This paper deals with the concept of person, making the philosophical discipline dialogue with the anthropological one. The research originates from Carlo Capello's book "Anthropology of the person": in the first chapter, in fact, the research carried out by the first pioneers of the sector is analyzed and, addressing the problems and developments linked to this concept, we arrive at some examples of society where the "individual" is not attributed the same characteristics that are attributed in Western culture. The object of criticism by Marxist thought turns out to be precisely the universality of Western individualism to which, through the ethnographic and comparative study conducted on the different conceptions of the human being, it contrasts the transindividual notion of the human condition. In addition to this theme, the second paragraph of the thesis deals with a key figure of the anthropological and philosophical panorama of the twentieth century: Lucien Lèvy-Bruhl. Many scholars instead of using the prefix "trans" use the "with" thus giving rise to the new term "share" to which Lèvy-Bruhl - gives one of the best definitions, understanding it - as a <<place of participation>>. The last chapter of the paper talks about how the French anthropologist influenced many thinkers of the time with his works, including the Swiss psychoanalyst and philosopher Carl Gustav Jung and the German philosopher Edmund Husserl. As for Jung, he resumed the notion of mystical participation to introduce the expression of collective unconscious; while Husserl argued, however, in his phenomenology that it is we men, starting from our experience of the world, who speak of animal worlds and environments.

Questo elaborato tratta del concetto di persona, facendo dialogare la disciplina filosofica con quella antropologica. La ricerca ha origine dal libro di Carlo Capello “Antropologia della persona” : nel primo capitolo, infatti, si analizzano le ricerche svolte dai primi pionieri del settore e, affrontando i problemi e gli sviluppi legati a tale concetto, si giunge ad alcuni esempi di società dove all’ “individuo” non vengono attribuite le stesse caratteristiche che vengono attribuite nella cultura occidentale. Oggetto di critica da parte del pensiero marxista risulta essere proprio l’universalità dell’individualismo occidentale al quale, attraverso lo studio etnografico e comparativo condotto sulle diverse concezioni dell’essere umano, contrappone la nozione transindividuale della condizione umana. Oltre a questa tematica, nel secondo paragrafo della tesi si affronta una figura cardine del panorama antropologico e filosofico del XX secolo: Lucien Lèvy-Bruhl. Molti studiosi al posto di utilizzare il prefisso “trans” utilizzano il “con” dando così vita al nuovo termine di “condividuo” al quale Lèvy-Bruhl - dà una delle migliori definizioni, intendendolo - come un <<luogo di partecipazione>>. Nell’ultimo capitolo dello scritto si parla di come l’antropologo francese con le sue opere influenzò molti pensatori dell’epoca tra cui lo psicoanalista e filosofo svizzero Carl Gustav Jung e il filosofo tedesco Edmund Husserl. Per quanto riguarda Jung, riprese la nozione di partecipazione mistica per introdurre l’espressione di inconscio collettivo; mentre Husserl sostenne, invece, nella sua fenomenologia che siamo noi uomini, a partire dalla nostra esperienza del mondo, a parlare di mondi e ambienti animali.

L'approccio antropologico e filosofico al concetto di persona

DI PAOLO, NOEMI
2021/2022

Abstract

Questo elaborato tratta del concetto di persona, facendo dialogare la disciplina filosofica con quella antropologica. La ricerca ha origine dal libro di Carlo Capello “Antropologia della persona” : nel primo capitolo, infatti, si analizzano le ricerche svolte dai primi pionieri del settore e, affrontando i problemi e gli sviluppi legati a tale concetto, si giunge ad alcuni esempi di società dove all’ “individuo” non vengono attribuite le stesse caratteristiche che vengono attribuite nella cultura occidentale. Oggetto di critica da parte del pensiero marxista risulta essere proprio l’universalità dell’individualismo occidentale al quale, attraverso lo studio etnografico e comparativo condotto sulle diverse concezioni dell’essere umano, contrappone la nozione transindividuale della condizione umana. Oltre a questa tematica, nel secondo paragrafo della tesi si affronta una figura cardine del panorama antropologico e filosofico del XX secolo: Lucien Lèvy-Bruhl. Molti studiosi al posto di utilizzare il prefisso “trans” utilizzano il “con” dando così vita al nuovo termine di “condividuo” al quale Lèvy-Bruhl - dà una delle migliori definizioni, intendendolo - come un <>. Nell’ultimo capitolo dello scritto si parla di come l’antropologo francese con le sue opere influenzò molti pensatori dell’epoca tra cui lo psicoanalista e filosofo svizzero Carl Gustav Jung e il filosofo tedesco Edmund Husserl. Per quanto riguarda Jung, riprese la nozione di partecipazione mistica per introdurre l’espressione di inconscio collettivo; mentre Husserl sostenne, invece, nella sua fenomenologia che siamo noi uomini, a partire dalla nostra esperienza del mondo, a parlare di mondi e ambienti animali.
ITA
This paper deals with the concept of person, making the philosophical discipline dialogue with the anthropological one. The research originates from Carlo Capello's book "Anthropology of the person": in the first chapter, in fact, the research carried out by the first pioneers of the sector is analyzed and, addressing the problems and developments linked to this concept, we arrive at some examples of society where the "individual" is not attributed the same characteristics that are attributed in Western culture. The object of criticism by Marxist thought turns out to be precisely the universality of Western individualism to which, through the ethnographic and comparative study conducted on the different conceptions of the human being, it contrasts the transindividual notion of the human condition. In addition to this theme, the second paragraph of the thesis deals with a key figure of the anthropological and philosophical panorama of the twentieth century: Lucien Lèvy-Bruhl. Many scholars instead of using the prefix "trans" use the "with" thus giving rise to the new term "share" to which Lèvy-Bruhl - gives one of the best definitions, understanding it - as a <<place of participation>>. The last chapter of the paper talks about how the French anthropologist influenced many thinkers of the time with his works, including the Swiss psychoanalyst and philosopher Carl Gustav Jung and the German philosopher Edmund Husserl. As for Jung, he resumed the notion of mystical participation to introduce the expression of collective unconscious; while Husserl argued, however, in his phenomenology that it is we men, starting from our experience of the world, who speak of animal worlds and environments.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/86691