Questo lavoro si propone di illustrare la presenza della musica nella Commedia di Dante Alighieri, portando alla luce il significato dei loci che la riguardano da un punto di vista filosofico e concettuale. Dopo un’introduzione metodologica sulla concezione filosofica della musica nel Medioevo, nel suo debito verso la tradizione antica e tardoantica, senza tralasciare alcuni cenni di storia della musica, si passa a una preliminare rassegna dei riferimenti musicali nelle opere minori di Dante, importanti per il loro significato anche in seno alla Commedia. Venendo al Poema, vista la negazione della musica nell’ Inferno, dov’è possibile solo in forma parodica, ci si concentra soprattutto su Purgatorio e Paradiso in quanto luoghi predisposti ad accoglierla. In particolare si porta l’attenzione sull’aspetto dell’ineffabilità dell’esperienza sensoriale e uditiva, come "fil rouge" degli eventi musicali delle due cantiche, unitamente alla presenza del canto come laus vocalis. Si svolge dunque, con le opportune premesse, una riflessione circa la liceità e l’effettiva fattibilità di tale forma di produzione sonora da parte di angeli e beati nell’Empireo e nei cieli sottostanti, con riferimento a una fonte coeva di Dante. Questa riflessione vuole gettare le basi per un futuro studio volto a delineare una possibile ‘fenomenologia’ della laus vocalis nella Commedia dantesca.

"Temprava i passi un'angelica nota" (Purg. XXXII, 33) Musica, canto e ineffabilità nella Commedia.

CAMOGLIANO, MATTEO
2021/2022

Abstract

Questo lavoro si propone di illustrare la presenza della musica nella Commedia di Dante Alighieri, portando alla luce il significato dei loci che la riguardano da un punto di vista filosofico e concettuale. Dopo un’introduzione metodologica sulla concezione filosofica della musica nel Medioevo, nel suo debito verso la tradizione antica e tardoantica, senza tralasciare alcuni cenni di storia della musica, si passa a una preliminare rassegna dei riferimenti musicali nelle opere minori di Dante, importanti per il loro significato anche in seno alla Commedia. Venendo al Poema, vista la negazione della musica nell’ Inferno, dov’è possibile solo in forma parodica, ci si concentra soprattutto su Purgatorio e Paradiso in quanto luoghi predisposti ad accoglierla. In particolare si porta l’attenzione sull’aspetto dell’ineffabilità dell’esperienza sensoriale e uditiva, come "fil rouge" degli eventi musicali delle due cantiche, unitamente alla presenza del canto come laus vocalis. Si svolge dunque, con le opportune premesse, una riflessione circa la liceità e l’effettiva fattibilità di tale forma di produzione sonora da parte di angeli e beati nell’Empireo e nei cieli sottostanti, con riferimento a una fonte coeva di Dante. Questa riflessione vuole gettare le basi per un futuro studio volto a delineare una possibile ‘fenomenologia’ della laus vocalis nella Commedia dantesca.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
860964_tesi_triennale_camogliano_matteo_temprava_i_passi_unangelica_nota.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.2 MB
Formato Adobe PDF
1.2 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/86448