Il presente studio intende analizzare l’uso di immagini animali come strumento esegetico, poetico e retorico all’interno dei contaci di Romano il Melodo. Le origini del simbolismo animale sono rintracciabili già nel testo biblico, in particolare nel Nuovo Testamento, dove abbondano rappresentazioni in forma animale di Cristo, spesso basate sull’autorità di passi veterotestamentari, che vengono riletti in chiave cristologica (anche in assenza di un originario valore simbolico). L’esigenza di un lavoro di commento ed esegesi del testo sacro spinge a ricercare dietro ad ogni riferimento al mondo animale un significato altro. Così opera anche il nostro Romano, sia in quanto poeta, sia – soprattutto, verrebbe da dire – in quanto predicatore rivolto ad un pubblico variegato a cui spiegare e illustrare le Scritture. Il simbolismo animale, per via della sua ampia diffusione a livello colto, ma anche popolare, offre al predicatore un utile strumento di edificazione: nella costruzione dell’immaginario di una comunità cristiana è fondamentale la componente visuale e il pubblico bizantino non fa eccezione. Lo scopo di queste pagine è innanzitutto quello di fornire una catalogazione delle occorrenze di immagini animali nella produzione di Romano il Melodo. Nella prima parte verranno proposte alcune considerazioni di ordine generale sull’uso di questo particolare strumento nei contaci. Nella seconda parte si procederà con la rassegna vera e propria delle occorrenze, che, esposte in ordine alfabetico, verranno brevemente commentate in una prospettiva intertestuale, evidenziandone gli usi contestuali, alla ricerca delle fonti da cui il Melodo ha di volta in volta attinto, talora trasponendo fedelmente immagini bibliche, talaltra integrando con il proprio bagaglio culturale di provenienza classica e siriaca. Ogni voce presenterà una breve introduzione generale al simbolo nella tradizione cristiana (se necessario, si farà riferimento anche alla cultura classica), indicando i passi biblici di riferimento; si elencheranno le occorrenze del termine selezionate come maggiormente significative, che verranno riportate insieme alla porzione di testo circostante; l’analisi delle singole citazioni prevederà, quindi, un paragrafo di contestualizzazione tematica e una sezione conclusiva dedicata all’analisi stilistico-retorica. In appendice verrà, infine, riportato un prospetto esaustivo, comprensivo di tutte le occorrenze (anche quelle non analizzate).
Animali simbolici nei contaci di Romano il Melodo
ZABALDANO, FRANCESCO
2021/2022
Abstract
Il presente studio intende analizzare l’uso di immagini animali come strumento esegetico, poetico e retorico all’interno dei contaci di Romano il Melodo. Le origini del simbolismo animale sono rintracciabili già nel testo biblico, in particolare nel Nuovo Testamento, dove abbondano rappresentazioni in forma animale di Cristo, spesso basate sull’autorità di passi veterotestamentari, che vengono riletti in chiave cristologica (anche in assenza di un originario valore simbolico). L’esigenza di un lavoro di commento ed esegesi del testo sacro spinge a ricercare dietro ad ogni riferimento al mondo animale un significato altro. Così opera anche il nostro Romano, sia in quanto poeta, sia – soprattutto, verrebbe da dire – in quanto predicatore rivolto ad un pubblico variegato a cui spiegare e illustrare le Scritture. Il simbolismo animale, per via della sua ampia diffusione a livello colto, ma anche popolare, offre al predicatore un utile strumento di edificazione: nella costruzione dell’immaginario di una comunità cristiana è fondamentale la componente visuale e il pubblico bizantino non fa eccezione. Lo scopo di queste pagine è innanzitutto quello di fornire una catalogazione delle occorrenze di immagini animali nella produzione di Romano il Melodo. Nella prima parte verranno proposte alcune considerazioni di ordine generale sull’uso di questo particolare strumento nei contaci. Nella seconda parte si procederà con la rassegna vera e propria delle occorrenze, che, esposte in ordine alfabetico, verranno brevemente commentate in una prospettiva intertestuale, evidenziandone gli usi contestuali, alla ricerca delle fonti da cui il Melodo ha di volta in volta attinto, talora trasponendo fedelmente immagini bibliche, talaltra integrando con il proprio bagaglio culturale di provenienza classica e siriaca. Ogni voce presenterà una breve introduzione generale al simbolo nella tradizione cristiana (se necessario, si farà riferimento anche alla cultura classica), indicando i passi biblici di riferimento; si elencheranno le occorrenze del termine selezionate come maggiormente significative, che verranno riportate insieme alla porzione di testo circostante; l’analisi delle singole citazioni prevederà, quindi, un paragrafo di contestualizzazione tematica e una sezione conclusiva dedicata all’analisi stilistico-retorica. In appendice verrà, infine, riportato un prospetto esaustivo, comprensivo di tutte le occorrenze (anche quelle non analizzate).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/84798