La costellazione di temi che guida la riflessione complessiva di Remo Bodei approfondisce ed espande problemi teorici in parte connessi: individualità, identità personale, passioni, razionalità, coscienza, contraddizioni, strutture temporali, attese di cambiamento, fughe dal mondo nell’interiorità, dimensione religiosa. Estendendo ai pensieri quanto già insegnava la Gestaltpsychologie, secondo la quale noi percepiamo attraverso forme organizzate, non grazie alla mera sommatoria di elementi atomisticamente disseminati, la ragione impura di Bodei ha voluto costruire quelli che, nel suo lessico concettuale, egli chiama cristalli di storicità. Bodei sa bene che la vita è più ricca e imprevedibile delle forme, che deborda di buon grado dagli schemi che le si vogliono imporre; cionondimeno un atteggiamento che tutti intuitivamente adottiamo è quello di disporre, articolare e consolidare nel tempo eventi e idee secondo modalità «figurali» che danno ordine e senso alle nostre vicende, rendendo più intelligibili e personali, al loro interno, quelle stesse impurità che, al contrario, non fanno tornare tutti i conti, quei piani di sfaldamento della nostra esistenza che riflettono inquietudini, sofferenze o rimpianti di cui talvolta cadiamo in preda. Bodei non concepisce, pertanto, la storia – sia quella individuale, sia quella collettiva – né quale semplice sfondo di fatti, né quale continuum secondo il modello storicistico, né, infine, quale espressione di una philosophia perennis, bensì sotto il segno della meta-morfosi, cambiamento di forme che strutturano gli eventi. I modelli teorici ed etici relativi al dispiegarsi delle molteplici configurazioni della moderna individualità, pertanto, non sono separabili dalla dimensione storica in cui si inseriscono e da cui, inevitabilmente, risultano in buona parte condizionati. Premesso ciò, va ribadito, dunque, che la genealogia della moderna individualità occidentale scandagliata da Bodei nelle sue varie fogge mira, al tempo stesso, costantemente e soprattutto al novum, incoraggiando la formulazione di seri (ma anche giocondi) progetti di emancipazione dai vincoli che istituzioni ormai decrepite, ma ancora capaci di opprimere, impongono alle coscienze. Secondo Bodei, infatti, ognuno di noi costituisce una novità inimitabile che dà inizio ad una nuova storia al centro della quale inevitabilmente ci poniamo. Nascendo, però, troviamo dinanzi a noi un mondo già fatto in cui dobbiamo sforzarci di entrare a farne parte in modo più o meno armonico o conflittuale, immettendoci nel suo ordine complesso e cangiante, composto da istituzioni, poteri, saperi, regole e tradizioni di durata spesso millenaria. Oltrepassare i limiti e i condizionamenti della nascita, racchiusa in un particolare tempo, luogo e ambiente mediante l’acquisizione di conoscenze condivise e in grado di arricchire l’esperienza soggettiva, consente, dunque, di impadronirsi della tradizione in maniera tale da poterla anche eventualmente cambiare. Riflettere su questi temi, avendo in mente come reagenti i problemi elaborati dalla navigatio vitae in cui si è avventurata la ragione impura di Remo Bodei potrà, pertanto, contribuire a dare maggior spessore e profondità di campo alle questioni che ci troviamo ad affrontare oggi, in un’epoca di netta discontinuità con la tradizione e che, di conseguenza, richiede urgentemente l’elaborazione di nuove idee e sentimenti per dar senso ad un mondo in intrepida trans-formazione.
Sistema ed epoca in Bodei. Filosofia come critica della ragione impura.
DE FILIPPO, GABRIELE
2021/2022
Abstract
La costellazione di temi che guida la riflessione complessiva di Remo Bodei approfondisce ed espande problemi teorici in parte connessi: individualità, identità personale, passioni, razionalità, coscienza, contraddizioni, strutture temporali, attese di cambiamento, fughe dal mondo nell’interiorità, dimensione religiosa. Estendendo ai pensieri quanto già insegnava la Gestaltpsychologie, secondo la quale noi percepiamo attraverso forme organizzate, non grazie alla mera sommatoria di elementi atomisticamente disseminati, la ragione impura di Bodei ha voluto costruire quelli che, nel suo lessico concettuale, egli chiama cristalli di storicità. Bodei sa bene che la vita è più ricca e imprevedibile delle forme, che deborda di buon grado dagli schemi che le si vogliono imporre; cionondimeno un atteggiamento che tutti intuitivamente adottiamo è quello di disporre, articolare e consolidare nel tempo eventi e idee secondo modalità «figurali» che danno ordine e senso alle nostre vicende, rendendo più intelligibili e personali, al loro interno, quelle stesse impurità che, al contrario, non fanno tornare tutti i conti, quei piani di sfaldamento della nostra esistenza che riflettono inquietudini, sofferenze o rimpianti di cui talvolta cadiamo in preda. Bodei non concepisce, pertanto, la storia – sia quella individuale, sia quella collettiva – né quale semplice sfondo di fatti, né quale continuum secondo il modello storicistico, né, infine, quale espressione di una philosophia perennis, bensì sotto il segno della meta-morfosi, cambiamento di forme che strutturano gli eventi. I modelli teorici ed etici relativi al dispiegarsi delle molteplici configurazioni della moderna individualità, pertanto, non sono separabili dalla dimensione storica in cui si inseriscono e da cui, inevitabilmente, risultano in buona parte condizionati. Premesso ciò, va ribadito, dunque, che la genealogia della moderna individualità occidentale scandagliata da Bodei nelle sue varie fogge mira, al tempo stesso, costantemente e soprattutto al novum, incoraggiando la formulazione di seri (ma anche giocondi) progetti di emancipazione dai vincoli che istituzioni ormai decrepite, ma ancora capaci di opprimere, impongono alle coscienze. Secondo Bodei, infatti, ognuno di noi costituisce una novità inimitabile che dà inizio ad una nuova storia al centro della quale inevitabilmente ci poniamo. Nascendo, però, troviamo dinanzi a noi un mondo già fatto in cui dobbiamo sforzarci di entrare a farne parte in modo più o meno armonico o conflittuale, immettendoci nel suo ordine complesso e cangiante, composto da istituzioni, poteri, saperi, regole e tradizioni di durata spesso millenaria. Oltrepassare i limiti e i condizionamenti della nascita, racchiusa in un particolare tempo, luogo e ambiente mediante l’acquisizione di conoscenze condivise e in grado di arricchire l’esperienza soggettiva, consente, dunque, di impadronirsi della tradizione in maniera tale da poterla anche eventualmente cambiare. Riflettere su questi temi, avendo in mente come reagenti i problemi elaborati dalla navigatio vitae in cui si è avventurata la ragione impura di Remo Bodei potrà, pertanto, contribuire a dare maggior spessore e profondità di campo alle questioni che ci troviamo ad affrontare oggi, in un’epoca di netta discontinuità con la tradizione e che, di conseguenza, richiede urgentemente l’elaborazione di nuove idee e sentimenti per dar senso ad un mondo in intrepida trans-formazione.File | Dimensione | Formato | |
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