accoppiata a spettrometri di massa tandem poiché è una tecnica robusta, altamente selettiva e presenta una grande sensibilità. L’applicazione della matrice cheratinica per l’individuazione di sostanze anabolizzanti è un’ottima tecnica da affiancare all’analisi delle matrici tradizionali, sangue e urina, perché garantisce una alta retrospettività. La possibilità di compiere analisi segmentali del campione permette, anche se non senza margine di errore, di definire i tempi di esposizione alle sostanze e quindi l’entità dell’abuso. L’analisi della matrice cheratinica non è, ad oggi, accettata come prova contro l’accusa di abuso dalle principali agenzie mondiali che regolano le sostanze dopanti, ma è spesso centrale in ambito giuridico. Questa tecnica ha, infatti, grande impiego in casi nei quali è necessario decidere se l’imputato fosse o meno sotto effetto di sostanze anabolizzanti, che possono aver modificato il suo comportamento, nel momento in cui ha compiuto il reato.File | Dimensione | Formato | |
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