This thesis aims to take a conscious philosophical position within the increasingly debated field of Artificial Intelligence and Human Enhancement. To achieve this goal, after an introductory part focused on Artificial Intelligence in general, we will consider in the first chapter a limited field of AI: Moral AI. So, after a brief and generic description of what this label means, where the emphasis has been placed on the moral side of this new type of technology through two approaches, we will then consider specific examples that fall within this subfield of Artificial Intelligence, namely self-driving cars. Therefore, after stating the positive and negative characteristics given the incessant development they will have, we will examine a specific prototype of an intelligent automatic machine: the Google Driverless Car. The latter will be analyzed from the ethical point of view inserted in the scenario painted by one of the most famous ethical dilemmas, namely the Trolley Problem. In the second part of the work, the two major schools of thought in the field of Artificial Intelligence will be considered. On the one hand, some scholars believe that this new type of intelligence can never replicate, in all respects, the complexity of human intelligence. To endorse this point of view, in the second chapter after having presented an overview of the theory called "digital humanism" by Julian Nida-Rümelin, the main characteristics of this thought will be used to analyze the author's position about the self-driving vehicles of the previous chapter. On the other hand, however, there is the position of those who belong to the so-called Silicon Valley ideology who, pursuing a positivist mentality typical of the scientific field, argue that not only will machines come to fully reproduce the intelligence of the human being, but will even better explain its functions. This is the main topic of the last chapter. In conclusion, starting from the comparison between these two positions that are placed at the extremes, we will try to show the advantages of favoring this progress, which, however, needs moral strengthening, so that the development of autonomous cars brings benefits to human life.
Questa tesi vuole proporsi come obiettivo quello di prendere una posizione filosofica consapevole all’interno del campo sempre più dibattuto dell’Intelligenza Artificiale e dello Human Enhancement. Per perseguire questo obiettivo, dopo una parte introduttiva incentrata sull'Intelligenza Artificiale in generale, si prenderà in considerazione, nel primo capitolo, un campo circoscritto di AI: le Moral AI. Dunque, dopo una breve e generica descrizione di che cosa si intenda con quest’etichetta, dove si è messo l’accento sul lato morale di questo nuovo tipo di tecnologia attraverso due approcci, si prenderà successivamente in considerazione degli esempi specifici che rientrano in questo sottocampo dell’Intelligenza Artificiale, ossia le self-driving cars. Pertanto, dopo aver enunciato le caratteristiche positive e quelle negative in ottica dell’incessante sviluppo che avranno, si prenderà in esame un prototipo specifico di macchina intelligente automatica: la Google Driverless Car. Quest’ultima, difatti, verrà analizzata dal punto di vista etico inserita nello scenario dipinto da uno dei più celebri dilemmi etici, ovvero il Trolley Problem. Nella seconda parte del lavoro verranno presi in considerazione le due maggiori scuole di pensiero che si hanno nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Da una parte ci sono gli accademici che ritengono come questo nuovo tipo di intelligenza non potrà mai replicare, sotto tutti gli aspetti, la complessità dell’intelligenza umana. Per avallare questo punto di vista, nel secondo capitolo, dopo aver esposto una panoramica della teoria chiamata “umanesimo digitale” di Julian Nida-Rümelin, si useranno le principali caratteristiche di questo pensiero per analizzare la posizione dell’autore in relazione ai veicoli a guida automatica del capitolo precedente. Dall’altra parte, invece, si trova la posizione di coloro che appartengono alla cosiddetta ideologia della Silicon Valley che, perseguendo una mentalità positivistica tipica del campo scientifico, sostengono come non solo le macchine arriveranno a riprodurre completamente l’intelligenza dell’essere umano, ma addirittura ne esplicheranno meglio le funzioni. Questo è difatti l’argomento principale dell’ultimo capitolo. In conclusione, a partire dal confronto tra queste due posizioni che si pongono agli estremi, si cercherà di far vedere i vantaggi di favorire questo progresso, il quale, però, necessita di un potenziamento morale, affinché lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma porti dei benefici alla vita umana.
Human enhancement e Intelligenza Artificiale: il caso della Google Car
CORSINI, MATTIA
2021/2022
Abstract
Questa tesi vuole proporsi come obiettivo quello di prendere una posizione filosofica consapevole all’interno del campo sempre più dibattuto dell’Intelligenza Artificiale e dello Human Enhancement. Per perseguire questo obiettivo, dopo una parte introduttiva incentrata sull'Intelligenza Artificiale in generale, si prenderà in considerazione, nel primo capitolo, un campo circoscritto di AI: le Moral AI. Dunque, dopo una breve e generica descrizione di che cosa si intenda con quest’etichetta, dove si è messo l’accento sul lato morale di questo nuovo tipo di tecnologia attraverso due approcci, si prenderà successivamente in considerazione degli esempi specifici che rientrano in questo sottocampo dell’Intelligenza Artificiale, ossia le self-driving cars. Pertanto, dopo aver enunciato le caratteristiche positive e quelle negative in ottica dell’incessante sviluppo che avranno, si prenderà in esame un prototipo specifico di macchina intelligente automatica: la Google Driverless Car. Quest’ultima, difatti, verrà analizzata dal punto di vista etico inserita nello scenario dipinto da uno dei più celebri dilemmi etici, ovvero il Trolley Problem. Nella seconda parte del lavoro verranno presi in considerazione le due maggiori scuole di pensiero che si hanno nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Da una parte ci sono gli accademici che ritengono come questo nuovo tipo di intelligenza non potrà mai replicare, sotto tutti gli aspetti, la complessità dell’intelligenza umana. Per avallare questo punto di vista, nel secondo capitolo, dopo aver esposto una panoramica della teoria chiamata “umanesimo digitale” di Julian Nida-Rümelin, si useranno le principali caratteristiche di questo pensiero per analizzare la posizione dell’autore in relazione ai veicoli a guida automatica del capitolo precedente. Dall’altra parte, invece, si trova la posizione di coloro che appartengono alla cosiddetta ideologia della Silicon Valley che, perseguendo una mentalità positivistica tipica del campo scientifico, sostengono come non solo le macchine arriveranno a riprodurre completamente l’intelligenza dell’essere umano, ma addirittura ne esplicheranno meglio le funzioni. Questo è difatti l’argomento principale dell’ultimo capitolo. In conclusione, a partire dal confronto tra queste due posizioni che si pongono agli estremi, si cercherà di far vedere i vantaggi di favorire questo progresso, il quale, però, necessita di un potenziamento morale, affinché lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma porti dei benefici alla vita umana.File | Dimensione | Formato | |
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