This paper aims to deepen, analyze and treat the Italian culture of the twentieth century through the reading of the thought of the philosopher Augusto Del Noce. The thesis in question initially analyzes the relationships between the philosophical, political and religious thought of Augusto Del Noce, in the second chapter will be treated pedagogical changes, the third part focuses on precise philosophical authors, political and literary of the most prominent period and finally will be described how politics has changed the school education of post-war Italy analyzing the most important laws until the revolution of 1968. Del Noce’s reflection begins with his thesis on Malebranche. After 1943 the opposition to fascism became the philosophical and political commitment of the author. In the same years the new Catholic Party, the Christian Democracy, arose, whose aim was to mend the gap between Catholicism and modernity in an antitotalitarian function. Augusto Del Noce had a brief experience in the Christian Left Movement, alongside F. Rodano and F. Balbo between the end of 1943 and the beginning of 1944. Del Noce’s ambition is to offer the reconciliation between Catholicism and modernity that modernism had failed to achieve. On the philosophical side, the reconciliation between Christianity and modernity will involve the author in a complex revision of the paintings of idealistic historiography that will accompany him throughout the 1950s. Del Noce’s favourite modernity is that in which the Catholic Reformation emphasizes the essential relationship between human freedom and the presence of God, in opposition to libertarian naturalism, rather than to "counter-reformist" modernity. The early twentieth century was marked by significant historical events such as the First World War, the rise of communism, fascism, and Nazism. It was also a particularly fruitful period for reflection on education and the role of the school. In the late 1800s and 1930s, an educational movement known as activism emerged. The fundamental principles of this current bring the child to the center of educational activity recognizing him as an active subject, as far as education is concerned this must be global and allow a harmonious development of all the faculties of the child. John Dewey was a prominent exponent of the progressive and theoretical school of pragmatism and instrumentalism and is among the exponents of activism. His pedagogical thinking is strongly intertwined with philosophical reflection. The most relevant current of thought in Italy at the beginning of the twentieth century is the neo-idealism whose leading exponents were Benedetto Croce (1866-1952) and Giovanni Gentile (1875-1944). The latter joined fascism and was Minister of Education between 1922 and 1924. In 1923 he implemented a reform of the Italian school. Gentile’s fundamental pedagogical principles see education as the knowledge of truth; pedagogy is the science of the spirit and there is no distinction between pedagogy and philosophy, Teachers play an active role in the formation of the child because they are responsible for the development of his or her conscience; teachers must be authoritative and culturally broad. The lesson, unlike what the theorists of the new schools thought, must be traditional with the teacher in the chair and lectures.
L’obiettivo di questo elaborato è quello di approfondire, analizzare e trattare la cultura italiana del Novecento attraverso la lettura del pensiero del filosofo Augusto Del Noce. La tesi in oggetto analizza inizialmente i rapporti tra il pensiero filosofico, politico e religioso di Augusto Del Noce, nel secondo capitolo verranno trattati i cambiamenti pedagogici, la terza parte si concentra su precisi autori filosofici, politici e letterari di maggior spicco del periodo ed infine verrà descritto in che modo la politica ha cambiato l’istruzione scolastica dell’Italia del dopoguerra analizzando le leggi più importanti fino alla rivoluzione del 1968. La riflessione di Del Noce inizia dalla sua tesi su Malebranche. Dopo il 1943 l’opposizione al fascismo diventa l’impegno filosofico e politico dell’autore. Negli stessi anni sorge il nuovo partito dei cattolici, la Democrazia Cristiana il cui scopo era di ricucire lo strappo tra cattolicesimo e modernità in funzione antitotalitaria. Augusto Del Noce ebbe una breve esperienza nel Movimento della sinistra cristiana, a fianco di F. Rodano e F. Balbo tra la fine del ’43 e gli inizi del ’44. L’ambizione di Del Noce è quella di offrire la conciliazione tra cattolicesimo e modernità che il modernismo non era riuscito a portare a termine. Sul versante filosofico, la riconciliazione tra cristianesimo e modernità impegnerà l’autore in una complessa revisione dei quadri della storiografia idealistica che lo accompagnerà per tutti gli anni ’50. La modernità prediletta da Del Noce è quella in cui la Riforma cattolica sottolinea il rapporto essenziale tra la libertà umana e la presenza di Dio, in opposizione al naturalismo libertario, piuttosto che alla modernità "controriformista". Il primo Novecento è stato segnato da eventi storici significativi come la prima guerra mondiale, l'ascesa del comunismo, del fascismo e del nazismo. Inoltre fu un periodo particolarmente fecondo per la riflessione sull’educazione e sul ruolo della scuola. Tra la fine dell'800 e gli anni Trenta del Novecento emerse una corrente educativa nota come attivismo. I principi fondamentali di questa corrente portano il bambino al centro dell’attività educativa riconoscendolo come soggetto attivo, per quanto riguarda l’educazione questa deve essere globale e consentire uno sviluppo armonico di tutte le facoltà del bambino. John Dewey fu un esponente di primo piano della scuola progressiva e teorico del pragmatismo e dello strumentalismo e rientra tra gli esponenti dell’attivismo. Il suo pensiero pedagogico è fortemente intrecciato con la riflessione filosofica. La corrente di pensiero più rilevante in Italia all’inizio del Novecento è il neoidealismo i cui esponenti di primo piano furono Benedetto Croce (1866-1952) e Giovanni Gentile (1875-1944). Quest’ultimo aderì al fascismo e fu Ministro della Pubblica Istruzione tra il 1922 e il 1924. Nel 1923 attuò una riforma della scuola italiana. I principi pedagogici fondamentali di Gentile vedono l’educazione come la conoscenza della verità; la pedagogia è scienza dello spirito e non esiste distinzione tra pedagogia e filosofia, gli insegnanti hanno un ruolo attivo nella formazione del fanciullo perché sono responsabili dello sviluppo della sua coscienza; gli insegnanti devono essere autorevoli e di vasta cultura. La lezione, a differenza di ciò che pensavano i teorici delle scuole nuove, deve essere di tipo tradizionale con l’insegnante in cattedra e lezioni frontali.
LA CULTURA ITALIANA DEL NOVECENTO E LA QUESTIONE PEDAGOGICA NELLA LETTURA DI AUGUSTO DEL NOCE
GIARDINA, IRENE
2021/2022
Abstract
L’obiettivo di questo elaborato è quello di approfondire, analizzare e trattare la cultura italiana del Novecento attraverso la lettura del pensiero del filosofo Augusto Del Noce. La tesi in oggetto analizza inizialmente i rapporti tra il pensiero filosofico, politico e religioso di Augusto Del Noce, nel secondo capitolo verranno trattati i cambiamenti pedagogici, la terza parte si concentra su precisi autori filosofici, politici e letterari di maggior spicco del periodo ed infine verrà descritto in che modo la politica ha cambiato l’istruzione scolastica dell’Italia del dopoguerra analizzando le leggi più importanti fino alla rivoluzione del 1968. La riflessione di Del Noce inizia dalla sua tesi su Malebranche. Dopo il 1943 l’opposizione al fascismo diventa l’impegno filosofico e politico dell’autore. Negli stessi anni sorge il nuovo partito dei cattolici, la Democrazia Cristiana il cui scopo era di ricucire lo strappo tra cattolicesimo e modernità in funzione antitotalitaria. Augusto Del Noce ebbe una breve esperienza nel Movimento della sinistra cristiana, a fianco di F. Rodano e F. Balbo tra la fine del ’43 e gli inizi del ’44. L’ambizione di Del Noce è quella di offrire la conciliazione tra cattolicesimo e modernità che il modernismo non era riuscito a portare a termine. Sul versante filosofico, la riconciliazione tra cristianesimo e modernità impegnerà l’autore in una complessa revisione dei quadri della storiografia idealistica che lo accompagnerà per tutti gli anni ’50. La modernità prediletta da Del Noce è quella in cui la Riforma cattolica sottolinea il rapporto essenziale tra la libertà umana e la presenza di Dio, in opposizione al naturalismo libertario, piuttosto che alla modernità "controriformista". Il primo Novecento è stato segnato da eventi storici significativi come la prima guerra mondiale, l'ascesa del comunismo, del fascismo e del nazismo. Inoltre fu un periodo particolarmente fecondo per la riflessione sull’educazione e sul ruolo della scuola. Tra la fine dell'800 e gli anni Trenta del Novecento emerse una corrente educativa nota come attivismo. I principi fondamentali di questa corrente portano il bambino al centro dell’attività educativa riconoscendolo come soggetto attivo, per quanto riguarda l’educazione questa deve essere globale e consentire uno sviluppo armonico di tutte le facoltà del bambino. John Dewey fu un esponente di primo piano della scuola progressiva e teorico del pragmatismo e dello strumentalismo e rientra tra gli esponenti dell’attivismo. Il suo pensiero pedagogico è fortemente intrecciato con la riflessione filosofica. La corrente di pensiero più rilevante in Italia all’inizio del Novecento è il neoidealismo i cui esponenti di primo piano furono Benedetto Croce (1866-1952) e Giovanni Gentile (1875-1944). Quest’ultimo aderì al fascismo e fu Ministro della Pubblica Istruzione tra il 1922 e il 1924. Nel 1923 attuò una riforma della scuola italiana. I principi pedagogici fondamentali di Gentile vedono l’educazione come la conoscenza della verità; la pedagogia è scienza dello spirito e non esiste distinzione tra pedagogia e filosofia, gli insegnanti hanno un ruolo attivo nella formazione del fanciullo perché sono responsabili dello sviluppo della sua coscienza; gli insegnanti devono essere autorevoli e di vasta cultura. La lezione, a differenza di ciò che pensavano i teorici delle scuole nuove, deve essere di tipo tradizionale con l’insegnante in cattedra e lezioni frontali.File | Dimensione | Formato | |
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