I sistemi agricoli e i regimi di gestione dei vigneti possono influenzare la biodiversità locale di piante e invertebrati. Sebbene molti studi si siano concentrati sulla biodiversità complessiva dei vigneti, è stata considerata poco l’influenza delle differenti tipologie di gestione o di come queste possano influire sulla comunità degli habitat adiacenti. Le formiche rappresentano ottimi bioindicatori dello stato di conservazione di un habitat grazie alla loro importanza funzionale, abbondanza numerica, facilità di campionamento e sensibilità ai cambiamenti ambientali. Lo scopo dello studio è valutare la variazione delle comunità di formiche all’interno di vigneti con differente gestione (convenzionale e biologica) e in relazione alle aree non coltivate presenti nella matrice ambientale circostante. Lo studio è stato condotto in tre siti Piemontesi (Pozzol Groppo, Serralunga e Piverone) e per ciascun area sono state selezionate le tre tipologie di gestione. Il campionamento delle formiche è stato effettuato utilizzando trappole a caduta e visual census. I campioni raccolti in campo sono stati identificati in laboratorio. I dati sono stati analizzati usando sia l’approccio univariato sia multivariato, con i software R-studio e PRIMER-E®. La variazione nella comunità delle formiche è influenzata sia dal sito sia dal tipo di gestione per ciascun sito. In generale, i vigneti biologici mostrano una maggiore biodiversità, anche superiore rispetto alle aree limitrofe non coltivate, sia in termini di specie sia come abbondanza di formiche. Al contrario i vigneti convenzionali contano una minore presenza di specie e di individui. Questo tipo di gestione è spesso accompagnata da un impoverimento della vegetazione che può portare ad un’alterazione del microclima al suolo, fattore di vitale importanza per la sopravvivenza delle colonie di questi insetti. Inoltre molte delle specie di formiche osservate nidificano nel terreno, luogo in cui potrebbero accumularsi residui tossici, conseguenza dell’uso di pesticidi. In conclusione i vigneti a conduzione biologica possono rappresentare aree idonee al mantenimento di una cospicua porzione della biodiversità, anche in agroecosistemi intensamente sfruttati come alcuni vigneti piemontesi.

Confronto tra le comunità di formiche in vigneti biologici, convenzionali e aree non coltivate

DI GIOVANNI, LUDOVICA
2021/2022

Abstract

I sistemi agricoli e i regimi di gestione dei vigneti possono influenzare la biodiversità locale di piante e invertebrati. Sebbene molti studi si siano concentrati sulla biodiversità complessiva dei vigneti, è stata considerata poco l’influenza delle differenti tipologie di gestione o di come queste possano influire sulla comunità degli habitat adiacenti. Le formiche rappresentano ottimi bioindicatori dello stato di conservazione di un habitat grazie alla loro importanza funzionale, abbondanza numerica, facilità di campionamento e sensibilità ai cambiamenti ambientali. Lo scopo dello studio è valutare la variazione delle comunità di formiche all’interno di vigneti con differente gestione (convenzionale e biologica) e in relazione alle aree non coltivate presenti nella matrice ambientale circostante. Lo studio è stato condotto in tre siti Piemontesi (Pozzol Groppo, Serralunga e Piverone) e per ciascun area sono state selezionate le tre tipologie di gestione. Il campionamento delle formiche è stato effettuato utilizzando trappole a caduta e visual census. I campioni raccolti in campo sono stati identificati in laboratorio. I dati sono stati analizzati usando sia l’approccio univariato sia multivariato, con i software R-studio e PRIMER-E®. La variazione nella comunità delle formiche è influenzata sia dal sito sia dal tipo di gestione per ciascun sito. In generale, i vigneti biologici mostrano una maggiore biodiversità, anche superiore rispetto alle aree limitrofe non coltivate, sia in termini di specie sia come abbondanza di formiche. Al contrario i vigneti convenzionali contano una minore presenza di specie e di individui. Questo tipo di gestione è spesso accompagnata da un impoverimento della vegetazione che può portare ad un’alterazione del microclima al suolo, fattore di vitale importanza per la sopravvivenza delle colonie di questi insetti. Inoltre molte delle specie di formiche osservate nidificano nel terreno, luogo in cui potrebbero accumularsi residui tossici, conseguenza dell’uso di pesticidi. In conclusione i vigneti a conduzione biologica possono rappresentare aree idonee al mantenimento di una cospicua porzione della biodiversità, anche in agroecosistemi intensamente sfruttati come alcuni vigneti piemontesi.
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