Il territorio Piemontese è caratterizzato da una grande varietà di habitat e di specie animali e vegetali. La presenza in Piemonte di 3 zone biogeografiche (alpina, continentale e mediterranea) garantisce un buon livello di biodiversità di ambienti e specie sul territorio, come riconosciuto dalla “Direttiva Habitat”. Per supportare Regioni e Province Autonome nell’organizzazione e conduzione dei monitoraggi ed elaborare informazioni confrontabili nel tempo sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie sul proprio territorio è nato il Piano Nazionale di Monitoraggio, strettamente legato alla Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE), nonché alla Rete Ecologica Natura 2000. Secondo tale piano, infatti, il monitoraggio deve riguardare tutti gli habitat elencati nell’Allegato I e tutte le specie elencate negli Allegati II, IV e V della Direttiva e deve essere effettuato sull’intero territorio nazionale, sia all’interno che all’esterno dei siti della Rete Natura 2000. Per quanto riguarda il Piemonte, con la legge regionale 19/2009, la gestione, e di conseguenza il monitoraggio, dei siti della Rete Natura 2000 è delegata a Enti di gestione delle aree protette ed Enti pubblici locali. Durante il tirocinio svolto presso gli uffici della Regione Piemonte-Settore Biodiversità e Aree Naturali ho potuto collaborare alla costruzione di tabelle riassuntive per il monitoraggio delle specie di fauna, in particolare per gli invertebrati, per ogni Ente Gestore piemontese, e quindi facilitare l’attuazione del Piano Nazionale di Monitoraggio nel territorio. Relativamente agli invertebrati presenti in Piemonte (coleotteri, decapodi, irudinei, lepidotteri, molluschi, odonati, ortotteri) la costruzione della tabella riassuntiva ha previsto l’identificazione di un elenco di località (o stazioni puntuali) in cui ciascun Ente Gestore dovrà svolgere il monitoraggio. Alcune delle località presenti nell’elenco, tuttavia, si trovano al di fuori delle aree protette di Rete Natura 2000, e di conseguenza non sono affidate a nessun Ente Gestore; ciò è stato possibile evidenziarlo in mappe spaziali, una per ogni ordine di invertebrato, utilizzando il software QGIS. Infine, attraverso gli incontri con gli Enti Gestori è emersa sia l’importanza del Piano Nazionale di Monitoraggio come utile strumento per la conservazione e la gestione degli habitat e delle specie, ma sono anche emerse delle criticità nel portare avanti i monitoraggi per questioni economiche e di personale qualificato che rendono problematica l’attuazione dei monitoraggi stessi.
Il Piano Nazionale di Monitoraggio di habitat e specie: il caso della fauna in Piemonte
ROS, PAULA
2021/2022
Abstract
Il territorio Piemontese è caratterizzato da una grande varietà di habitat e di specie animali e vegetali. La presenza in Piemonte di 3 zone biogeografiche (alpina, continentale e mediterranea) garantisce un buon livello di biodiversità di ambienti e specie sul territorio, come riconosciuto dalla “Direttiva Habitat”. Per supportare Regioni e Province Autonome nell’organizzazione e conduzione dei monitoraggi ed elaborare informazioni confrontabili nel tempo sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie sul proprio territorio è nato il Piano Nazionale di Monitoraggio, strettamente legato alla Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE), nonché alla Rete Ecologica Natura 2000. Secondo tale piano, infatti, il monitoraggio deve riguardare tutti gli habitat elencati nell’Allegato I e tutte le specie elencate negli Allegati II, IV e V della Direttiva e deve essere effettuato sull’intero territorio nazionale, sia all’interno che all’esterno dei siti della Rete Natura 2000. Per quanto riguarda il Piemonte, con la legge regionale 19/2009, la gestione, e di conseguenza il monitoraggio, dei siti della Rete Natura 2000 è delegata a Enti di gestione delle aree protette ed Enti pubblici locali. Durante il tirocinio svolto presso gli uffici della Regione Piemonte-Settore Biodiversità e Aree Naturali ho potuto collaborare alla costruzione di tabelle riassuntive per il monitoraggio delle specie di fauna, in particolare per gli invertebrati, per ogni Ente Gestore piemontese, e quindi facilitare l’attuazione del Piano Nazionale di Monitoraggio nel territorio. Relativamente agli invertebrati presenti in Piemonte (coleotteri, decapodi, irudinei, lepidotteri, molluschi, odonati, ortotteri) la costruzione della tabella riassuntiva ha previsto l’identificazione di un elenco di località (o stazioni puntuali) in cui ciascun Ente Gestore dovrà svolgere il monitoraggio. Alcune delle località presenti nell’elenco, tuttavia, si trovano al di fuori delle aree protette di Rete Natura 2000, e di conseguenza non sono affidate a nessun Ente Gestore; ciò è stato possibile evidenziarlo in mappe spaziali, una per ogni ordine di invertebrato, utilizzando il software QGIS. Infine, attraverso gli incontri con gli Enti Gestori è emersa sia l’importanza del Piano Nazionale di Monitoraggio come utile strumento per la conservazione e la gestione degli habitat e delle specie, ma sono anche emerse delle criticità nel portare avanti i monitoraggi per questioni economiche e di personale qualificato che rendono problematica l’attuazione dei monitoraggi stessi.File | Dimensione | Formato | |
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