Apocalypse now or later? Analisi della relazione uomo-tecnica dall’homo faber alla bomba atomica nell’opera di Günther Anders.

In this study, we will examine the relationship between human beings and technology in the work of Günther Anders, from the beginning of his philosophical career to his intellectual maturity. By comparing his ideas with those of other philosophers such as Georges Bataille, Hans Jonas, André Leroi-Gourhan, and Miguel Benasayag, we will explore the developments and consequences of the relationship between human beings and technology, particularly in light of the nuclear apocalypse that Anders argues began with the launch of the first atomic bomb on Hiroshima in 1945. The research will seek to determine whether the expansion of human capacities for imagination and perception, proposed by the author as a possible solution to the technological superiority of contemporary humanity in his first volume "The Outdatedness of Human Beings", can prevent the nuclear apocalypse, which Anders interprets as an inevitable consequence of technological progress. The thesis will be divided into three parts that will follow the chronological evolution of Anders' philosophy regarding this relationship, and a concluding section that will analyze the expansion of human faculties as a possible solution to the end of humanity and life on Earth resulting from the invention of the atomic bomb. The first part will examine the theory of human beings as homo faber, or as inventors of technology as a survival mode in the world, which at the same time becomes a means of identification of human beings with themselves, as outlined by Anders in the 1929 lecture titled " "The Pathology of Freedom: An Essay on Non-Identification". The second part will focus on the first volume of "The Outdatedness of Human Beings" from 1956, in which Anders reverses the relationship between humanity and technology, with technology taking on the role of subject and human beings becoming collaborators, in what Anders defines as the "Promethean gap". Finally, the third part will examine the atomic age, with the appearance of the atomic bomb that decrees the possibility of nuclear apocalypse, or the disappearance of human beings and life on Earth, resulting from the development of the relationship between human beings and technology. In response to these dynamics, Anders proposes the expansion of human faculties for imagination and perception, which implies a new sense of responsibility of human beings towards technology to avoid a total colonization by the technological world. This proposal will be examined in the concluding section of the study.

In questo studio esamineremo la relazione tra l'essere umano e la tecnologia nell'opera di Günther Anders, dall'inizio della sua carriera filosofica fino alla sua maturità intellettuale. Confrontando le sue idee con quelle di altri filosofi come Georges Bataille, Hans Jonas, André Leroi-Gourhan e Miguel Benasayag, esploreremo gli sviluppi e le conseguenze del rapporto tra l'essere umano e la tecnologia, in particolare alla luce dell'Apocalisse nucleare che Anders sostiene abbia avuto inizio con il lancio della prima bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945. La ricerca cercherà di determinare se l'espansione delle capacità umane di immaginazione e percezione, proposta dall'autore come possibile soluzione alla superiorità tecnologica dell'umanità contemporanea nel suo primo volume "L'uomo è antiquato", possa prevenire l'Apocalisse nucleare, che Anders interpreta come una conseguenza inevitabile del progresso tecnologico. La tesi si suddividerà in tre parti che seguiranno l'evoluzione anche cronologica della filosofia di Anders rispetto questa relazione, e una sezione conclusiva che analizzerà l'espansione delle facoltà umane come possibile soluzione alla fine dell'umanità e della vita sulla Terra derivante dall'invenzione della bomba atomica. La prima parte esaminerà la teoria dell'essere umano inteso come homo faber, ovvero come inventore della tecnica come modalità di sopravvivenza nel mondo, che diventa allo stesso tempo strumento di identificazione dell’essere umano con se stesso, come esposta da Anders nella conferenza del 1929 intitolata "Patologia della libertà. Saggio sulla non-identificazione". La seconda parte si concentrerà sul primo volume di "L'uomo è antiquato" del 1956, in cui Anders inverte la relazione tra l'umanità e la tecnologia, con la tecnologia che assume il ruolo di soggetto e l'essere umano che ne diventa collaboratore, in quello che Anders definisce, come è noto, “dislivello prometeico”. Infine, la terza parte esaminerà l'era atomica, con la comparsa della bomba atomica che decreta la possibilità dell'apocalisse nucleare, ovvero della scomparsa dell’uomo e della vita sulla terra, che deriva dallo sviluppo della relazione fra essere umano e tecnica. In risposta a queste dinamiche, Anders propone l'espansione delle facoltà umane di immaginazione e percezione, che implica una nuova responsabilizzazione dell'essere umano verso la tecnologia, per evitare una colonizzazione totale da parte del mondo tecnologico. Questa proposta verrà esaminata nella sezione conclusiva dello studio.