Lo scopo di questo studio è incentrato sulla caratterizzazione di un scintillatore inorganico per rivelazione di raggi gamma LaBr3(Ce), utilizzato per misure di attivazione neutronica in ambito BNCT (Boron Neutron Capture Therapy). È stato effettuato un confronto con un rivelatore HPGe impiegato in lavori precedenti. L'interesse per il rivelatore LaBr3(Ce) nasce dalle sue ridotte dimensioni che ne consentono un facile utilizzo e portabilità, oltre che una capacità di misura ad alti rate di conteggi. La calibrazione in efficienza ed energia dello strumento è stata effettuata impiegando varie sorgenti puntiformi calibrate: 133Ba, 137Cs, 60Co, 152Eu, 22Na poste a 20 cm di distanza dal rivelatore. Sono state poi attivate alcune lamine di elementi scelti (Au, Cu, In, Mn, NaCl, V) presso il reattore LENA di Pavia. L’attività di queste lamine è stata misurata ponendo i dischi metallici a contatto e a 20 cm dal rivelatore, è stato così possibile ricavare un fattore geometrico correttivo, dovuto alla forma estesa delle lamine, e stimare l’efficienza dello strumento per questa geometria specifica (non puntiforme). È stato, quindi, sviluppato un codice che consentisse di isolare il fondo intrinseco dello strumento dalle misure di interesse e effettuare l’analisi degli spettri in energia ottenuti. Dalle misure effettuate si è riscontrata una adeguata risoluzione energetica, ma una limitata stabilità termica che porta allo spostamento dei picchi nel tempo. Tuttavia, per lo scopo delle misure in programma caratterizzate da una durata temporale limitata si ritiene che il LaBr3(Ce) sia un ottimo sostituto del HPGe.

Calibrazione di uno spettrometro LaBr3(Ce) per misure di attivazione neutronica in ambito BNCT

BARLETTA, VALENTINA
2021/2022

Abstract

Lo scopo di questo studio è incentrato sulla caratterizzazione di un scintillatore inorganico per rivelazione di raggi gamma LaBr3(Ce), utilizzato per misure di attivazione neutronica in ambito BNCT (Boron Neutron Capture Therapy). È stato effettuato un confronto con un rivelatore HPGe impiegato in lavori precedenti. L'interesse per il rivelatore LaBr3(Ce) nasce dalle sue ridotte dimensioni che ne consentono un facile utilizzo e portabilità, oltre che una capacità di misura ad alti rate di conteggi. La calibrazione in efficienza ed energia dello strumento è stata effettuata impiegando varie sorgenti puntiformi calibrate: 133Ba, 137Cs, 60Co, 152Eu, 22Na poste a 20 cm di distanza dal rivelatore. Sono state poi attivate alcune lamine di elementi scelti (Au, Cu, In, Mn, NaCl, V) presso il reattore LENA di Pavia. L’attività di queste lamine è stata misurata ponendo i dischi metallici a contatto e a 20 cm dal rivelatore, è stato così possibile ricavare un fattore geometrico correttivo, dovuto alla forma estesa delle lamine, e stimare l’efficienza dello strumento per questa geometria specifica (non puntiforme). È stato, quindi, sviluppato un codice che consentisse di isolare il fondo intrinseco dello strumento dalle misure di interesse e effettuare l’analisi degli spettri in energia ottenuti. Dalle misure effettuate si è riscontrata una adeguata risoluzione energetica, ma una limitata stabilità termica che porta allo spostamento dei picchi nel tempo. Tuttavia, per lo scopo delle misure in programma caratterizzate da una durata temporale limitata si ritiene che il LaBr3(Ce) sia un ottimo sostituto del HPGe.
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