L’idrosadenite suppurativa (HS),è una malattia infiammatoria cronica,che interessa l’unità pilo-sebacea e le ghiandole apocrine delle aree intertriginose del corpo,per la quale non esiste una cura definitiva.I farmaci biologici svolgono un ruolo fondamentale nel trattamento dell’HS.Nella patogenesi dell’HS sono coinvolte numerose citochine infiammatorie,tra cui TNF-α, IL17 e IL23.La terapia biologica agisce selettivamente su un mediatore dell’infiammazione, in genere è ben tollerata e richiede una somministrazione di tipo iniettivo. Gli effetti collaterali più frequenti sono rappresentati dalle reazioni cutanee nel sito d’iniezione, inoltre i pazienti hanno un maggior rischio di infezioni delle alte vie respiratorie e delle vie urinarie. Attualmente l’adalimumab è l’unico farmaco che è stato approvato dall’EMA e dall’FDA per il trattamento dell’HS di grado moderato-severo, non responsiva ai trattamenti convenzionali. L’adalimumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega al TNF-α e riduce significativamente l’attività di mTOR nei pazienti con HS, tuttavia non garantisce sempre un buon controllo di malattia.Nei pazienti in cui fallisce e nei casi in cui determina effetti collaterali severi, si ricorre ad altra terapia biologica.Nel nostro studio abbiamo utilizzato farmaci anti-IL17(secukinumab) e anti-IL23 (guselkumab e risankizumab).Il Secukinumab è un anticorpo monoclonale ricombinante interamente umano diretto contro l’IL-17A.Il Guselkumab è un anticorpo monoclonale che ha come bersaglio la subunità p19 dell'IL-23 extracellulare.Abbiamo condotto uno studio monocentrico retrospettivo su un campione di 26 pazienti con lo scopo di valutare in pazienti affetti da HS di grado moderato-severo in seguito a fallimento di adalimumab,l’efficacia e la sicurezza della terapia biologica con anti IL17 e anti IL-23.Il motivo dello switch ad altra terapia biologica è stato il fallimento di terapia con adalimumab in 15 pazienti,mentre in 10 pazienti è stato determinato dall’insorgenza di effetti collaterali rappresentati da psoriasi paradossa per 9 di questi e da infezione delle vie respiratorie per 1.Al momento dello switch 10 pazienti presentavano uno stadio Hurley II e 16 pazienti presentavano uno stadio Hurley III.I pazienti sono stati valutati ogni 12 settimane attraverso l’IHS4 e l’HISCR.16 pazienti sono stati trattati con anti IL-17 secukinumab,10 pazienti con anti IL-23 di cui 7 con risankizumab e 3 con guselkumab.Al momento dello switch terapeutico,l'ISH4 media nei due gruppi era rispettivamente di 21,5 (range 10-40) e 22 (range 8-40) (p=0,952).Durante l'anno di follow-up,8 pazienti nel gruppo anti-IL17 e 1 paziente nel gruppo anti-IL23 hanno interrotto il trattamento per inefficacia (p=0,037).Per quanto riguarda l'HISCR,è stata trovata una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi a 6 mesi (p=0,0272).All'analisi di follow-up a 12 mesi,sono stati registrati punteggi ISH4 medi di 5,1 (intervallo 0-20) e 14,1 (intervallo 0-30),rispettivamente nei gruppi IL23 e IL17,con significatività statistica rispetto al basale raggiunta solo nel primo gruppo (p=0,0027vsp=0,0926).Non si sono verificati eventi avversi severi in nessuno dei due gruppi.Entrambe le classi di farmaci biologici sono risultati validi nel migliorare i punteggi clinici di pazienti refrattari alla terapia con anti TNFα,ma con risultati statisticamente significativi solo per la classe degli anti IL23.Ad oggi non possiamo ancora affermare una effettiva superiorità degli anti-IL23,saranno necessari ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti ed eventualmente per stabilire quale possa essere il farmaco con maggior efficacia.

Idrosadenite suppurativa: seconda linea di terapia biologica dopo fallimento di adalimumab. ​

SPINELLI, STEFANIA
2021/2022

Abstract

L’idrosadenite suppurativa (HS),è una malattia infiammatoria cronica,che interessa l’unità pilo-sebacea e le ghiandole apocrine delle aree intertriginose del corpo,per la quale non esiste una cura definitiva.I farmaci biologici svolgono un ruolo fondamentale nel trattamento dell’HS.Nella patogenesi dell’HS sono coinvolte numerose citochine infiammatorie,tra cui TNF-α, IL17 e IL23.La terapia biologica agisce selettivamente su un mediatore dell’infiammazione, in genere è ben tollerata e richiede una somministrazione di tipo iniettivo. Gli effetti collaterali più frequenti sono rappresentati dalle reazioni cutanee nel sito d’iniezione, inoltre i pazienti hanno un maggior rischio di infezioni delle alte vie respiratorie e delle vie urinarie. Attualmente l’adalimumab è l’unico farmaco che è stato approvato dall’EMA e dall’FDA per il trattamento dell’HS di grado moderato-severo, non responsiva ai trattamenti convenzionali. L’adalimumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega al TNF-α e riduce significativamente l’attività di mTOR nei pazienti con HS, tuttavia non garantisce sempre un buon controllo di malattia.Nei pazienti in cui fallisce e nei casi in cui determina effetti collaterali severi, si ricorre ad altra terapia biologica.Nel nostro studio abbiamo utilizzato farmaci anti-IL17(secukinumab) e anti-IL23 (guselkumab e risankizumab).Il Secukinumab è un anticorpo monoclonale ricombinante interamente umano diretto contro l’IL-17A.Il Guselkumab è un anticorpo monoclonale che ha come bersaglio la subunità p19 dell'IL-23 extracellulare.Abbiamo condotto uno studio monocentrico retrospettivo su un campione di 26 pazienti con lo scopo di valutare in pazienti affetti da HS di grado moderato-severo in seguito a fallimento di adalimumab,l’efficacia e la sicurezza della terapia biologica con anti IL17 e anti IL-23.Il motivo dello switch ad altra terapia biologica è stato il fallimento di terapia con adalimumab in 15 pazienti,mentre in 10 pazienti è stato determinato dall’insorgenza di effetti collaterali rappresentati da psoriasi paradossa per 9 di questi e da infezione delle vie respiratorie per 1.Al momento dello switch 10 pazienti presentavano uno stadio Hurley II e 16 pazienti presentavano uno stadio Hurley III.I pazienti sono stati valutati ogni 12 settimane attraverso l’IHS4 e l’HISCR.16 pazienti sono stati trattati con anti IL-17 secukinumab,10 pazienti con anti IL-23 di cui 7 con risankizumab e 3 con guselkumab.Al momento dello switch terapeutico,l'ISH4 media nei due gruppi era rispettivamente di 21,5 (range 10-40) e 22 (range 8-40) (p=0,952).Durante l'anno di follow-up,8 pazienti nel gruppo anti-IL17 e 1 paziente nel gruppo anti-IL23 hanno interrotto il trattamento per inefficacia (p=0,037).Per quanto riguarda l'HISCR,è stata trovata una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi a 6 mesi (p=0,0272).All'analisi di follow-up a 12 mesi,sono stati registrati punteggi ISH4 medi di 5,1 (intervallo 0-20) e 14,1 (intervallo 0-30),rispettivamente nei gruppi IL23 e IL17,con significatività statistica rispetto al basale raggiunta solo nel primo gruppo (p=0,0027vsp=0,0926).Non si sono verificati eventi avversi severi in nessuno dei due gruppi.Entrambe le classi di farmaci biologici sono risultati validi nel migliorare i punteggi clinici di pazienti refrattari alla terapia con anti TNFα,ma con risultati statisticamente significativi solo per la classe degli anti IL23.Ad oggi non possiamo ancora affermare una effettiva superiorità degli anti-IL23,saranno necessari ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti ed eventualmente per stabilire quale possa essere il farmaco con maggior efficacia.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
805682_tesistefaniaspinelli.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 2.47 MB
Formato Adobe PDF
2.47 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/85398