Il Kvas è una bevanda fermentata a basso grado alcolico. Può essere prodotta con malto, segale, pane di segale raffermo ammollato nell’acqua e basata su fermentazioni messe in atto da batteri lattici e lieviti del genere Saccharomyces. Ha un sapore fresco e dissetante. Le sue origini risalgono ai tempi della ‘Rus di Kiev (entità monarchica medievale degli Slavi) sotto il dominio di Knyaz Vladimir (circa 969 d.C.). Grazie al suo potere energizzante e rinfrescante, diventa molto popolare tra i contadini e si diffonde molto velocemente tra tutte le popolazioni slave. In relazione alla facilità della sua preparazione ed all’utilizzo di materie prime povere e quasi sempre disponibili può essere preparato anche a livello casalingo ove peraltro sono possibili aggiunte di frutta e bacche oppure di altri cerali fermentati. Il procedimento per la sua preparazione è molto simile a quello della birra, ma a differenza di questa il Kvas contiene più vitamine come la B1, la B2 e la PP3 ed un tasso alcolico pari a 0,5-0,8% fino ad un massimo del 2,7% nelle tipologie più alcoliche. Più di mille anni dopo la bevanda è ancora presente e diffusa in tutti i mercati dell’est Europa, mantenendo la sua popolarità quasi agli stessi livelli ma la sua tecnologia di produzione è nettamente migliorata. Infatti, il Kvas classico e le sue varianti vengono prodotte a livello industriale ogni giorno. Il processo biochimico di produzione è basato sulla fermentazione dell'acido lattico e su quella delle sostanze zuccherine formate dall'amido contenuto nelle materie prime. La tecnologia di produzione del Kvas del pane consiste in vari passaggi come la preparazione dello sciroppo di zucchero bianco, la preparazione del mosto, la preparazione di colture starter di microrganismi, la fermentazione del mosto e la miscelazione di Kvas. Infine, il tutto viene filtrato ed imbottigliato in bottiglie di plastica simili alle classiche bibite frizzanti. Ma il Kvas ha ancora quel suo effetto “magico” di una volta? Oltre al gusto ed alla popolarità ha anche dei benefici sull’organismo? E Per quale motivo nel corso di tutti questi secoli non ha mai attirato l’attenzione dei consumatori dell’Europa occidentale o nel resto del mondo? La relazione esaminerà quindi a fondo il processo produttivo del Kvas e cercherà di fornire una risposta a queste domande.

Il Kvas: una bevanda antica che piace al mondo moderno

KURTYAK, VALERIYA
2021/2022

Abstract

Il Kvas è una bevanda fermentata a basso grado alcolico. Può essere prodotta con malto, segale, pane di segale raffermo ammollato nell’acqua e basata su fermentazioni messe in atto da batteri lattici e lieviti del genere Saccharomyces. Ha un sapore fresco e dissetante. Le sue origini risalgono ai tempi della ‘Rus di Kiev (entità monarchica medievale degli Slavi) sotto il dominio di Knyaz Vladimir (circa 969 d.C.). Grazie al suo potere energizzante e rinfrescante, diventa molto popolare tra i contadini e si diffonde molto velocemente tra tutte le popolazioni slave. In relazione alla facilità della sua preparazione ed all’utilizzo di materie prime povere e quasi sempre disponibili può essere preparato anche a livello casalingo ove peraltro sono possibili aggiunte di frutta e bacche oppure di altri cerali fermentati. Il procedimento per la sua preparazione è molto simile a quello della birra, ma a differenza di questa il Kvas contiene più vitamine come la B1, la B2 e la PP3 ed un tasso alcolico pari a 0,5-0,8% fino ad un massimo del 2,7% nelle tipologie più alcoliche. Più di mille anni dopo la bevanda è ancora presente e diffusa in tutti i mercati dell’est Europa, mantenendo la sua popolarità quasi agli stessi livelli ma la sua tecnologia di produzione è nettamente migliorata. Infatti, il Kvas classico e le sue varianti vengono prodotte a livello industriale ogni giorno. Il processo biochimico di produzione è basato sulla fermentazione dell'acido lattico e su quella delle sostanze zuccherine formate dall'amido contenuto nelle materie prime. La tecnologia di produzione del Kvas del pane consiste in vari passaggi come la preparazione dello sciroppo di zucchero bianco, la preparazione del mosto, la preparazione di colture starter di microrganismi, la fermentazione del mosto e la miscelazione di Kvas. Infine, il tutto viene filtrato ed imbottigliato in bottiglie di plastica simili alle classiche bibite frizzanti. Ma il Kvas ha ancora quel suo effetto “magico” di una volta? Oltre al gusto ed alla popolarità ha anche dei benefici sull’organismo? E Per quale motivo nel corso di tutti questi secoli non ha mai attirato l’attenzione dei consumatori dell’Europa occidentale o nel resto del mondo? La relazione esaminerà quindi a fondo il processo produttivo del Kvas e cercherà di fornire una risposta a queste domande.
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