ABSTRACT Objectives: In patients with size discrepancy between maxillary and mandibular anterior teeth, orthodontic treatment may be necessary to resolve occlusal problems, but to finalize the esthetic appearance, anterior restorations are indicated. In the present study, the long-term results of direct additive composite restorations performed to correct anterior tooth discrepancies that persist after orthodontic treatment were analyzed. Methods: For the present retrospective evaluation, patients with tooth size discrepancy who underwent combined orthodontic-restorative treatment between May 2012 and February 2020 were recalled and divided into two groups according to the restoration performed: G1) diastema closure; G2) tooth shape modification. After orthodontic therapy, standardized restorative rehabilitation of the anterior area was implemented in all patients. A single experienced operator performed all restorations using the same materials. Two calibrated examiners, during recall visits, evaluated the restorations and recorded USPHS data. The Kaplan-Meier estimator was performed. Statistical significance was set at p < 0.05. Results: Fifty-eight patients were included, with a total of 192 restorations (G1:129; G2:63). The average study period was 4,4 years (6 months to 9 years). The overall annual failure rate (AFR) of the additive restoration was 4,41% (G1:4,32%; G2:3,99%; p < 0.05). Composite wear was the most frequent adverse event (G1:13,95%; G2:15,87%), followed by restoration fracture (G1:6,98%; G2:1,59%). The marginal discoloration of group 2 restorations was higher than those in group 1 (G1:0%; G2:7,94%). Conclusions: The results show that the clinical performance of the restorations at an interval of 4,4 years is good. The number of failures obtained was low, of which most were classified as repairable, while only a few cases required complete reintervention. Clinical significance: For diastema closure or shape modification of anterior teeth, it is shown that a direct restorative approach, in terms of durability and esthetics, is an effective alternative to more invasive procedures such as indirect restorations. ​

ABSTRACT Obiettivi: In pazienti affetti da discrepanza dimensionale tra i denti anteriori mascellari e mandibolari, per risolvere i problemi occlusali può essere necessario il trattamento ortodontico, ma per finalizzare l’aspetto estetico sono indicati i restauri anteriori. Nel presente studio sono stati analizzati i risultati a lungo termine dei restauri diretti in composito additivo eseguiti per correggere le discrepanze dei denti anteriori che perdurano dopo il trattamento ortodontico. Metodi: Per la presente valutazione retrospettiva sono stati richiamati i pazienti con discrepanza dimensionale dei denti, sottoposti a un trattamento combinato ortodontico-restaurativo, tra maggio 2012 e febbraio 2020, e sono stati suddivisi in due gruppi in base al restauro eseguito: G1) chiusura del diastema; G2) modifica della forma dei denti. Dopo la terapia ortodontica, in tutti i pazienti è stata attuata una riabilitazione restaurativa standardizzata dell’area anteriore. Un unico operatore esperto ha eseguito tutti i restauri utilizzando gli stessi materiali. Due esaminatori calibrati, durante le visite di richiamo, hanno valutato i restauri e registrato i dati USPHS. È stato eseguito lo stimatore di Kaplan-Meier. La significatività statistica è stata fissata a p < 0,05. Risultati: Sono stati inclusi 58 pazienti, per un totale di 192 restauri (G1:129; G2:63). Il periodo medio di studio è stato di 4,4 anni (da 6 mesi a 9 anni). Il tasso di fallimento annuale (AFR) complessivo del restauro additivo è stato del 4,41% (G1:4,32%; G2:3,99%; p < 0.05). L'usura del composito è stato l'evento avverso più frequente (G1:13,95%; G2:15,87%), seguito dalla frattura del restauro (G1:6,98%; G2:1,59%). La discolorazione marginale dei restauri del gruppo 2 è risultato maggiore rispetto a quelli del gruppo 1 (G1:0%; G2:7,94%). Conclusioni: Dai risultati ottenuti si evince che le prestazioni cliniche dei restauri a un intervallo di 4,4 anni siano buone. Il numero di fallimenti ottenuti è stato basso, di cui la maggior parte è stata classificata come riparabile, mentre solo pochi casi hanno richiesto un re-intervento completo. Significato clinico: Per la chiusura del diastema o la modifica di forma dei denti anteriori si dimostra che un approccio restaurativo diretto, in termini di durata ed estetica, rappresenta un'efficace alternativa a procedure più invasive come i restauri indiretti.

Risultati clinici dei restauri additivi diretti nei pazienti trattati ortodonticamente

DORIA, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

ABSTRACT Obiettivi: In pazienti affetti da discrepanza dimensionale tra i denti anteriori mascellari e mandibolari, per risolvere i problemi occlusali può essere necessario il trattamento ortodontico, ma per finalizzare l’aspetto estetico sono indicati i restauri anteriori. Nel presente studio sono stati analizzati i risultati a lungo termine dei restauri diretti in composito additivo eseguiti per correggere le discrepanze dei denti anteriori che perdurano dopo il trattamento ortodontico. Metodi: Per la presente valutazione retrospettiva sono stati richiamati i pazienti con discrepanza dimensionale dei denti, sottoposti a un trattamento combinato ortodontico-restaurativo, tra maggio 2012 e febbraio 2020, e sono stati suddivisi in due gruppi in base al restauro eseguito: G1) chiusura del diastema; G2) modifica della forma dei denti. Dopo la terapia ortodontica, in tutti i pazienti è stata attuata una riabilitazione restaurativa standardizzata dell’area anteriore. Un unico operatore esperto ha eseguito tutti i restauri utilizzando gli stessi materiali. Due esaminatori calibrati, durante le visite di richiamo, hanno valutato i restauri e registrato i dati USPHS. È stato eseguito lo stimatore di Kaplan-Meier. La significatività statistica è stata fissata a p < 0,05. Risultati: Sono stati inclusi 58 pazienti, per un totale di 192 restauri (G1:129; G2:63). Il periodo medio di studio è stato di 4,4 anni (da 6 mesi a 9 anni). Il tasso di fallimento annuale (AFR) complessivo del restauro additivo è stato del 4,41% (G1:4,32%; G2:3,99%; p < 0.05). L'usura del composito è stato l'evento avverso più frequente (G1:13,95%; G2:15,87%), seguito dalla frattura del restauro (G1:6,98%; G2:1,59%). La discolorazione marginale dei restauri del gruppo 2 è risultato maggiore rispetto a quelli del gruppo 1 (G1:0%; G2:7,94%). Conclusioni: Dai risultati ottenuti si evince che le prestazioni cliniche dei restauri a un intervallo di 4,4 anni siano buone. Il numero di fallimenti ottenuti è stato basso, di cui la maggior parte è stata classificata come riparabile, mentre solo pochi casi hanno richiesto un re-intervento completo. Significato clinico: Per la chiusura del diastema o la modifica di forma dei denti anteriori si dimostra che un approccio restaurativo diretto, in termini di durata ed estetica, rappresenta un'efficace alternativa a procedure più invasive come i restauri indiretti.
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ABSTRACT Objectives: In patients with size discrepancy between maxillary and mandibular anterior teeth, orthodontic treatment may be necessary to resolve occlusal problems, but to finalize the esthetic appearance, anterior restorations are indicated. In the present study, the long-term results of direct additive composite restorations performed to correct anterior tooth discrepancies that persist after orthodontic treatment were analyzed. Methods: For the present retrospective evaluation, patients with tooth size discrepancy who underwent combined orthodontic-restorative treatment between May 2012 and February 2020 were recalled and divided into two groups according to the restoration performed: G1) diastema closure; G2) tooth shape modification. After orthodontic therapy, standardized restorative rehabilitation of the anterior area was implemented in all patients. A single experienced operator performed all restorations using the same materials. Two calibrated examiners, during recall visits, evaluated the restorations and recorded USPHS data. The Kaplan-Meier estimator was performed. Statistical significance was set at p < 0.05. Results: Fifty-eight patients were included, with a total of 192 restorations (G1:129; G2:63). The average study period was 4,4 years (6 months to 9 years). The overall annual failure rate (AFR) of the additive restoration was 4,41% (G1:4,32%; G2:3,99%; p < 0.05). Composite wear was the most frequent adverse event (G1:13,95%; G2:15,87%), followed by restoration fracture (G1:6,98%; G2:1,59%). The marginal discoloration of group 2 restorations was higher than those in group 1 (G1:0%; G2:7,94%). Conclusions: The results show that the clinical performance of the restorations at an interval of 4,4 years is good. The number of failures obtained was low, of which most were classified as repairable, while only a few cases required complete reintervention. Clinical significance: For diastema closure or shape modification of anterior teeth, it is shown that a direct restorative approach, in terms of durability and esthetics, is an effective alternative to more invasive procedures such as indirect restorations. ​
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