Gli aspetti riguardanti la Responsabilità Sociale d’Impresa e la sostenibilità hanno assunto, con il passare degli anni, maggiore importanza all’interno di tutti i settori, specialmente in quello della moda. Le aziende che decidono di adottare un approccio più sostenibile, sviluppano un vantaggio competitivo importante sul mercato globale, essendo, il sistema economico odierno, formato da consumatori sempre più attenti e sensibili all’impatto che i loro acquisti hanno sull’ambiente e sulla società. Essi, infatti, ricercano prodotti etici e di qualità e ignorare queste nuove esigenze, vorrebbe dire, per l’azienda stessa, perdere una gran parte della propria clientela. Investire in programmi più sostenibili permette, inoltre, di ridurre i costi operativi, migliorare la reputazione del marchio ed accedere a nuovi mercati. Il settore tessile è da sempre accusato di generare un’enorme quantità d’inquinamento e rifiuti e di arrecare, per questo, gravi danni all’ambiente e alla società. Queste problematiche derivano principalmente dallo sviluppo di un modello di business relativamente giovane, conosciuto come “Fast Fashion”, basato sulla produzione in massa di capi d’abbigliamento a basso costo con l’utilizzo massivo di fibre economiche ad alto impatto ambientale e sullo sfruttamento della manodopera. Perché un’azienda nel settore della moda possa definirsi “sostenibile”, è necessario che adotti nuove strategie, quali ad esempio: l’utilizzo di materiali eco-friendly e fibre green, la scelta di fornitori più sostenibili, la riduzione degli sprechi attraverso l’ideazione di nuovi metodi di tracciabilità che rendano più agevoli le fasi di riciclo e smaltimento e la creazione di sinergie e collaborazioni con tutti i portatori d’interesse. La sostenibilità non riguarda solo l’aspetto ambientale ma, come accennato prima, anche quello sociale. Quello della moda è un settore che coinvolge un gran numero di lavoratori, spesso sottopagati e costretti a lavorare in condizioni insalubri. Le aziende che adottano pratiche sostenibili nel campo sociale possono migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti e fornitori e ridurre il rischio di problemi legati alla violazione dei diritti dei lavoratori. Si tratta di adottare veri e propri programmi di “Corporate Social Responsibility” integrati nel “Core Business” dell’azienda. L’impegno portato avanti dalla Salvatore Ferragamo S.p.A. ne è un grande esempio. L’azienda, leader nel settore calzaturiero e dell’abbigliamento italiano, ha avviato diversi progetti, quali ad esempio la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e la salvaguardia del benessere dei propri dipendenti, che mirano a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere la sostenibilità a livello sociale ed economico.

Il valore strategico della sostenibilità nella Fashion Industry. Caso di studio: Salvatore Ferragamo S.p.A.

MARZOLLA, EMILIA
2021/2022

Abstract

Gli aspetti riguardanti la Responsabilità Sociale d’Impresa e la sostenibilità hanno assunto, con il passare degli anni, maggiore importanza all’interno di tutti i settori, specialmente in quello della moda. Le aziende che decidono di adottare un approccio più sostenibile, sviluppano un vantaggio competitivo importante sul mercato globale, essendo, il sistema economico odierno, formato da consumatori sempre più attenti e sensibili all’impatto che i loro acquisti hanno sull’ambiente e sulla società. Essi, infatti, ricercano prodotti etici e di qualità e ignorare queste nuove esigenze, vorrebbe dire, per l’azienda stessa, perdere una gran parte della propria clientela. Investire in programmi più sostenibili permette, inoltre, di ridurre i costi operativi, migliorare la reputazione del marchio ed accedere a nuovi mercati. Il settore tessile è da sempre accusato di generare un’enorme quantità d’inquinamento e rifiuti e di arrecare, per questo, gravi danni all’ambiente e alla società. Queste problematiche derivano principalmente dallo sviluppo di un modello di business relativamente giovane, conosciuto come “Fast Fashion”, basato sulla produzione in massa di capi d’abbigliamento a basso costo con l’utilizzo massivo di fibre economiche ad alto impatto ambientale e sullo sfruttamento della manodopera. Perché un’azienda nel settore della moda possa definirsi “sostenibile”, è necessario che adotti nuove strategie, quali ad esempio: l’utilizzo di materiali eco-friendly e fibre green, la scelta di fornitori più sostenibili, la riduzione degli sprechi attraverso l’ideazione di nuovi metodi di tracciabilità che rendano più agevoli le fasi di riciclo e smaltimento e la creazione di sinergie e collaborazioni con tutti i portatori d’interesse. La sostenibilità non riguarda solo l’aspetto ambientale ma, come accennato prima, anche quello sociale. Quello della moda è un settore che coinvolge un gran numero di lavoratori, spesso sottopagati e costretti a lavorare in condizioni insalubri. Le aziende che adottano pratiche sostenibili nel campo sociale possono migliorare le condizioni di lavoro dei propri dipendenti e fornitori e ridurre il rischio di problemi legati alla violazione dei diritti dei lavoratori. Si tratta di adottare veri e propri programmi di “Corporate Social Responsibility” integrati nel “Core Business” dell’azienda. L’impegno portato avanti dalla Salvatore Ferragamo S.p.A. ne è un grande esempio. L’azienda, leader nel settore calzaturiero e dell’abbigliamento italiano, ha avviato diversi progetti, quali ad esempio la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e la salvaguardia del benessere dei propri dipendenti, che mirano a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere la sostenibilità a livello sociale ed economico.
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