L’elaborato ha lo scopo di analizzare il potere della comunicazione mediatica, cercando di rintracciare le cause che rendono tale comunicazione in grado di influenzare la percezione del reale e le dinamiche sociali. Il punto di partenza è l’analisi degli elementi fissi della relazione comunicativa utilizzando il modello proposto da Gili e Colombo. Il focus si sposta poi su un elemento specifico, ovvero il canale, nelle sue forme artificiali. Riprendendo il pensiero del filosofo Marshal McLhuan, l’analisi si concentra sul ruolo non neutrale che il canale svolge nel processo di trasmissione delle informazioni e sui meccanismi di comprensione e ricezione del messaggio, in quanto, sono una risorsa per i canali artificiali della comunicazione mediatica. Viene preso in esame il mezzo di comunicazione maggiormente diffuso, la televisione, indagando sul ruolo che questo mezzo riveste sulla percezione della realtà, ed in particolar modo sulla funzione chiave delle immagini. Tramite il caso studio relativo al conflitto arabo israeliano, si evidenzia il contributo che la televisione ha avuto nella costruzione delle diverse chiavi di lettura durante le ostilità. Il capitolo sulla televisione si conclude ponendo l’attenzione sul processo di evoluzione di questo mezzo, più nel dettaglio sul processo di commistione tra questo strumento e il mondo della rete. A questo punto viene analizzata la rete come canale di trasmissione, in particolare sui paramenti di scelta che l’utente della rete utilizza nell’attribuire credibilità alla comunicazione e all’informazione da essa trasmessa, sottolineando le conseguenze sociali che queste scelte producono. Ci si affida agli studi effettuati dal professore Veltri, che propone tre livelli di indagine: il primo riguarda la sfera individuale, il secondo livello riguarda le dinamiche di gruppo e sociali mentre il terzo si riferisce alle innovazioni tecnologiche nel campo ICT. Nell’ultima parte dell’indagine ci si sono sofferma sul fatto che il mondo digitale non sia poi così diverso e più democratico rispetto a quello reale, infatti anche sul web, sono sempre le grandi aziende a detenere le risorse economiche ed intellettuali che permettono loro di produrre economie di scala, di ottenere maggiori introiti ed essere più competitive.

IL POTERE DELLA COMUNICAZIONE MEDIATICA: PERCEZIONE DELLA REALTÀ ED IMPATTO SOCIALE

GENOVESE, LORENZO
2022/2023

Abstract

L’elaborato ha lo scopo di analizzare il potere della comunicazione mediatica, cercando di rintracciare le cause che rendono tale comunicazione in grado di influenzare la percezione del reale e le dinamiche sociali. Il punto di partenza è l’analisi degli elementi fissi della relazione comunicativa utilizzando il modello proposto da Gili e Colombo. Il focus si sposta poi su un elemento specifico, ovvero il canale, nelle sue forme artificiali. Riprendendo il pensiero del filosofo Marshal McLhuan, l’analisi si concentra sul ruolo non neutrale che il canale svolge nel processo di trasmissione delle informazioni e sui meccanismi di comprensione e ricezione del messaggio, in quanto, sono una risorsa per i canali artificiali della comunicazione mediatica. Viene preso in esame il mezzo di comunicazione maggiormente diffuso, la televisione, indagando sul ruolo che questo mezzo riveste sulla percezione della realtà, ed in particolar modo sulla funzione chiave delle immagini. Tramite il caso studio relativo al conflitto arabo israeliano, si evidenzia il contributo che la televisione ha avuto nella costruzione delle diverse chiavi di lettura durante le ostilità. Il capitolo sulla televisione si conclude ponendo l’attenzione sul processo di evoluzione di questo mezzo, più nel dettaglio sul processo di commistione tra questo strumento e il mondo della rete. A questo punto viene analizzata la rete come canale di trasmissione, in particolare sui paramenti di scelta che l’utente della rete utilizza nell’attribuire credibilità alla comunicazione e all’informazione da essa trasmessa, sottolineando le conseguenze sociali che queste scelte producono. Ci si affida agli studi effettuati dal professore Veltri, che propone tre livelli di indagine: il primo riguarda la sfera individuale, il secondo livello riguarda le dinamiche di gruppo e sociali mentre il terzo si riferisce alle innovazioni tecnologiche nel campo ICT. Nell’ultima parte dell’indagine ci si sono sofferma sul fatto che il mondo digitale non sia poi così diverso e più democratico rispetto a quello reale, infatti anche sul web, sono sempre le grandi aziende a detenere le risorse economiche ed intellettuali che permettono loro di produrre economie di scala, di ottenere maggiori introiti ed essere più competitive.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/86603