La disabilità, sia essa fisica o psichica, congenita o acquisita, lieve o grave, è un modo peculiare di essere e di vivere, che viene considerato come “diverso” rispetto a quello della maggioranza delle persone che appartengono alla collettività. La riflessione su questo vasto tema mi ha portata ad interrogandomi su come le politiche e le rappresentazioni delle persone con disabilità siano mutate nel corso del tempo: quali erano presenti in passato? Quali sono attive oggi? Quali invece necessitano di essere rafforzate? Questo elaborato, che ho deciso di intitolare “Politiche pubbliche e disabilità: prima, durante e dopo di noi” muove le mosse da questi interrogativi di fondo. Ho ritenuto importante iniziare la trattazione con una breve panoramica del percorso e dell’evoluzione del tema della disabilità nel corso della storia, facendo dunque riferimento al “prima”. Nel primo capitolo vengono infatti presentante le modalità con le quali le varie civiltà, nel corso dei secoli, si sono rapportate alle persone con disabilità e il ruolo che queste ultime occupavano nella società. Emerge come la disabilità sia stata a lungo considerata come carenza, mancanza, tara, punizione, e dunque sia stata motivo di esclusione e discriminazione, fino poi ad arrivare all’età contemporanea in cui si è fatta strada una maggiore accettazione, integrazione ed inclusione delle persone con disabilità. Rispetto al passato la rappresentazione della disabilità è decisamente cambiata anche se, ancora oggi, persiste la considerazione del “diverso” come qualcosa di negativo e pericoloso: dunque la discriminazione esiste ancora. Nel secondo capitolo, mi sono invece concentrata sulla situazione attuale (il “durante”). Ad oggi infatti la disabilità è riconosciuta dal punto di vista legislativo, umano e sociale e ciò è visibile nell’implementazione di politiche pubbliche volte al sostegno, al riconoscimento di diritti e all’inclusione delle persone disabili nei diversi ambiti della società. Tra di esse possono essere citati i servizi residenziali, semi-residenziali e domiciliari. Ma è importante anche fare riferimento alle politiche volte all’integrazione dei soggetti disabili sia in ambito scolastico, sia lavorativo e alle prestazioni di tipo monetario. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, viene trattato il “dopo” analizzando la Legge 112 del 2016, denominata anche “Legge sul Dopo di Noi”, che affronta il tema dell’assistenza delle persone con grave disabilità che si ritrovano prive del sostegno familiare. Questa legge mira ad attivare programmi volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione e alla realizzazione di interventi innovativi di residenzialità. Come si vedrà, però, la sua implementazione presenta criticità sotto vari punti di vista, e risulta quindi necessario impegnarsi maggiormente per garantire anche ai soggetti con disabilità maggiore dignità ed indipendenza.

Politiche pubbliche e disabilità: prima, durante e dopo di noi

FORNI, ANNA
2021/2022

Abstract

La disabilità, sia essa fisica o psichica, congenita o acquisita, lieve o grave, è un modo peculiare di essere e di vivere, che viene considerato come “diverso” rispetto a quello della maggioranza delle persone che appartengono alla collettività. La riflessione su questo vasto tema mi ha portata ad interrogandomi su come le politiche e le rappresentazioni delle persone con disabilità siano mutate nel corso del tempo: quali erano presenti in passato? Quali sono attive oggi? Quali invece necessitano di essere rafforzate? Questo elaborato, che ho deciso di intitolare “Politiche pubbliche e disabilità: prima, durante e dopo di noi” muove le mosse da questi interrogativi di fondo. Ho ritenuto importante iniziare la trattazione con una breve panoramica del percorso e dell’evoluzione del tema della disabilità nel corso della storia, facendo dunque riferimento al “prima”. Nel primo capitolo vengono infatti presentante le modalità con le quali le varie civiltà, nel corso dei secoli, si sono rapportate alle persone con disabilità e il ruolo che queste ultime occupavano nella società. Emerge come la disabilità sia stata a lungo considerata come carenza, mancanza, tara, punizione, e dunque sia stata motivo di esclusione e discriminazione, fino poi ad arrivare all’età contemporanea in cui si è fatta strada una maggiore accettazione, integrazione ed inclusione delle persone con disabilità. Rispetto al passato la rappresentazione della disabilità è decisamente cambiata anche se, ancora oggi, persiste la considerazione del “diverso” come qualcosa di negativo e pericoloso: dunque la discriminazione esiste ancora. Nel secondo capitolo, mi sono invece concentrata sulla situazione attuale (il “durante”). Ad oggi infatti la disabilità è riconosciuta dal punto di vista legislativo, umano e sociale e ciò è visibile nell’implementazione di politiche pubbliche volte al sostegno, al riconoscimento di diritti e all’inclusione delle persone disabili nei diversi ambiti della società. Tra di esse possono essere citati i servizi residenziali, semi-residenziali e domiciliari. Ma è importante anche fare riferimento alle politiche volte all’integrazione dei soggetti disabili sia in ambito scolastico, sia lavorativo e alle prestazioni di tipo monetario. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, viene trattato il “dopo” analizzando la Legge 112 del 2016, denominata anche “Legge sul Dopo di Noi”, che affronta il tema dell’assistenza delle persone con grave disabilità che si ritrovano prive del sostegno familiare. Questa legge mira ad attivare programmi volti a favorire percorsi di deistituzionalizzazione e alla realizzazione di interventi innovativi di residenzialità. Come si vedrà, però, la sua implementazione presenta criticità sotto vari punti di vista, e risulta quindi necessario impegnarsi maggiormente per garantire anche ai soggetti con disabilità maggiore dignità ed indipendenza.
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