Cutaneous melanoma is a highly aggressive skin cancer that results from the tumor transformation of melanocytes and it is estimated that between 5% and 10% of these malignant lesions are hereditary and are known as familial (or hereditary) melanoma. The risk of melanoma, in this case, appears to increase with the number of family members affected by this disease. Moreover, patients with familial melanoma often present an early onset of melanomas, develop multiple primary melanomas and a family history of multiple melanoma cases over numerous generations on one side of the family. Familial melanomas display a pattern of inheritance consistent with the presence of pathogenic germline mutations and in recent years an increasing number of genes apparently implicated in the genesis of melanoma have been identified. The fact that individuals who have these germline mutations, along with their close relatives, have a higher risk of developing multiples primary melanomas and other malignancies makes genetic testing and surveillance of these families imperative. Unfortunately, it is still very difficult to predict the presence of mutated genes. However, carriers of these genetic variants may sometimes develop specific clinical traits and dermoscopic features that could help doctors predict the presence of these mutations in predisposed families. The aim of this thesis is to try to identify correlations between certain mutations and a prevalent dermoscopic pattern, to help create reference models for specialists. In the setting of the Genetics of familial melanoma clinic, established in 2018 at the San Lazzaro Hospital in Turin with the aim of studying and optimizing the prevention of hereditary melanomas, 115 patients underwent a genetic test and a process of phenotyping through the acquisition and photographic documentation of both benign and malignant pigmented lesions. The next step was the examination and description of the images, analyzing the main dermoscopic parameters and comparing the results with the available literature. Out of 115 patients, 20 tested positive for a mutation in one of the genes involved in the determination of familial melanoma, including the rarest variants: CDKN2A, MITF, BAP1, MC1R, PTEN, TYR, OCA2, Slc45a2. The analysis of the images highlighted phenotypic and dermoscopic characteristics to be considered in the case of melanoma, in order to understand its genetic substratum. Such characteristics are recurrent and are able to delineate a reference model for each gene, enabling comparison. These traits concern both nevi (dermoscopic pattern, count, localization) and malignant lesions, in particular their pigmentation, together with vascular structures, age of onset and association with other skin tumors. Although further research is necessary, we can already see how important the clinic is in the study of familial melanomas and how promising the union between genetics and dermoscopy is for screening and prevention of this disease.
Il melanoma cutaneo è un tumore della pelle fortemente aggressivo che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti e si stima che tra il 5% e il 10% di queste lesioni maligne manifestino una familiarità: si parla di melanoma familiare (o ereditario). Il rischio di melanoma, in questi casi, risulta aumentare con il numero dei membri della famiglia affetti da tale patologia. Inoltre, pazienti con melanoma familiare spesso presentano una insorgenza precoce dei melanomi, sviluppano melanomi primari multipli e una storia familiare di multipli casi di melanoma in più generazioni da un lato della famiglia. I melanomi familiari mostrano un modello di ereditarietà coerente con la presenza di mutazioni germinali patogene e negli ultimi anni è stato individuato un numero crescente di geni apparentemente implicati nel tumore. Il fatto che gli individui che presentano queste mutazioni germinali, insieme ai loro parenti stretti, abbiano un rischio maggiore di sviluppare più melanomi primari e altre neoplasie interne rende i test genetici e la sorveglianza di queste famiglie di grande importanza. Sfortunatamente, è ancora molto difficile prevedere la presenza di geni mutati. Tuttavia, i portatori di tali varianti genetiche possono talvolta sviluppare specifici tratti clinici e caratteristiche dermoscopiche che potrebbero aiutare i medici a prevedere la presenza di queste mutazioni nelle famiglie prone. L’obiettivo di questa tesi è quello di cercare di individuare delle correlazioni tra certe mutazioni e un pattern dermoscopico prevalente, per contribuire a creare modelli di riferimento per i clinici. Nell’ambito dell’ambulatorio della Genetica del melanoma familiare, istituito nel 2018 presso l’Ospedale San Lazzaro di Torino proprio con lo scopo di studiare e ottimizzare la prevenzione del melanoma ereditario, 115 pazienti sono stati sottoposti a un test genetico e alla fenotipizzazione attraverso l’acquisizione e la documentazione fotografica delle lesioni pigmentate, benigne e maligne. Si è poi passati all’esame e alla descrizione delle immagini, ricercando i principali parametri dermoscopici e confrontando i risultati con la letteratura disponibile. Su 115 pazienti, 20 sono risultati positivi alla mutazione di uno tra i geni coinvolti nella determinazione del melanoma familiare, incluse anche le varianti più rare: CDKN2A, MITF, BAP1, MC1R, PTEN, TYR, OCA2, Slc45a2. L’analisi delle immagini ha poi evidenziato come ci siano dei caratteri fenotipici e dermoscopici da considerare di fronte a un caso di melanoma per intuirne il substrato genetico, data la loro ricorrenza e la loro capacità di delineare, per ogni gene, un modello di riferimento da usare come confronto. Tali caratteri riguardano sia i nevi (il pattern dermoscopico, la conta, la localizzazione) sia le lesioni maligne, in particolare la loro pigmentazione, insieme alle strutture vascolari, l’età di insorgenza e l’associazione con altri tumori cutanei. Nonostante siano necessari ulteriori studi di conferma, risulta già evidente l’importanza che può assumere l’ambulatorio e quanto sia promettente l’unione tra genetica e dermoscopia nello studio dei melanomi, per un’efficace opera di prevenzione e screening contro questa malattia.
Pattern dermoscopici in lesioni melanocitarie ereditarie: uno studio pilota in un centro di terzo livello
GRANATO, THOMAS
2021/2022
Abstract
Il melanoma cutaneo è un tumore della pelle fortemente aggressivo che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti e si stima che tra il 5% e il 10% di queste lesioni maligne manifestino una familiarità: si parla di melanoma familiare (o ereditario). Il rischio di melanoma, in questi casi, risulta aumentare con il numero dei membri della famiglia affetti da tale patologia. Inoltre, pazienti con melanoma familiare spesso presentano una insorgenza precoce dei melanomi, sviluppano melanomi primari multipli e una storia familiare di multipli casi di melanoma in più generazioni da un lato della famiglia. I melanomi familiari mostrano un modello di ereditarietà coerente con la presenza di mutazioni germinali patogene e negli ultimi anni è stato individuato un numero crescente di geni apparentemente implicati nel tumore. Il fatto che gli individui che presentano queste mutazioni germinali, insieme ai loro parenti stretti, abbiano un rischio maggiore di sviluppare più melanomi primari e altre neoplasie interne rende i test genetici e la sorveglianza di queste famiglie di grande importanza. Sfortunatamente, è ancora molto difficile prevedere la presenza di geni mutati. Tuttavia, i portatori di tali varianti genetiche possono talvolta sviluppare specifici tratti clinici e caratteristiche dermoscopiche che potrebbero aiutare i medici a prevedere la presenza di queste mutazioni nelle famiglie prone. L’obiettivo di questa tesi è quello di cercare di individuare delle correlazioni tra certe mutazioni e un pattern dermoscopico prevalente, per contribuire a creare modelli di riferimento per i clinici. Nell’ambito dell’ambulatorio della Genetica del melanoma familiare, istituito nel 2018 presso l’Ospedale San Lazzaro di Torino proprio con lo scopo di studiare e ottimizzare la prevenzione del melanoma ereditario, 115 pazienti sono stati sottoposti a un test genetico e alla fenotipizzazione attraverso l’acquisizione e la documentazione fotografica delle lesioni pigmentate, benigne e maligne. Si è poi passati all’esame e alla descrizione delle immagini, ricercando i principali parametri dermoscopici e confrontando i risultati con la letteratura disponibile. Su 115 pazienti, 20 sono risultati positivi alla mutazione di uno tra i geni coinvolti nella determinazione del melanoma familiare, incluse anche le varianti più rare: CDKN2A, MITF, BAP1, MC1R, PTEN, TYR, OCA2, Slc45a2. L’analisi delle immagini ha poi evidenziato come ci siano dei caratteri fenotipici e dermoscopici da considerare di fronte a un caso di melanoma per intuirne il substrato genetico, data la loro ricorrenza e la loro capacità di delineare, per ogni gene, un modello di riferimento da usare come confronto. Tali caratteri riguardano sia i nevi (il pattern dermoscopico, la conta, la localizzazione) sia le lesioni maligne, in particolare la loro pigmentazione, insieme alle strutture vascolari, l’età di insorgenza e l’associazione con altri tumori cutanei. Nonostante siano necessari ulteriori studi di conferma, risulta già evidente l’importanza che può assumere l’ambulatorio e quanto sia promettente l’unione tra genetica e dermoscopia nello studio dei melanomi, per un’efficace opera di prevenzione e screening contro questa malattia.File | Dimensione | Formato | |
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