Il Napoletano fa parte del grande gruppo delle lingue neolatine, presente nel Sud Italia, con eccezione della Sicilia, Calabria meridionale e Puglia meridionale in quanto in queste zone si parlano idiomi del gruppo siciliano. L’idioma partenopeo ha origini antichissime, frutto di fusioni di antichi dialetti meridionali, che con il susseguirsi dei secoli, delle invasioni e delle dominazioni straniere a donato ad essa caratteristiche pecuniarie. Il Napoletano cominciò a vantare di un certo prestigio dal momento nel quale Napoli incominciò ad acquisire sempre più importanza nel Sud della penisola, dal momento che divenne capitale e città locomotrice del Meridione per circa cinque secoli. In un breve periodo storico, precisamente durante la dominazione aragonese, il Napoletano divenne per la prima ed ultima lingua utilizzata per la stesura dei documenti ufficiali dello stato. Con il tempo il Napoletano verrà soppiantato e sostituito dal volgare toscano, idioma utilizzato dalla maggior parte degli stati preunitari dello stivale. Il Napoletano si può sottolineare che riuscì col tempo a sopravvivere ed a conservarsi grazie anche alla sua vasta tradizione letteraria, da Ferdinando Russo a Giambattista De Curtis, dalla sua cultura cinematografica, ricordando tre grandi figure del cinema napoletano come Troisi, Eduardo De Filippo e Totò, e dalla sua lunga tradizione musicale, che ci richiama in mente “‘O Surdat ‘nnamurat” oppure cantanti come Pino Daniele e Mario Merola. Dobbiamo tener conto, che il Napoletano è molto diffuso anche grazie ad un frangente storico molto importante, nel l’arco del XIX e primi anni del XX ci fu una grossa immigrazione di italiani, soprattutto meridionali che si spostarono dalla Madrepatria verso le Americhe, massicciamente negli Usa, Argentina e Brasile. Il compito di questo elaborato sarà quello di trattare la storia, dall’origine ad oggi, del Napoletano e dei suoi aspetti linguistici che lo caratterizzano dalle altre parlate della penisola.

La lingua di Pulcinella: storia e aspetti della parlata di Napoli

GIACCO, FABIO
2021/2022

Abstract

Il Napoletano fa parte del grande gruppo delle lingue neolatine, presente nel Sud Italia, con eccezione della Sicilia, Calabria meridionale e Puglia meridionale in quanto in queste zone si parlano idiomi del gruppo siciliano. L’idioma partenopeo ha origini antichissime, frutto di fusioni di antichi dialetti meridionali, che con il susseguirsi dei secoli, delle invasioni e delle dominazioni straniere a donato ad essa caratteristiche pecuniarie. Il Napoletano cominciò a vantare di un certo prestigio dal momento nel quale Napoli incominciò ad acquisire sempre più importanza nel Sud della penisola, dal momento che divenne capitale e città locomotrice del Meridione per circa cinque secoli. In un breve periodo storico, precisamente durante la dominazione aragonese, il Napoletano divenne per la prima ed ultima lingua utilizzata per la stesura dei documenti ufficiali dello stato. Con il tempo il Napoletano verrà soppiantato e sostituito dal volgare toscano, idioma utilizzato dalla maggior parte degli stati preunitari dello stivale. Il Napoletano si può sottolineare che riuscì col tempo a sopravvivere ed a conservarsi grazie anche alla sua vasta tradizione letteraria, da Ferdinando Russo a Giambattista De Curtis, dalla sua cultura cinematografica, ricordando tre grandi figure del cinema napoletano come Troisi, Eduardo De Filippo e Totò, e dalla sua lunga tradizione musicale, che ci richiama in mente “‘O Surdat ‘nnamurat” oppure cantanti come Pino Daniele e Mario Merola. Dobbiamo tener conto, che il Napoletano è molto diffuso anche grazie ad un frangente storico molto importante, nel l’arco del XIX e primi anni del XX ci fu una grossa immigrazione di italiani, soprattutto meridionali che si spostarono dalla Madrepatria verso le Americhe, massicciamente negli Usa, Argentina e Brasile. Il compito di questo elaborato sarà quello di trattare la storia, dall’origine ad oggi, del Napoletano e dei suoi aspetti linguistici che lo caratterizzano dalle altre parlate della penisola.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
919714_tesigiaccofabio.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.33 MB
Formato Adobe PDF
1.33 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/86449