In ancient Greece, an interesting piece is to reconstruct and understand how the relationship between father and son was formed. Starting with the definition of the concept of oikos, we will try to illustrate the organization of the Athenian family, taking as a starting point some of Aristotle's considerations. After this brief introduction, the figure of the father will become cardinal, examining how much influence he has on the son from the beginning of his life. The work will continue by analyzing the strong paternal powers over children and the numerous reciprocal duties between father and son: in particular, the father's obligation to supervise his education, to provide for his registration as a member of the phratry and then for his acceptance into his deme will be highlighted. Paternal power was not limited only to affiliating the son to the domestic cult and acceptance into paternal institutions, but was also confirmed in the possibility of repudiating him and expelling him from the oikos. The investigation into filial duties will lead us to delve into the concept of gerotrophia and to reflect on the legal actions that a son could bring against his father. From the reflection on the succession procedure, we will delve into the analysis of the institution of adoption, trying to understand the motivations that pushed the father to perform this act and the requirements and methods to ensure that this was achieved. Furthermore, the study of the limits of paternal authority will be connected to the analysis of a possible paternal consent to the son's marriage. Finally, we will show how the excessive power of the father and the lack of respect and submission on the part of the son often led to complicated and conflictual relationships. By examining some father-son couples, we will try to reconstruct the difficult constitution of generational relationships. To begin with, anecdotal evidence will provide us with proof, specifically the relationship between Pericles and his son Xanthippus, and the adoptive Alcibiades and the bond between Philip and Alexander the Great will be highlighted. The hypothesis that the number of father-son conflicts was high will also be confirmed in Greek tragedy and comedy, in particular we will focus on some of the most significant examples of the three tragic poets Aeschylus, Sophocles and Euripides and Aristophanes.
Nell’antica Grecia un tassello interessante è ricostruire e comprendere come si costituivano i rapporti tra padre e figlio. Partendo con la definizione del concetto di oikos, si cercherà di illustrare l’organizzazione della famiglia ateniese, assumendo come punto di partenza alcune considerazioni di Aristotele. Dopo questa breve introduzione diventerà cardinale la figura del padre esaminando quanta influenza egli abbia sul figlio fin dall’inizio della sua vita. Il lavoro proseguirà analizzando i forti poteri paterni sui figli e i numerosi doveri reciproci tra padre e figlio: in particolare si metterà in luce l’obbligo del padre di supervisionare la sua educazione, di provvedere alla sua iscrizione come membro alla fratria e poi all’accettazione presso il suo demo. La potestà paterna non si limitava solo all’affiliare il figlio al culto domestico e all’accettazione nelle istituzioni paterne, ma si confermava anche nella possibilità di ripudiarlo e scacciarlo dall’oikos. L’indagine sui doveri filiali ci porterà ad approfondire il concetto di gerotrophia e a riflettere sulle azioni giudiziarie che un figlio poteva intentare al padre. Dalla riflessione sulla procedura della successione, ci si addentrerà nell’analisi dell’istituto dell’adozione cercando di comprendere le motivazioni che spingevano il padre a compiere questo atto e i requisiti e le modalità per far sì che questa si realizzasse. Inoltre, allo studio dei limiti della potestà paterna si connetterà l’analisi di un possibile assenso paterno al matrimonio del figlio. Infine, si mostrerà come l’eccessivo potere del padre e l’assenza di rispetto e sottomissione da parte del figlio spesso portavano a rendere i rapporti complicati e conflittuali. Attraverso la presa in esame di alcune coppie padre-figlio si cercherà di ricostruire la difficile costituzione dei rapporti generazionali. Per cominciare, a darcene una prova sarà la testimonianza di aneddoti, specificatamente si metterà in luce il rapporto tra Pericle e il figlio Santippo, e quello adottivo Alcibiade e il legame tra Filippo e Alessandro Magno. L’ipotesi che il numero di conflitti padre e figlio fosse elevato troverà conferma anche nella tragedia e nella commedia greca, in particolare ci si soffermerà su alcuni esempi tra i più significativi dei tre poeti tragici Eschilo, Sofocle ed Euripide e di Aristofane.
Il rapporto padre e figlio nell'antica Grecia
FORNASERO, CARLOTTA
2023/2024
Abstract
Nell’antica Grecia un tassello interessante è ricostruire e comprendere come si costituivano i rapporti tra padre e figlio. Partendo con la definizione del concetto di oikos, si cercherà di illustrare l’organizzazione della famiglia ateniese, assumendo come punto di partenza alcune considerazioni di Aristotele. Dopo questa breve introduzione diventerà cardinale la figura del padre esaminando quanta influenza egli abbia sul figlio fin dall’inizio della sua vita. Il lavoro proseguirà analizzando i forti poteri paterni sui figli e i numerosi doveri reciproci tra padre e figlio: in particolare si metterà in luce l’obbligo del padre di supervisionare la sua educazione, di provvedere alla sua iscrizione come membro alla fratria e poi all’accettazione presso il suo demo. La potestà paterna non si limitava solo all’affiliare il figlio al culto domestico e all’accettazione nelle istituzioni paterne, ma si confermava anche nella possibilità di ripudiarlo e scacciarlo dall’oikos. L’indagine sui doveri filiali ci porterà ad approfondire il concetto di gerotrophia e a riflettere sulle azioni giudiziarie che un figlio poteva intentare al padre. Dalla riflessione sulla procedura della successione, ci si addentrerà nell’analisi dell’istituto dell’adozione cercando di comprendere le motivazioni che spingevano il padre a compiere questo atto e i requisiti e le modalità per far sì che questa si realizzasse. Inoltre, allo studio dei limiti della potestà paterna si connetterà l’analisi di un possibile assenso paterno al matrimonio del figlio. Infine, si mostrerà come l’eccessivo potere del padre e l’assenza di rispetto e sottomissione da parte del figlio spesso portavano a rendere i rapporti complicati e conflittuali. Attraverso la presa in esame di alcune coppie padre-figlio si cercherà di ricostruire la difficile costituzione dei rapporti generazionali. Per cominciare, a darcene una prova sarà la testimonianza di aneddoti, specificatamente si metterà in luce il rapporto tra Pericle e il figlio Santippo, e quello adottivo Alcibiade e il legame tra Filippo e Alessandro Magno. L’ipotesi che il numero di conflitti padre e figlio fosse elevato troverà conferma anche nella tragedia e nella commedia greca, in particolare ci si soffermerà su alcuni esempi tra i più significativi dei tre poeti tragici Eschilo, Sofocle ed Euripide e di Aristofane.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/8597