In un mondo nel quale è impossibile rimanere isolati e dove ogni elemento della scacchiera mondiale può essere utile ai fini del benessere comune, uno dei punti cardine della politica estera di ogni Stato è rappresentato dalla collaborazione con gli altri, materializzato dalla partecipazione alle Organizzazioni Internazionali. Perciò, l’Italia, fin dagli anni Ottanta, si è messa in gioco per poter presenziare al tavolo “dei grandi” al fine di perseguire gli obbiettivi da questi delineati, partecipando attivamente alle cosiddette missioni internazionali, sia civili che militari. In questo panorama, per quanto riguarda l’ambito militare, l’Italia è parte di Organizzazioni Internazionali che svolgono attività di supporto alla pace (peace-keeping operations) e non solo, al fine di prevenire l’insorgenza di crisi, le quali potrebbero avere ripercussioni dal punto di vista sociale, economico e militare sui Paesi membri. Per la lunga e complessa storia, nonché per la singolare posizione geografica, gli interessi nazionali dell'Italia sono sfaccettati e diversificati. Ci sono tuttavia poche costanti rilevabili dall'inizio del periodo del secondo dopoguerra, che da allora hanno diretto la politica estera italiana. Sin dalla fine della Guerra Fredda, erano chiaramente visibili: il rapporto strategico con gli USA (Atlanticismo), il ruolo fondamentale del comunitarismo europeo, che alla fine ha portato alla creazione dell'Unione Europea con l'Italia come Paese cofondatore (Europeismo), il ruolo sostanziale dell’area di influenza italiana, con particolare attenzione alle ex colonie africane, del Mediterraneo e del Vicino Oriente (regionalismo), a cui si potrebbe aggiungere il ruolo di mediatore tra blocco occidentale e Unione Sovietica durante la Guerra Fredda (mediazione). Soprattutto nell’ultimo ventennio, l’Italia ha ricoperto un ruolo principale in molte missioni nei più variegati teatri operativi esteri, divenendo un tassello importante nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Dall’Africa ai Balcani, dal Medio Oriente all’Asia, le Forze Armate italiane sono state e sono attualmente impegnate in molteplici operazioni in tutte le principali aree di crisi, in vari contesti strategici ed operativi e con compiti ampiamente diversificati. In questa trattazione ci focalizzeremo sulle principali missioni dell’Esercito italiano nelle aree geografiche del Medio Oriente, in particolare sulla partecipazione alle missioni in Libano e Iraq in quanto, in suddette aree, la nostra Forza Armata si è particolarmente impegnata relativamente a dispendio economico, militare e risorse umane.

LE PRINCIPALI MISSIONI DELL’ESERCITO ITALIANO IN MEDIO ORIENTE DAL PASSATO AL PRESENTE

BERGONZI, SAMUELE
2021/2022

Abstract

In un mondo nel quale è impossibile rimanere isolati e dove ogni elemento della scacchiera mondiale può essere utile ai fini del benessere comune, uno dei punti cardine della politica estera di ogni Stato è rappresentato dalla collaborazione con gli altri, materializzato dalla partecipazione alle Organizzazioni Internazionali. Perciò, l’Italia, fin dagli anni Ottanta, si è messa in gioco per poter presenziare al tavolo “dei grandi” al fine di perseguire gli obbiettivi da questi delineati, partecipando attivamente alle cosiddette missioni internazionali, sia civili che militari. In questo panorama, per quanto riguarda l’ambito militare, l’Italia è parte di Organizzazioni Internazionali che svolgono attività di supporto alla pace (peace-keeping operations) e non solo, al fine di prevenire l’insorgenza di crisi, le quali potrebbero avere ripercussioni dal punto di vista sociale, economico e militare sui Paesi membri. Per la lunga e complessa storia, nonché per la singolare posizione geografica, gli interessi nazionali dell'Italia sono sfaccettati e diversificati. Ci sono tuttavia poche costanti rilevabili dall'inizio del periodo del secondo dopoguerra, che da allora hanno diretto la politica estera italiana. Sin dalla fine della Guerra Fredda, erano chiaramente visibili: il rapporto strategico con gli USA (Atlanticismo), il ruolo fondamentale del comunitarismo europeo, che alla fine ha portato alla creazione dell'Unione Europea con l'Italia come Paese cofondatore (Europeismo), il ruolo sostanziale dell’area di influenza italiana, con particolare attenzione alle ex colonie africane, del Mediterraneo e del Vicino Oriente (regionalismo), a cui si potrebbe aggiungere il ruolo di mediatore tra blocco occidentale e Unione Sovietica durante la Guerra Fredda (mediazione). Soprattutto nell’ultimo ventennio, l’Italia ha ricoperto un ruolo principale in molte missioni nei più variegati teatri operativi esteri, divenendo un tassello importante nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Dall’Africa ai Balcani, dal Medio Oriente all’Asia, le Forze Armate italiane sono state e sono attualmente impegnate in molteplici operazioni in tutte le principali aree di crisi, in vari contesti strategici ed operativi e con compiti ampiamente diversificati. In questa trattazione ci focalizzeremo sulle principali missioni dell’Esercito italiano nelle aree geografiche del Medio Oriente, in particolare sulla partecipazione alle missioni in Libano e Iraq in quanto, in suddette aree, la nostra Forza Armata si è particolarmente impegnata relativamente a dispendio economico, militare e risorse umane.
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