L’obiettivo di questo studio è quello di mettere in luce la particolarità del funzionamento sensoriale dei soggetti autistici, troppo spesso trattato in modo superficiale e racchiuso sotto il termine generico di “ipersensibilità”. Nel primo capitolo è descritto in modo sintetico il lungo e tortuoso percorso compiuto dall’autismo per essere riconosciuto come una sindrome con caratteristiche proprie, partendo dalla prima diagnosi nel 1943 per opera di Kanner, fino ad arrivare all’ultima definizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali nel 2013. L’elaborato presenta, inoltre, una panoramica dei modelli interpretativi proposti negli ultimi anni, soffermandosi infine sulla recente tendenza di ricercare una spiegazione delle cause alla base di tale disturbo attraverso la teoria percettiva e lo studio delle diverse esperienze sensoriali nell’autismo. Nel secondo capitolo sono analizzate la definizione di percezione sensoriale e le modalità con cui opera, approfondendo le diverse modalità percettive dei soggetti autistici ed in particolare quelle esperienze sensoriali che vengono definite come ipersensibilità e/o iposensibilità. Nel terzo e ultimo capitolo infine sono esposte alcune azioni e strategie da mettere in campo in ambito educativo. Il fine auspicabile di questo lavoro è quello di far comprendere quanto siano importanti nello sviluppo globale della persona le esperienze sensoriali quotidiane e come sia possibile rendere l’ambiente circostante accessibile anche alle diverse percezioni delle persone autistiche.

Ipersensibilità e iposensibilità nell'autismo: interventi in ambito educativo

BALLESTRA, REBECCA
2021/2022

Abstract

L’obiettivo di questo studio è quello di mettere in luce la particolarità del funzionamento sensoriale dei soggetti autistici, troppo spesso trattato in modo superficiale e racchiuso sotto il termine generico di “ipersensibilità”. Nel primo capitolo è descritto in modo sintetico il lungo e tortuoso percorso compiuto dall’autismo per essere riconosciuto come una sindrome con caratteristiche proprie, partendo dalla prima diagnosi nel 1943 per opera di Kanner, fino ad arrivare all’ultima definizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali nel 2013. L’elaborato presenta, inoltre, una panoramica dei modelli interpretativi proposti negli ultimi anni, soffermandosi infine sulla recente tendenza di ricercare una spiegazione delle cause alla base di tale disturbo attraverso la teoria percettiva e lo studio delle diverse esperienze sensoriali nell’autismo. Nel secondo capitolo sono analizzate la definizione di percezione sensoriale e le modalità con cui opera, approfondendo le diverse modalità percettive dei soggetti autistici ed in particolare quelle esperienze sensoriali che vengono definite come ipersensibilità e/o iposensibilità. Nel terzo e ultimo capitolo infine sono esposte alcune azioni e strategie da mettere in campo in ambito educativo. Il fine auspicabile di questo lavoro è quello di far comprendere quanto siano importanti nello sviluppo globale della persona le esperienze sensoriali quotidiane e come sia possibile rendere l’ambiente circostante accessibile anche alle diverse percezioni delle persone autistiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/86553