Alla base di questo lavoro di tesi, vi è l’obiettivo di costruire e sperimentare attività per il potenziamento cognitivo dei bambini di età compresa tra i 25 ed i 36 mesi. Durante la prima infanzia, i bambini devono essere costantemente stimolati da attività che arricchiscano le loro conoscenze e le loro competenze: questa stimolazione deve avvenire sicuramente a casa con le figure di riferimento primarie (genitori), ma anche all’interno della struttura educativa a cui questi bambini vengono affidati. Infatti, un asilo nido non deve più essere considerato solo un luogo di custodia dei bambini durante l’orario lavorativo dei genitori, ma è un vero e proprio percorso educativo che contribuisce quotidianamente al processo di sviluppo cognitivo dei bambini. Ovviamente, non è possibile parlare di educazione senza parlare di gioco, poiché costituisce un ricco momento di apprendimento che sostiene ed alimenta lo sviluppo cognitivo infantile: quindi, gioco ed apprendimento devono essere integrati insieme, perché il gioco fornisce uno spazio di apprendimento e l’apprendimento è sempre accompagnato da un’esplorazione e da una sperimentazione ludiche. Grazie a diverse attività di gioco, sono stimolati importanti processi cognitivi, di base e superiori, come l’arricchimento delle conoscenze, il potenziamento della memoria, lo sviluppo della comprensione e dell’eduzione di relazioni, l’incremento della capacità di ragionamento e la promozione della capacità creativa e di quella critica. Dopo aver elaborato un training cognitivo di 12 attività, durante la mia esperienza di tirocinio formativo l’ho sperimentato su un gruppo di bambini dai 25 ai 36 mesi d’età, al fine di dimostrarne l’efficacia: la strategia utilizzata è stata quella di far ascoltare ai bambini il testo di una filastrocca e di far svolgere loro un’attività relativa all’argomento trattato all’interno della filastrocca stessa; dopo che ogni bambino ha mostrato il proprio risultato al resto della sezione, verbalizzando anche le scelte che sono state prese, l’educatrice ha estrapolato delle “regole” che i bambini avrebbero dovuto ricordare e poi applicare in una seconda attività simile alla prima. Inizialmente questo gruppo di bambini ha mostrato alcune difficoltà a svolgere queste attività, non mostrando particolare interesse, probabilmente perché si trattava di attività completamente diverse da quelle che erano loro proposte dalle educatrici del servizio educativo, ma gradualmente sono diventati partecipi ed attivi. Al termine di questo training cognitivo ne ho dichiarato l’efficacia, dopo aver osservato le linee di evoluzione di ciascun bambino: le conoscenze sono state ampliate, le capacità di comprensione e di ragionamento si sono sviluppate, ed il pensiero critico è stato potenziato.
IL POTENZIAMENTO COGNITIVO NEI BAMBINI DAI 25 AI 36 MESI D'ETÀ - Un training di 12 attività per promuovere lo sviluppo cognitivo
PENNO, ELISA
2021/2022
Abstract
Alla base di questo lavoro di tesi, vi è l’obiettivo di costruire e sperimentare attività per il potenziamento cognitivo dei bambini di età compresa tra i 25 ed i 36 mesi. Durante la prima infanzia, i bambini devono essere costantemente stimolati da attività che arricchiscano le loro conoscenze e le loro competenze: questa stimolazione deve avvenire sicuramente a casa con le figure di riferimento primarie (genitori), ma anche all’interno della struttura educativa a cui questi bambini vengono affidati. Infatti, un asilo nido non deve più essere considerato solo un luogo di custodia dei bambini durante l’orario lavorativo dei genitori, ma è un vero e proprio percorso educativo che contribuisce quotidianamente al processo di sviluppo cognitivo dei bambini. Ovviamente, non è possibile parlare di educazione senza parlare di gioco, poiché costituisce un ricco momento di apprendimento che sostiene ed alimenta lo sviluppo cognitivo infantile: quindi, gioco ed apprendimento devono essere integrati insieme, perché il gioco fornisce uno spazio di apprendimento e l’apprendimento è sempre accompagnato da un’esplorazione e da una sperimentazione ludiche. Grazie a diverse attività di gioco, sono stimolati importanti processi cognitivi, di base e superiori, come l’arricchimento delle conoscenze, il potenziamento della memoria, lo sviluppo della comprensione e dell’eduzione di relazioni, l’incremento della capacità di ragionamento e la promozione della capacità creativa e di quella critica. Dopo aver elaborato un training cognitivo di 12 attività, durante la mia esperienza di tirocinio formativo l’ho sperimentato su un gruppo di bambini dai 25 ai 36 mesi d’età, al fine di dimostrarne l’efficacia: la strategia utilizzata è stata quella di far ascoltare ai bambini il testo di una filastrocca e di far svolgere loro un’attività relativa all’argomento trattato all’interno della filastrocca stessa; dopo che ogni bambino ha mostrato il proprio risultato al resto della sezione, verbalizzando anche le scelte che sono state prese, l’educatrice ha estrapolato delle “regole” che i bambini avrebbero dovuto ricordare e poi applicare in una seconda attività simile alla prima. Inizialmente questo gruppo di bambini ha mostrato alcune difficoltà a svolgere queste attività, non mostrando particolare interesse, probabilmente perché si trattava di attività completamente diverse da quelle che erano loro proposte dalle educatrici del servizio educativo, ma gradualmente sono diventati partecipi ed attivi. Al termine di questo training cognitivo ne ho dichiarato l’efficacia, dopo aver osservato le linee di evoluzione di ciascun bambino: le conoscenze sono state ampliate, le capacità di comprensione e di ragionamento si sono sviluppate, ed il pensiero critico è stato potenziato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/85139