Over the years, probably also due to various economic scandals, there has been a growing interest in financial crime. This is a type of crime that differs from 'traditional' crime, i.e. street crime. White-collar crime is particularly complex and heterogeneous to study, but also to identify. This nature has long led to the actions of so-called white-collar criminals not being considered as real crimes. This literature review allows us to draw a timeline to understand the phenomenon. The first part of the text focuses on the conception of economic crime by describing Sutherland's thinking and his theory of differential association, while also considering criticisms and objections, especially concerning the ambiguity of the concept. The second part questions the rationality or irrationality of the actions of white-collar criminals, taking into consideration different perspectives, such as Becker's cost-benefit or Gottfredson and Hirschi's low self-control. The main psychological characteristics that tend to be found in them are described and compared with those found in individuals defined as psychopaths. The last part includes the impact of white-collar crime on society, with reference to the change in public opinion and the social damage caused by this illegal conduct. To emphasise the importance of the fiduciary dimension in these crimes, the case of the Santa Rita clinic, which has gone down in history as the 'clinic of horrors', is described. To conclude, possible policies to prevent and control white-collar crime are described and considered.
Nel corso degli anni, probabilmente anche a causa di vari scandali economici, si è notato un crescente interesse verso illeciti perpetrati in ambito finanziario. Si tratta di una tipologia di crimini che si differenzia dalla delinquenza “tradizionale”, ovvero quella di strada. La criminalità dei colletti bianchi risulta essere particolarmente complessa e ed eterogenea da studiare, ma anche da individuare. Questa sua natura ha portato, per molto tempo, a non considerare come veri e propri reati le azioni poste in essere dai cosiddetti criminali dal colletto bianco. La presente rassegna della letteratura ci permette di tracciare una linea temporale per comprendere il fenomeno. La prima parte del testo si concentra sulla concezione della criminalità economica descrivendo il pensiero di Sutherland e della sua teoria dell’associazione differenziale, prendendo in considerazione anche critiche e contestazioni, soprattutto in merito all’ambiguità del concetto. La seconda parte si interroga sulla razionalità o irrazionalità delle azioni dei white – collar criminals, prendendo in considerazione diverse prospettive, come quella dei costi e benefici di Becker o del basso autocontrollo di Gottfredson e Hirschi. Vengono descritte le principali caratteristiche psicologiche che, tendenzialmente, vengono in loro rilevate, confrontandole con quelle riscontrate in individui definiti psicopatici. L’ultima parte comprende l’impatto della criminalità dei colletti bianchi sulla società, in riferimento al cambiamento del pensiero dell’opinione pubblica e al danno sociale provocato da queste condotte illecite. Per sottolineare l’importanza della dimensione fiduciaria in questi crimini, viene descritto il caso della clinica Santa Rita, passata alla storia come la “clinica degli orrori”. Per concludere vengono descritte e prese in considerazione delle possibili politiche preventive e di controllo della criminalità dei colletti bianchi.
I criminali dal colletto bianco
GOBBI, CHIARA
2021/2022
Abstract
Nel corso degli anni, probabilmente anche a causa di vari scandali economici, si è notato un crescente interesse verso illeciti perpetrati in ambito finanziario. Si tratta di una tipologia di crimini che si differenzia dalla delinquenza “tradizionale”, ovvero quella di strada. La criminalità dei colletti bianchi risulta essere particolarmente complessa e ed eterogenea da studiare, ma anche da individuare. Questa sua natura ha portato, per molto tempo, a non considerare come veri e propri reati le azioni poste in essere dai cosiddetti criminali dal colletto bianco. La presente rassegna della letteratura ci permette di tracciare una linea temporale per comprendere il fenomeno. La prima parte del testo si concentra sulla concezione della criminalità economica descrivendo il pensiero di Sutherland e della sua teoria dell’associazione differenziale, prendendo in considerazione anche critiche e contestazioni, soprattutto in merito all’ambiguità del concetto. La seconda parte si interroga sulla razionalità o irrazionalità delle azioni dei white – collar criminals, prendendo in considerazione diverse prospettive, come quella dei costi e benefici di Becker o del basso autocontrollo di Gottfredson e Hirschi. Vengono descritte le principali caratteristiche psicologiche che, tendenzialmente, vengono in loro rilevate, confrontandole con quelle riscontrate in individui definiti psicopatici. L’ultima parte comprende l’impatto della criminalità dei colletti bianchi sulla società, in riferimento al cambiamento del pensiero dell’opinione pubblica e al danno sociale provocato da queste condotte illecite. Per sottolineare l’importanza della dimensione fiduciaria in questi crimini, viene descritto il caso della clinica Santa Rita, passata alla storia come la “clinica degli orrori”. Per concludere vengono descritte e prese in considerazione delle possibili politiche preventive e di controllo della criminalità dei colletti bianchi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/85833