Sono passati venticinque anni dalla morte di Diana Spencer: principessa del Galles e consorte di Carlo III. Il 31 Agosto 1997, pochi minuti dopo la mezzanotte, la macchina con a bordo Lady D e l’allora compagno, Dodi Al-Fayed, si schianta contro il tredicesimo pilastro nella galleria sotto il Ponte de l’Alma a Parigi. “Morte a Parigi di una Principessa ribelle”, così il Corriere della Sera annunciò la scomparsa della giovane Diana: “inseguiti dai fotografi si schiantano in auto nel tunnel. Le lacrime di Carlo” A distanza di anni si ricorrono innumerevoli retroscena, testimonianze tardive che non permettono di stabilire chiarezza sull’accaduto, e ancora oggi molte sono le domande sulla tragedia. Lo scopo di questo lavoro non è formulare un’analisi investigativa, ma analizzare il “fenomeno Diana Spencer” nei giorni antecedenti la sua morte e che ancora oggi lascia un forte eco. Non si era mai osservato tanto cordoglio e partecipazione per un personaggio pubblico: il giorno del funerale milioni di persone provenienti da tutto il mondo presenziarono per le strade di Londra e 2,5 bilioni lo seguirono in televisione2. A Parigi, nel luogo della morte, le persone lasciarono bouquet, candele, messaggi - di cui uno recitava “Goodbye to the real Queen of England”. Questo lavoro vuole quindi mettere in luce l’importante ruolo dei media che hanno contribuito alla creazione di una Elizabeth Bennet dei giorni nostri: indipendente, ribelle ed ostinata.
Lady Diana: una fiamma che non può essere spenta
QUATTROCCHI, PAOLA
2021/2022
Abstract
Sono passati venticinque anni dalla morte di Diana Spencer: principessa del Galles e consorte di Carlo III. Il 31 Agosto 1997, pochi minuti dopo la mezzanotte, la macchina con a bordo Lady D e l’allora compagno, Dodi Al-Fayed, si schianta contro il tredicesimo pilastro nella galleria sotto il Ponte de l’Alma a Parigi. “Morte a Parigi di una Principessa ribelle”, così il Corriere della Sera annunciò la scomparsa della giovane Diana: “inseguiti dai fotografi si schiantano in auto nel tunnel. Le lacrime di Carlo” A distanza di anni si ricorrono innumerevoli retroscena, testimonianze tardive che non permettono di stabilire chiarezza sull’accaduto, e ancora oggi molte sono le domande sulla tragedia. Lo scopo di questo lavoro non è formulare un’analisi investigativa, ma analizzare il “fenomeno Diana Spencer” nei giorni antecedenti la sua morte e che ancora oggi lascia un forte eco. Non si era mai osservato tanto cordoglio e partecipazione per un personaggio pubblico: il giorno del funerale milioni di persone provenienti da tutto il mondo presenziarono per le strade di Londra e 2,5 bilioni lo seguirono in televisione2. A Parigi, nel luogo della morte, le persone lasciarono bouquet, candele, messaggi - di cui uno recitava “Goodbye to the real Queen of England”. Questo lavoro vuole quindi mettere in luce l’importante ruolo dei media che hanno contribuito alla creazione di una Elizabeth Bennet dei giorni nostri: indipendente, ribelle ed ostinata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/85901