This thesis investigates the evolutionary strategies employed by birds to survive in the seemingly inhospitable environments of the high Andes. These habitats are characterized by low temperatures, limited oxygen availability, and scarce food resources, to which birds respond through physiological, morphological, and behavioral adaptations. Physiologically, these avian species regulate their body temperature not only through plumage but also through a sophisticated metabolic and circulatory system. Mechanisms such as counter-current heat exchange in the legs prevent hypothermia. Hypoxia, or low oxygen levels in the air, is a common challenge across high-elevation environments. To adapt, these birds possess enlarged lungs and hearts and specialized hemoglobin structures with a higher affinity for oxygen, enhancing oxygen absorption at high altitudes. Morphological adaptations include increased feather density, providing better thermal insulation, and broader wings, facilitating flight in thin air. Additionally, many birds exhibit dark plumage to absorb heat or lighter plumage to reflect solar radiation in conditions of high metabolic activity. From a behavioral standpoint, torpor is a critical energy-saving strategy, particularly common among several hummingbird species. Other species practice altitudinal migrations, moving to areas with greater food availability to escape extreme climates periodically. For reproductive success, certain birds breed during the rainy season when food resources are more abundant. Others have evolved specific nesting strategies, selecting protected sites to ensure offspring safety, as observed in the white-winged diuca finch and certain hummingbirds. Climate change is disrupting these delicate balances, reducing available habitats, and altering reproductive and migratory cycles. The most specialized species are at higher risk, while those with greater adaptability may be favored. Conservation of these ecosystems and protection of these species are crucial to preserving Andean biodiversity.
Questa tesi esplora le strategie evolutive adottate dagli uccelli per sopravvivere in condizioni apparentemente incompatibili con la vita come quelle delle alte Ande. Questi habitat sono caratterizzati basse temperature, scarsa presenza di ossigeno e ridotte fonti di cibo, a cui gli uccelli rispondono con adattamenti fisiologici, morfologici e comportamentali. Dal punto di vista fisiologico, questi volatili sfruttano, per regolare la propria temperatura corporea non solo con il piumaggio, ma anche con un sofisticato sistema metabolico e circolatorio, come lo scambio controcorrente nelle zampe, che permette loro di non andare in ipotermia. Caratteristica comune a tutti gli ambienti elevati e l'ipossia (scarsa presenza di ossigeno nell’aria), per sopravvivere in questa situazione hanno polmoni e cuori più grandi e un’emoglobina con diversa struttura rispetto ad agli altri esseri viventi e agli uccelli di bassa quota, la quale possiede maggiore affinità per l'ossigeno, permettendo un migliore assorbimento di questo gas anche a quote elevate. Gli adattamenti morfologici includono una più elevata densità di penne e piume, che dona loro un più efficace isolamento termico, e ali più larghe per facilitare il volo in condizioni di aria rarefatta. Questi uccelli spesso presentano anche piumaggi scuri per assorbire calore o chiari per riflettere le radiazioni solari in condizioni di elevate attività metabolica. Dal punto di vista comportamentale, il torpore è una strategia essenziale per ridurre il dispendio energetico, questa strategia è molto comune in numerose specie di colibrì. Altre specie praticano migrazioni altitudinali per sfuggire periodicamente alle condizioni climatiche estreme e spostarsi in areali con una maggiore disponibilità di cibo. Per un maggiore successo riproduttivo alcuni uccelli scelgono di riprodursi durante la stagione delle piogge, caratterizzata da una maggiore ricchezza. Altri volatili hanno sviluppato strategie di nidificazione particolari, essi nidificano in luoghi protetti per garantire la sicurezza della prole (come nel caso della Diuca alibianche o dei colibrì). Il cambiamento climatico sta alterando questi delicati equilibri, causando la riduzione degli habitat e modificando i cicli riproduttivi e migratori. Le specie più specializzate sono dunque quelle più a rischio, mentre verranno favorite le specie che possiedono una migliore capacità di adattamento. La conservazione di questi ecosistemi e la protezione di queste specie diventano cruciali per la preservazione della biodiversità andina.
Adattamenti degli uccelli agli habitat di alta montagna: Gli uccelli delle Ande
MATTIO, FILIPPO
2023/2024
Abstract
Questa tesi esplora le strategie evolutive adottate dagli uccelli per sopravvivere in condizioni apparentemente incompatibili con la vita come quelle delle alte Ande. Questi habitat sono caratterizzati basse temperature, scarsa presenza di ossigeno e ridotte fonti di cibo, a cui gli uccelli rispondono con adattamenti fisiologici, morfologici e comportamentali. Dal punto di vista fisiologico, questi volatili sfruttano, per regolare la propria temperatura corporea non solo con il piumaggio, ma anche con un sofisticato sistema metabolico e circolatorio, come lo scambio controcorrente nelle zampe, che permette loro di non andare in ipotermia. Caratteristica comune a tutti gli ambienti elevati e l'ipossia (scarsa presenza di ossigeno nell’aria), per sopravvivere in questa situazione hanno polmoni e cuori più grandi e un’emoglobina con diversa struttura rispetto ad agli altri esseri viventi e agli uccelli di bassa quota, la quale possiede maggiore affinità per l'ossigeno, permettendo un migliore assorbimento di questo gas anche a quote elevate. Gli adattamenti morfologici includono una più elevata densità di penne e piume, che dona loro un più efficace isolamento termico, e ali più larghe per facilitare il volo in condizioni di aria rarefatta. Questi uccelli spesso presentano anche piumaggi scuri per assorbire calore o chiari per riflettere le radiazioni solari in condizioni di elevate attività metabolica. Dal punto di vista comportamentale, il torpore è una strategia essenziale per ridurre il dispendio energetico, questa strategia è molto comune in numerose specie di colibrì. Altre specie praticano migrazioni altitudinali per sfuggire periodicamente alle condizioni climatiche estreme e spostarsi in areali con una maggiore disponibilità di cibo. Per un maggiore successo riproduttivo alcuni uccelli scelgono di riprodursi durante la stagione delle piogge, caratterizzata da una maggiore ricchezza. Altri volatili hanno sviluppato strategie di nidificazione particolari, essi nidificano in luoghi protetti per garantire la sicurezza della prole (come nel caso della Diuca alibianche o dei colibrì). Il cambiamento climatico sta alterando questi delicati equilibri, causando la riduzione degli habitat e modificando i cicli riproduttivi e migratori. Le specie più specializzate sono dunque quelle più a rischio, mentre verranno favorite le specie che possiedono una migliore capacità di adattamento. La conservazione di questi ecosistemi e la protezione di queste specie diventano cruciali per la preservazione della biodiversità andina.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/8557