In questa tesi, mi sono occupato di riscoprire una parte della storia contemporanea che non sempre viene menzionata quando si parla di relazioni internazionali, ovvero il ruolo delle trasmissioni radiofoniche durante la Guerra fredda. In un’epoca dove i confini erano severamente militarizzati, il conflitto tra i paesi capitalistici e quelli socialisti, si è dovuto svolgere in campi diversi da quello militare. Così sia a occidente sia a oriente, emittenti radiofoniche a onde corte finanziate dallo stato e da privati, trasmettevano dall’altra parte della cortina di ferro, propagandando la propria ideologia e l’avversione verso il sistema politico ed economico che stavano combattendo. A loro volta, i due blocchi costruivano sistemi di disturbo delle onde per evitare che i loro cittadini potessero ascoltare notizie diffamanti sul proprio governo. Queste radio, inoltre, rappresentavano per quelle parti del mondo in via di sviluppo e non alfabetizzato una delle pochissime fonti di informazioni e di intrattenimento, ed erano capaci di influenzare direttamente e indirettamente la politica di molti paesi. Nel primo capitolo, mi sono occupato inizialmente di descrivere la tesa situazione politica in Europa e nel mondo alla fine del Secondo conflitto mondiale. Successivamente, ho descritto la nascita delle emittenti internazionali come arma privilegiata durante la Guerra fredda. Ho poi analizzato le principali radio filoatlantiste e quelle filosovietiche. Mi sono concentrato sul descrivere come esse siano nate, da chi erano finanziate e quali fossero i loro contenuti e obiettivi. Se da un punto di vista politico sappiamo che il blocco orientale sia collassato su se stesso tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, anche per quanto riguarda le radio ho analizzato come quelle filoamericane come RFE/RL e Deutsche Welle siano sopravvissute alla Guerra fredda e abbiano “tecnicamente sconfitto” le loro antagoniste. Nel secondo capitolo mi sono occupato di una specifica emittente, Radio Berlin International, stazione internazionale della Repubblica democratica tedesca con sede a Berlino Est. Mi sono premurato di cercare fonti esaustive, affidandomi principalmente al libro Wellen mit tausend Klängen di Heinz Odermann, un ex caporedattore di RBI e scrittore. Successivamente, ho consultato tre saggi su RBI scritti da esperti di storia dei media e il libro Radiocronache del giornalista italiano Lorenzo Berardi, ho trovato diverse testimonianze dirette di ex lavoratori e di ex ascoltatori, altri articoli di appassionati e nostalgici di onde corte e altre fonti. Inoltre, un fondamentale contributo alla mia tesi è stato dato dalla ricerca di documenti nella sede di Potsdam-Babelsberg dell’Archivio radiofonico tedesco. Nell’archivio si trovano ancora oggi trascrizioni di trasmissioni, i nomi dei lavoratori e tutta una serie di informazioni che forniscono la base della mia tesi, in particolar modo riguardo la redazione italiana di Radio Berlin International. Ho cercato, dunque, di analizzare le origini di Radio Berlin International, in che modo essa fosse organizzata, da chi dipendeva, chi erano coloro che ci lavoravano e che tipo di contenuti trasmettessero. Un importante oggetto di indagine della mia tesi è stato il ruolo della propaganda della DDR e del suo partito unico, che è stata sicuramente un elemento e un obiettivo centrale della radio, ma non l’unico, come si tendeva a credere in occidente.

RADIO BERLIN INTERNATIONAL: LA GUERRA FREDDA ATTRAVERSO LA PROPAGANDA DI UN’EMITTENTE GLOBALE

CUCCA, GENNARO
2021/2022

Abstract

In questa tesi, mi sono occupato di riscoprire una parte della storia contemporanea che non sempre viene menzionata quando si parla di relazioni internazionali, ovvero il ruolo delle trasmissioni radiofoniche durante la Guerra fredda. In un’epoca dove i confini erano severamente militarizzati, il conflitto tra i paesi capitalistici e quelli socialisti, si è dovuto svolgere in campi diversi da quello militare. Così sia a occidente sia a oriente, emittenti radiofoniche a onde corte finanziate dallo stato e da privati, trasmettevano dall’altra parte della cortina di ferro, propagandando la propria ideologia e l’avversione verso il sistema politico ed economico che stavano combattendo. A loro volta, i due blocchi costruivano sistemi di disturbo delle onde per evitare che i loro cittadini potessero ascoltare notizie diffamanti sul proprio governo. Queste radio, inoltre, rappresentavano per quelle parti del mondo in via di sviluppo e non alfabetizzato una delle pochissime fonti di informazioni e di intrattenimento, ed erano capaci di influenzare direttamente e indirettamente la politica di molti paesi. Nel primo capitolo, mi sono occupato inizialmente di descrivere la tesa situazione politica in Europa e nel mondo alla fine del Secondo conflitto mondiale. Successivamente, ho descritto la nascita delle emittenti internazionali come arma privilegiata durante la Guerra fredda. Ho poi analizzato le principali radio filoatlantiste e quelle filosovietiche. Mi sono concentrato sul descrivere come esse siano nate, da chi erano finanziate e quali fossero i loro contenuti e obiettivi. Se da un punto di vista politico sappiamo che il blocco orientale sia collassato su se stesso tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, anche per quanto riguarda le radio ho analizzato come quelle filoamericane come RFE/RL e Deutsche Welle siano sopravvissute alla Guerra fredda e abbiano “tecnicamente sconfitto” le loro antagoniste. Nel secondo capitolo mi sono occupato di una specifica emittente, Radio Berlin International, stazione internazionale della Repubblica democratica tedesca con sede a Berlino Est. Mi sono premurato di cercare fonti esaustive, affidandomi principalmente al libro Wellen mit tausend Klängen di Heinz Odermann, un ex caporedattore di RBI e scrittore. Successivamente, ho consultato tre saggi su RBI scritti da esperti di storia dei media e il libro Radiocronache del giornalista italiano Lorenzo Berardi, ho trovato diverse testimonianze dirette di ex lavoratori e di ex ascoltatori, altri articoli di appassionati e nostalgici di onde corte e altre fonti. Inoltre, un fondamentale contributo alla mia tesi è stato dato dalla ricerca di documenti nella sede di Potsdam-Babelsberg dell’Archivio radiofonico tedesco. Nell’archivio si trovano ancora oggi trascrizioni di trasmissioni, i nomi dei lavoratori e tutta una serie di informazioni che forniscono la base della mia tesi, in particolar modo riguardo la redazione italiana di Radio Berlin International. Ho cercato, dunque, di analizzare le origini di Radio Berlin International, in che modo essa fosse organizzata, da chi dipendeva, chi erano coloro che ci lavoravano e che tipo di contenuti trasmettessero. Un importante oggetto di indagine della mia tesi è stato il ruolo della propaganda della DDR e del suo partito unico, che è stata sicuramente un elemento e un obiettivo centrale della radio, ma non l’unico, come si tendeva a credere in occidente.
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