Le euristiche cognitive sono delle approssimazioni (di stima, di ragionamento, di calcolo) che la mente produce automaticamente per ridurre la complessità dei problemi. Per la mente è molto vantaggioso ragionare per approssimazioni: immaginate quanto costerebbe, in termini di energia e sforzo cognitivo, dover pensare e decidere tenendo in memoria enormi quantità di informazioni o dovendo stimare frequenza e probabilità degli eventi. Le euristiche, invece, sono delle scorciatoie di pensiero che permettono di semplificare la realtà e al tempo stesso di averne una rappresentazione tutto sommato coerente, che abbia senso e significato per le persone . Tuttavia, il prezzo da pagare per il fatto di esserci evoluti con un sistema di pensiero euristico ed intuitivo è che la mente è incline a deviare dagli standard di razionalità assoluta e genera veri e propri errori sistematici e significativi, appunto i bias. Si stima che il cervello sia soggetto a più di 180 bias: vi sono bias di tipo percettivo, di memoria, di attenzione, di giudizio, di pensiero, tutti con lo scopo di ridurre la sovrabbondanza di informazione a cui siamo esposti. Questi “errori” influiscono sul processo decisionale, e se un essere umano prende in media 35.000 decisioni al giorno, ce ne sono alcune che possono influenzare la vita di molte persone: quelle manageriali. In particolare, in questa tesi ci siamo concentrati sul decision making aziendale, su cosa si fonda e quali modelli decisionali sono più frequenti. Attraverso la descrizione dei principali bias e dei loro campi di applicazione giungeremo a capire come essi condizionino e guidino la realtà aziendale e non solo.

Bias cognitivi e Decision making aziendale: statodell’arte, evoluzione e recenti applicazioni

DI STEFANO, LEANDRO
2021/2022

Abstract

Le euristiche cognitive sono delle approssimazioni (di stima, di ragionamento, di calcolo) che la mente produce automaticamente per ridurre la complessità dei problemi. Per la mente è molto vantaggioso ragionare per approssimazioni: immaginate quanto costerebbe, in termini di energia e sforzo cognitivo, dover pensare e decidere tenendo in memoria enormi quantità di informazioni o dovendo stimare frequenza e probabilità degli eventi. Le euristiche, invece, sono delle scorciatoie di pensiero che permettono di semplificare la realtà e al tempo stesso di averne una rappresentazione tutto sommato coerente, che abbia senso e significato per le persone . Tuttavia, il prezzo da pagare per il fatto di esserci evoluti con un sistema di pensiero euristico ed intuitivo è che la mente è incline a deviare dagli standard di razionalità assoluta e genera veri e propri errori sistematici e significativi, appunto i bias. Si stima che il cervello sia soggetto a più di 180 bias: vi sono bias di tipo percettivo, di memoria, di attenzione, di giudizio, di pensiero, tutti con lo scopo di ridurre la sovrabbondanza di informazione a cui siamo esposti. Questi “errori” influiscono sul processo decisionale, e se un essere umano prende in media 35.000 decisioni al giorno, ce ne sono alcune che possono influenzare la vita di molte persone: quelle manageriali. In particolare, in questa tesi ci siamo concentrati sul decision making aziendale, su cosa si fonda e quali modelli decisionali sono più frequenti. Attraverso la descrizione dei principali bias e dei loro campi di applicazione giungeremo a capire come essi condizionino e guidino la realtà aziendale e non solo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/85655