La seguente tesi affronta il tema della cronaca nera, a partire da come veniva trattata inizialmente dai giornali, quindi a partire dalla metà dell’Ottocento, fino ad arrivare a come viene esposta al giorno d’oggi, in relazione ai nuovi media. Da sempre le storie e le vicende di cronaca nera sono uno dei generi che attira l’interesse di gran parte della popolazione, dal momento della loro “nascita” hanno sempre avuto largo spazio sia sui giornali che nei palinsesti televisivi. A tutto ciò che accade, sia durante il caso che in seguito, viene data un’enorme copertura mediatica. Mentre un tempo ci si limitava esclusivamente a fornire le informazioni principali di uno specifico caso, con il passare degli anni crebbe il fenomeno della spettacolarizzazione del crimine. Proprio a causa di quest’ultimo, il più delle volte, il racconto dei delitti tende ad assumere toni quasi morbosi, creando quindi un attaccamento eccessivo ai casi. Partendo dalle emittenti televisive, fino ad arrivare ai podcast o ai social media, continuò a crescere inoltre un altro fenomeno, e cioè la fascinazione del macabro e l’ossessiva voglia di scoprire sempre nuovi indizi sui casi e tentare di risolverli dal proprio divano, dividendo così l’opinione pubblica in “Innocentisti” e “colpevolisti”. La grande viralità delle vicende, però, non è sempre un male, l’obiettivo di questa tesi è infatti fornire un’analisi di come sia cambiato il modo di trattare la cronaca nera e di come, al giorno d’oggi, siano utili le nuove risorse e le nuove tecnologie che si hanno a disposizione per la risoluzione dei casi. Questi argomenti vengono descritti e approfonditi nei vari capitoli della tesi, divisi nel seguente ordine: il primo capitolo, “Cronaca nera e giornalismo”, si concentra su come i crimini, più o meno gravi, venivano e vengono trattati dai giornali. Il secondo capitolo, “Cronaca nera e televisione”, si articola invece su come il mondo televisivo ha maneggiato i casi di cronaca, con l’aggiunta di approfondimenti riguardo alcuni dei casi italiani più importanti per quanto riguarda la spettacolarizzazione. Il terzo capitolo è invece dedicato al racconto del caso di Gabby Petito, e di come quest’ultimo sia riuscito a scombussolare il web. In questo ultimo capitolo vengono inoltre analizzate le nuove vie di comunicazione come i podcast e i social media, e di come possano essere utilizzati nei casi di cronaca.
Crimine e social media: il caso di Gabby Petito
MACELLO, MATILDE
2021/2022
Abstract
La seguente tesi affronta il tema della cronaca nera, a partire da come veniva trattata inizialmente dai giornali, quindi a partire dalla metà dell’Ottocento, fino ad arrivare a come viene esposta al giorno d’oggi, in relazione ai nuovi media. Da sempre le storie e le vicende di cronaca nera sono uno dei generi che attira l’interesse di gran parte della popolazione, dal momento della loro “nascita” hanno sempre avuto largo spazio sia sui giornali che nei palinsesti televisivi. A tutto ciò che accade, sia durante il caso che in seguito, viene data un’enorme copertura mediatica. Mentre un tempo ci si limitava esclusivamente a fornire le informazioni principali di uno specifico caso, con il passare degli anni crebbe il fenomeno della spettacolarizzazione del crimine. Proprio a causa di quest’ultimo, il più delle volte, il racconto dei delitti tende ad assumere toni quasi morbosi, creando quindi un attaccamento eccessivo ai casi. Partendo dalle emittenti televisive, fino ad arrivare ai podcast o ai social media, continuò a crescere inoltre un altro fenomeno, e cioè la fascinazione del macabro e l’ossessiva voglia di scoprire sempre nuovi indizi sui casi e tentare di risolverli dal proprio divano, dividendo così l’opinione pubblica in “Innocentisti” e “colpevolisti”. La grande viralità delle vicende, però, non è sempre un male, l’obiettivo di questa tesi è infatti fornire un’analisi di come sia cambiato il modo di trattare la cronaca nera e di come, al giorno d’oggi, siano utili le nuove risorse e le nuove tecnologie che si hanno a disposizione per la risoluzione dei casi. Questi argomenti vengono descritti e approfonditi nei vari capitoli della tesi, divisi nel seguente ordine: il primo capitolo, “Cronaca nera e giornalismo”, si concentra su come i crimini, più o meno gravi, venivano e vengono trattati dai giornali. Il secondo capitolo, “Cronaca nera e televisione”, si articola invece su come il mondo televisivo ha maneggiato i casi di cronaca, con l’aggiunta di approfondimenti riguardo alcuni dei casi italiani più importanti per quanto riguarda la spettacolarizzazione. Il terzo capitolo è invece dedicato al racconto del caso di Gabby Petito, e di come quest’ultimo sia riuscito a scombussolare il web. In questo ultimo capitolo vengono inoltre analizzate le nuove vie di comunicazione come i podcast e i social media, e di come possano essere utilizzati nei casi di cronaca.File | Dimensione | Formato | |
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