Introduction Nutrition has a great impact on the quality of life, especially during pregnancy. If diet isn’t well structured, the risk is to run into bad conditions for both the mother and the newborn. Objective The objective of this study is to research the effects of the vegan diet on pregnancy. Thereafter, to give a questionnaire to omnivorous and vegan women and to process the results to assess if there are any differences in some aspects of pregnancy like disorders or disease, but also mother’s, weight gain and newborn’s birthweight. Lastly, to define the role of the midwife in the follow up of the vegan woman. Design of the study Has been conducted an observational retrospective study. A questionnaire has been given between July and August 2021 to vegan and omnivorous woman who carried out at least a pregnancy. Between September and October 2021 the results have been collected and in September and October 2022 data have been developed. Results There has been a total of 44 women who responded the questionnaire: 22 omnivorous and 22 vegan. The results show a prevalence of dietitian in the group of the vegan women (p=0,0053) and the same has declared a minor onset of haemorrhoids (p=0,0178). There is no difference in the two groups for the BMIs at the beginning (p=0,1611) and at the end (p=0,0809) of pregnancy. Neither the weight gain shows differences between the vegans and the omnivorous (p=0,6196). Not even the newborns’ birthweight resulted to be different in one group than in the other (p=0,1738). Conclusion The type of diet doesn’t seem to have affected the pregnancies inside this study in any way. There is no statistical difference in the weight gain of the mother, in the BMIs at the beginning and at the end of pregnancy and in the newborn’s birthweight between the vegan and the omnivorous’ group. Every person needs a specifical diet based on his/her condition. For this reason, the midwife who meet the vegan woman for the first time should consult a dietitian to get the information that will be essential for the right conduction of pregnancy.
Introduzione L’alimentazione ha un forte impatto sulla qualità della vita delle persone, soprattutto nel periodo della gestazione. Se mal strutturata, si rischia di incorrere in situazioni carenziali che potrebbero avere ripercussioni sulla gravidanza e sul feto in termini di insorgenza di disturbi, patologie e complicanze. Obiettivi Obiettivo della tesi è di indagare in letteratura l’effetto della dieta vegana sulla gravidanza. Successivamente, elaborare i dati raccolti tramite questionario al fine di valutare l’effetto di questo stile di vita sull’insorgenza di disturbi e patologie, l’incremento ponderale materno e sul peso alla nascita neonatale. Infine, delineare il ruolo dell’ostetrica nella presa in carico della donna vegana in gravidanza. Disegno dello studio È stato condotto uno studio osservazionale di tipo retrospettivo attraverso una prima revisione della letteratura e la successiva realizzazione di un questionario somministrato tra luglio e agosto 2021 a donne che fossero esclusivamente vegane o onnivore con almeno una gravidanza portata a termine. I dati sono stati raccolti tra settembre e ottobre 2021 ed elaborati tra settembre e ottobre 2022. Risultati 44 donne hanno risposto al questionario: 22 onnivore e 22 vegane. Le donne vegane sono state seguite maggiormente da un dietista (p=0,0053) e hanno dichiarato una minore insorgenza di emorroidi (p=0,0178). Per quanto riguarda l’insorgenza di altri disturbi, non sono state rilevate differenza statisticamente significative. Non vi sono state differenze riconducibili al tipo di alimentazione per quanto concerne BMI a inizio (p=0,1611) e fine gravidanza (p=0,0809) e incremento ponderale (p=0,6196). Anche per quanto riguarda i pesi neonatali, quelli delle donne vegane sono risultati simili a quelli delle donne onnivore (p=0,1738). Conclusioni La scelta alimentare non sembra aver apportato significative differenze tra il gruppo delle donne vegane e quello delle donne onnivore. BMI materno a inizio e fine gravidanza, incremento ponderale e peso alla nascita neonatale non sono risultati significativamente differenti nei due gruppi. La dieta andrebbe in ogni caso adattata in base alle esigenze del singolo. Per questo motivo l’ostetrica/o che prende in carico la donna vegana a inizio gravidanza dovrebbe consultarsi con un/a dietista il prima possibile al fine di offrire conoscenze aggiornate adeguate alle esigenze della persona assistita.
Dieta vegana e gravidanza: stili di vita a confronto per la salute di madre e neonato/a
DE MARCO, CHIARA
2021/2022
Abstract
Introduzione L’alimentazione ha un forte impatto sulla qualità della vita delle persone, soprattutto nel periodo della gestazione. Se mal strutturata, si rischia di incorrere in situazioni carenziali che potrebbero avere ripercussioni sulla gravidanza e sul feto in termini di insorgenza di disturbi, patologie e complicanze. Obiettivi Obiettivo della tesi è di indagare in letteratura l’effetto della dieta vegana sulla gravidanza. Successivamente, elaborare i dati raccolti tramite questionario al fine di valutare l’effetto di questo stile di vita sull’insorgenza di disturbi e patologie, l’incremento ponderale materno e sul peso alla nascita neonatale. Infine, delineare il ruolo dell’ostetrica nella presa in carico della donna vegana in gravidanza. Disegno dello studio È stato condotto uno studio osservazionale di tipo retrospettivo attraverso una prima revisione della letteratura e la successiva realizzazione di un questionario somministrato tra luglio e agosto 2021 a donne che fossero esclusivamente vegane o onnivore con almeno una gravidanza portata a termine. I dati sono stati raccolti tra settembre e ottobre 2021 ed elaborati tra settembre e ottobre 2022. Risultati 44 donne hanno risposto al questionario: 22 onnivore e 22 vegane. Le donne vegane sono state seguite maggiormente da un dietista (p=0,0053) e hanno dichiarato una minore insorgenza di emorroidi (p=0,0178). Per quanto riguarda l’insorgenza di altri disturbi, non sono state rilevate differenza statisticamente significative. Non vi sono state differenze riconducibili al tipo di alimentazione per quanto concerne BMI a inizio (p=0,1611) e fine gravidanza (p=0,0809) e incremento ponderale (p=0,6196). Anche per quanto riguarda i pesi neonatali, quelli delle donne vegane sono risultati simili a quelli delle donne onnivore (p=0,1738). Conclusioni La scelta alimentare non sembra aver apportato significative differenze tra il gruppo delle donne vegane e quello delle donne onnivore. BMI materno a inizio e fine gravidanza, incremento ponderale e peso alla nascita neonatale non sono risultati significativamente differenti nei due gruppi. La dieta andrebbe in ogni caso adattata in base alle esigenze del singolo. Per questo motivo l’ostetrica/o che prende in carico la donna vegana a inizio gravidanza dovrebbe consultarsi con un/a dietista il prima possibile al fine di offrire conoscenze aggiornate adeguate alle esigenze della persona assistita.File | Dimensione | Formato | |
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