La presente tesi affronta alcuni dei temi più dibattuti degli ultimi anni: l’immigrazione straniera in Italia e lo sfruttamento dei braccianti agricoli, presi tra la morsa del caporalato e le oppressioni delle agromafie. L’Italia, per la sua posizione geografica, è sempre stata interessata dai flussi migratori, in particolare, da quelli provenienti dall’Africa e dall’Oriente. Le motivazioni che hanno spinto e spingono gruppi di persone ad abbandonare la propria patria erano, in passato, e sono ancora ora molteplici: guerre, condizioni politiche svantaggiose dei paesi di origine, povertà e speranza di trovare in Italia un luogo sicuro in cui ricominciare a vivere. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale questi flussi hanno cominciato, nel corso degli anni, ad aumentare, tanto da mettere in allarme il governo italiano, che di conseguenza ha iniziato ad attuare una politica anche restrittiva nei confronti dei migranti, soprattutto per la questione dei permessi di soggiorno. Le difficoltà del trovare e mantenere un lavoro hanno portato così i lavoratori stranieri ad accontentarsi di qualsiasi mestiere; e così, spinti dalla voglia di portare a casa anche un esiguo stipendio, hanno cominciato a lavorare nei campi del Mezzogiorno, dove il lavoro non mancava. In queste regioni, però, la loro precarietà e “invisibilità” agli occhi della politica li ha resi vittime del caporalato, che tuttora interessa fortemente il settore agricolo. Questo fenomeno, insieme ad altre attività illecite, rappresentano solo alcune delle espressioni della criminalità organizzata, che ormai è riuscita ad infiltrarsi in tutta la filiera alimentare, dalla raccolta alla distribuzione, fino all’arrivo sulle tavole degli italiani, ampliando così il proprio business illegale. Questi argomenti vengono approfonditi nei capitoli della tesi, divisi come segue: il primo capitolo, “L’immigrazione straniera in Italia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”, si concentra sul tema dell’immigrazione straniera e delle risposte politiche che il governo italiano ha avuto nei confronti del fenomeno. Il secondo capitolo, “Il caporalato in Italia”, espone inizialmente il ruolo che i lavoratori stranieri svolgono nel settore agricolo e il contributo che apportano all’economia italiana. Successivamente, approfondisce le caratteristiche del caporalato, dal ruolo dei caporali nel sistema alle leggi anti-caporalato, fino ad arrivare alle rivolte che i migranti hanno portato avanti per mostrare all’opinione pubblica quello che accadeva ogni giorno ai lavoratori, non solo stranieri, nelle campagne del Meridione. Per concludere, il terzo capitolo, “Le Agromafie in Italia”, espone in breve le origini delle mafie, la loro evoluzione e il loro adattamento nel tempo. Successivamente, analizza l’infiltrazione di queste all’interno della filiera alimentare e nella Grande Distribuzione Organizzata e le conseguenze che tali azioni illecite hanno avuto sui produttori agricoli. Inoltre, sono trattati alcuni dei crimini più diffusi nelle campagne come l’abigeato, i furti e la macellazione clandestina, con particolare riguardo nei confronti della “Mafia dei Nebrodi”.

Il lavoro straniero in Italia: il caso dei braccianti tra caporalato e Agromafie.

GIANGUZZO, STEFANIA
2021/2022

Abstract

La presente tesi affronta alcuni dei temi più dibattuti degli ultimi anni: l’immigrazione straniera in Italia e lo sfruttamento dei braccianti agricoli, presi tra la morsa del caporalato e le oppressioni delle agromafie. L’Italia, per la sua posizione geografica, è sempre stata interessata dai flussi migratori, in particolare, da quelli provenienti dall’Africa e dall’Oriente. Le motivazioni che hanno spinto e spingono gruppi di persone ad abbandonare la propria patria erano, in passato, e sono ancora ora molteplici: guerre, condizioni politiche svantaggiose dei paesi di origine, povertà e speranza di trovare in Italia un luogo sicuro in cui ricominciare a vivere. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale questi flussi hanno cominciato, nel corso degli anni, ad aumentare, tanto da mettere in allarme il governo italiano, che di conseguenza ha iniziato ad attuare una politica anche restrittiva nei confronti dei migranti, soprattutto per la questione dei permessi di soggiorno. Le difficoltà del trovare e mantenere un lavoro hanno portato così i lavoratori stranieri ad accontentarsi di qualsiasi mestiere; e così, spinti dalla voglia di portare a casa anche un esiguo stipendio, hanno cominciato a lavorare nei campi del Mezzogiorno, dove il lavoro non mancava. In queste regioni, però, la loro precarietà e “invisibilità” agli occhi della politica li ha resi vittime del caporalato, che tuttora interessa fortemente il settore agricolo. Questo fenomeno, insieme ad altre attività illecite, rappresentano solo alcune delle espressioni della criminalità organizzata, che ormai è riuscita ad infiltrarsi in tutta la filiera alimentare, dalla raccolta alla distribuzione, fino all’arrivo sulle tavole degli italiani, ampliando così il proprio business illegale. Questi argomenti vengono approfonditi nei capitoli della tesi, divisi come segue: il primo capitolo, “L’immigrazione straniera in Italia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”, si concentra sul tema dell’immigrazione straniera e delle risposte politiche che il governo italiano ha avuto nei confronti del fenomeno. Il secondo capitolo, “Il caporalato in Italia”, espone inizialmente il ruolo che i lavoratori stranieri svolgono nel settore agricolo e il contributo che apportano all’economia italiana. Successivamente, approfondisce le caratteristiche del caporalato, dal ruolo dei caporali nel sistema alle leggi anti-caporalato, fino ad arrivare alle rivolte che i migranti hanno portato avanti per mostrare all’opinione pubblica quello che accadeva ogni giorno ai lavoratori, non solo stranieri, nelle campagne del Meridione. Per concludere, il terzo capitolo, “Le Agromafie in Italia”, espone in breve le origini delle mafie, la loro evoluzione e il loro adattamento nel tempo. Successivamente, analizza l’infiltrazione di queste all’interno della filiera alimentare e nella Grande Distribuzione Organizzata e le conseguenze che tali azioni illecite hanno avuto sui produttori agricoli. Inoltre, sono trattati alcuni dei crimini più diffusi nelle campagne come l’abigeato, i furti e la macellazione clandestina, con particolare riguardo nei confronti della “Mafia dei Nebrodi”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/85873