Obbiettivo: spiegare cosa siano e quali forme assumono training cognitivi specifici per la memoria. In particolare, verrà valutata l’efficacia del Memory strategy training sulla connettività cerebrale in pazienti affetti da Mild Cognitive Impairment. Metodo: il primo capitolo si occuperà di elencare e spiegare vari tipi di training cognitivi. Passiamo poi a definire varie tecniche mnemoniche e la loro applicazione all’interno di programmi di Memory Strategy Training. Nell’ultimo paragrafo esporremo infine alcune review che vanno ad analizzare come vari programmi mirino a migliorare e preservare la qualità di vita e le abilità cognitive dei pazienti. Nel secondo capitolo ci occuperemo di due esperimenti di attivazione cerebrale in cui: - il primo esperimento tratta di uno studio in cui i pazienti con a-MCI sono stati assegnati a un gruppo MST (basato sull’associazione di nomi a facce) o a un gruppo di controllo. L’obbiettivo principale è quello di esaminare gli effetti di trasferimento e cambiamenti nell’attivazione cerebrale che l’associazione di nomi a facce porta su pazienti MCI. - il secondo esperimento si occupa di descrivere le attivazioni neocorticali durante la codifica. Si tratta di uno studio che confronta l’MST e la ripetuta esposizione di segnali in adulti anziani sani e pazienti affetti da a-MCI. L’ipotesi dell’esperimento prevede che l’MST migliori l’uso di cortecce coinvolte nel controllo cognitivo. Nel terzo capitolo ci occuperemo di due esperimenti di connettività cerebrale in cui: - Il primo esperimento si occupa di uno studio di associazione facce-nome in particolare per valutare effetti derivanti da training specifici alla memoria esplicita. - Il secondo esperimento si occupa di descrivere differenze di connettività nel default mental network (DMN) in pazienti sani a confronto con pazienti affetti da MCI. Risultati: In tutti e quattro gli esperimenti abbiamo avuti riscontri positivi in particolare: - il primo esperimento di attivazione indica che i pazienti con a-MCI possono imparare ad applicare nuove strategie, che coinvolgono regioni cerebrali rilevanti per il compito di accoppiamento facce-nome. - il secondo esperimento di attivazione ha dimostrato come l’MST abbia apportato benefici comportamentali sia cambiamenti neocorticali associati. - il primo esperimento di connettività ha dimostrato l’effetto benefico dell'EMT focalizzato su pazienti con MCI deriva dall'aumento dell'uso di reti neurali che mediano l’utilizzo della memoria esplicita. - il secondo esperimento di connettività ha dimostrato come un aumento della connettività nel DMN è stata trovata all’interno di regioni parietali sinistre. Conclusione: Questi risultati ci portano a concludere che training di memoria hanno significativi effetti su pazienti affetti da a-MCI.

Memory Training: effetti sulla connettività cerebrale in pazienti affetti da Mild Cognitive Impairment

MORELLATO, MATTEO
2021/2022

Abstract

Obbiettivo: spiegare cosa siano e quali forme assumono training cognitivi specifici per la memoria. In particolare, verrà valutata l’efficacia del Memory strategy training sulla connettività cerebrale in pazienti affetti da Mild Cognitive Impairment. Metodo: il primo capitolo si occuperà di elencare e spiegare vari tipi di training cognitivi. Passiamo poi a definire varie tecniche mnemoniche e la loro applicazione all’interno di programmi di Memory Strategy Training. Nell’ultimo paragrafo esporremo infine alcune review che vanno ad analizzare come vari programmi mirino a migliorare e preservare la qualità di vita e le abilità cognitive dei pazienti. Nel secondo capitolo ci occuperemo di due esperimenti di attivazione cerebrale in cui: - il primo esperimento tratta di uno studio in cui i pazienti con a-MCI sono stati assegnati a un gruppo MST (basato sull’associazione di nomi a facce) o a un gruppo di controllo. L’obbiettivo principale è quello di esaminare gli effetti di trasferimento e cambiamenti nell’attivazione cerebrale che l’associazione di nomi a facce porta su pazienti MCI. - il secondo esperimento si occupa di descrivere le attivazioni neocorticali durante la codifica. Si tratta di uno studio che confronta l’MST e la ripetuta esposizione di segnali in adulti anziani sani e pazienti affetti da a-MCI. L’ipotesi dell’esperimento prevede che l’MST migliori l’uso di cortecce coinvolte nel controllo cognitivo. Nel terzo capitolo ci occuperemo di due esperimenti di connettività cerebrale in cui: - Il primo esperimento si occupa di uno studio di associazione facce-nome in particolare per valutare effetti derivanti da training specifici alla memoria esplicita. - Il secondo esperimento si occupa di descrivere differenze di connettività nel default mental network (DMN) in pazienti sani a confronto con pazienti affetti da MCI. Risultati: In tutti e quattro gli esperimenti abbiamo avuti riscontri positivi in particolare: - il primo esperimento di attivazione indica che i pazienti con a-MCI possono imparare ad applicare nuove strategie, che coinvolgono regioni cerebrali rilevanti per il compito di accoppiamento facce-nome. - il secondo esperimento di attivazione ha dimostrato come l’MST abbia apportato benefici comportamentali sia cambiamenti neocorticali associati. - il primo esperimento di connettività ha dimostrato l’effetto benefico dell'EMT focalizzato su pazienti con MCI deriva dall'aumento dell'uso di reti neurali che mediano l’utilizzo della memoria esplicita. - il secondo esperimento di connettività ha dimostrato come un aumento della connettività nel DMN è stata trovata all’interno di regioni parietali sinistre. Conclusione: Questi risultati ci portano a concludere che training di memoria hanno significativi effetti su pazienti affetti da a-MCI.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/85123