Ciò che presento in questo elaborato è un’analisi delle estinzioni avvenute storicamente – le cosiddette Big Five – in confronto con la Grande Sesta, prendendo in considerazione i relativi interrogativi etici che l’Homo sapiens può porsi, interfacciandosi con esse e, quindi, con l’ambiente dinamico che lo circonda. Nel primo capitolo presento una panoramica sulle estinzioni: ne fornisco una definizione, e procedo soffermandomi sulle estinzioni di massa, con una delineazione storica delle Big Five e della loro scoperta. Mi soffermo poi sull’ultima estinzione di massa, l’unica di cui un ente consapevole e cosciente ne è spettatore, e simultaneamente causa: quella a cui tutt’ora stiamo assistendo. Nel secondo capitolo affronto la riflessione etica riguardo il rapporto che intercorre tra l’azione umana e l’ambiente naturale. Dopo aver fornito la definizione di biodiversità, mi addentro nel dibattito di etica ambientale che pone al centro della propria riflessione etica un’analisi del concetto di valore. La domanda fondamentale che orienta il discorso argomentativo è riguardo lo status morale ascrivibile alla biodiversità: è possibile attribuire valore ad essa al fine della sua tutela? E in tal caso, che tipo di valore può esserle attribuito? In seguito, procedo con una delineazione delle visioni ambientali ed ecologiche in etica ambientale. Vedremo come il superamento dell’antropocentrismo potrebbe costituire una via efficace per la salvaguardia della biodiversità. Tra le posizioni anti-antropocentriche si possono distinguere prospettive individualistiche – le quali si focalizzano sull’attribuzione del valore a singole entità – e visioni olistiche, le quali invece attribuiscono il valore ad entità sovraindividuali. Al fine di questa trattazione le seconde potrebbero essere più idonee alla difesa dell’oggetto del discorso: la biodiversità. Tra le etiche ambientali olistiche consideriamo l’etica della terra, la teoria proposta da Aldo Leopold. Invece, la visione biocentrica di Taylor fornisce un ottimo punto di partenza per un ampliamento dello spettro di considerazione morale rispetto all’etica tradizionale. Un’ulteriore prospettiva da analizzare è ravvisabile non tanto nel valore da ascrivere alla biodiversità per derivarne diritti e doveri – come le teorie precedentemente esposte – quanto il focalizzarsi sui doveri che l’essere umano ha in quanto maggiore responsabile della crisi ambientale attuale. Holmes Rolston III adotta questa prospettiva, introducendo la sua nozione di dovere intesa come responsabilità verso una natura di cui anche noi siamo parte, ponendo come sfida l’altruismo interspecifico, in quanto l’essere umano, che generalmente viene considerato come l’unico soggetto morale, si ritroverebbe ad agire in maniera immorale. Holmes Rolston III affronta la questione dei doveri insiti nell’essere umano per la tutela delle altre specie, la quale potrebbe essere utile nel fornire uno sguardo diverso, ma efficace, sulla questione.
I ritmi della Terra: le Big Five e l'Homo sapiens. Teorie di etica ambientale per la tutela della biodiversità.
SCIAVARRELLO, ILARIA
2021/2022
Abstract
Ciò che presento in questo elaborato è un’analisi delle estinzioni avvenute storicamente – le cosiddette Big Five – in confronto con la Grande Sesta, prendendo in considerazione i relativi interrogativi etici che l’Homo sapiens può porsi, interfacciandosi con esse e, quindi, con l’ambiente dinamico che lo circonda. Nel primo capitolo presento una panoramica sulle estinzioni: ne fornisco una definizione, e procedo soffermandomi sulle estinzioni di massa, con una delineazione storica delle Big Five e della loro scoperta. Mi soffermo poi sull’ultima estinzione di massa, l’unica di cui un ente consapevole e cosciente ne è spettatore, e simultaneamente causa: quella a cui tutt’ora stiamo assistendo. Nel secondo capitolo affronto la riflessione etica riguardo il rapporto che intercorre tra l’azione umana e l’ambiente naturale. Dopo aver fornito la definizione di biodiversità, mi addentro nel dibattito di etica ambientale che pone al centro della propria riflessione etica un’analisi del concetto di valore. La domanda fondamentale che orienta il discorso argomentativo è riguardo lo status morale ascrivibile alla biodiversità: è possibile attribuire valore ad essa al fine della sua tutela? E in tal caso, che tipo di valore può esserle attribuito? In seguito, procedo con una delineazione delle visioni ambientali ed ecologiche in etica ambientale. Vedremo come il superamento dell’antropocentrismo potrebbe costituire una via efficace per la salvaguardia della biodiversità. Tra le posizioni anti-antropocentriche si possono distinguere prospettive individualistiche – le quali si focalizzano sull’attribuzione del valore a singole entità – e visioni olistiche, le quali invece attribuiscono il valore ad entità sovraindividuali. Al fine di questa trattazione le seconde potrebbero essere più idonee alla difesa dell’oggetto del discorso: la biodiversità. Tra le etiche ambientali olistiche consideriamo l’etica della terra, la teoria proposta da Aldo Leopold. Invece, la visione biocentrica di Taylor fornisce un ottimo punto di partenza per un ampliamento dello spettro di considerazione morale rispetto all’etica tradizionale. Un’ulteriore prospettiva da analizzare è ravvisabile non tanto nel valore da ascrivere alla biodiversità per derivarne diritti e doveri – come le teorie precedentemente esposte – quanto il focalizzarsi sui doveri che l’essere umano ha in quanto maggiore responsabile della crisi ambientale attuale. Holmes Rolston III adotta questa prospettiva, introducendo la sua nozione di dovere intesa come responsabilità verso una natura di cui anche noi siamo parte, ponendo come sfida l’altruismo interspecifico, in quanto l’essere umano, che generalmente viene considerato come l’unico soggetto morale, si ritroverebbe ad agire in maniera immorale. Holmes Rolston III affronta la questione dei doveri insiti nell’essere umano per la tutela delle altre specie, la quale potrebbe essere utile nel fornire uno sguardo diverso, ma efficace, sulla questione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/85858