Il termine fake news, apparentemente semplice, presenta in realtà diverse sfaccettature. Come si può analizzare dai primi capitoli, è un fenomeno antico, già presente ai tempi romani. Con l'avvento del web, dei social media e il ruolo centrale degli algoritmi le false notizie hanno potuto diffondersi sempre più. Non sempre è facile riconoscerle ed è per questo necessario concentrarsi sulle caratteristiche principali del fenomeno: concetti quali echo chamber e filter bubble svolgono un ruolo di primo piano per capire il motivo per cui spesso non riusciamo a trovare notizie differenti. E' interessante soffermarsi successivamente sul ruolo dell'Unione Europea per verificare se a livello internazionale vi siano leggi, norme o convenzione che possano proteggere i cittadini europei dalla disinformazione. Come si è potuto notare la cooperazione tra Stati, enti e organizzazioni ha svolto un compito fondamentale sopratutto nel 2022 con il codice di condotta (in rafforzamento al codice di buone pratiche del 2018). A livello italiano vi sono stati diverse discussioni parlamentari per combattere il fenomeno delle fake news, ma prive di soluzioni pratiche, come si ricorda il d.d.l Gambaro. I cittadini italiani sanno riconoscere le fake news? In questa relazione è possibile analizzare uno studio italiano relativo a questo fenomeno. Concetti come debunking e fact checkers sono oggetti di verifica. In conclusione si è potuto sottolineare come sia difficoltoso a livello giuridico italiano trovare un compromesso tra il concetto di libertà di espressione e controllo della divulgazione di notizie. Diversi sono gli autori che hanno partecipato al dibattito ricordiamo ad esempio il giurista, politico e accademico italiano Stefano Rodotà.
Fake news e approccio europeo: cooperazione internazionale per combattere la disinformazione.
CATOLLA CAVALCANTI, CECILIA
2021/2022
Abstract
Il termine fake news, apparentemente semplice, presenta in realtà diverse sfaccettature. Come si può analizzare dai primi capitoli, è un fenomeno antico, già presente ai tempi romani. Con l'avvento del web, dei social media e il ruolo centrale degli algoritmi le false notizie hanno potuto diffondersi sempre più. Non sempre è facile riconoscerle ed è per questo necessario concentrarsi sulle caratteristiche principali del fenomeno: concetti quali echo chamber e filter bubble svolgono un ruolo di primo piano per capire il motivo per cui spesso non riusciamo a trovare notizie differenti. E' interessante soffermarsi successivamente sul ruolo dell'Unione Europea per verificare se a livello internazionale vi siano leggi, norme o convenzione che possano proteggere i cittadini europei dalla disinformazione. Come si è potuto notare la cooperazione tra Stati, enti e organizzazioni ha svolto un compito fondamentale sopratutto nel 2022 con il codice di condotta (in rafforzamento al codice di buone pratiche del 2018). A livello italiano vi sono stati diverse discussioni parlamentari per combattere il fenomeno delle fake news, ma prive di soluzioni pratiche, come si ricorda il d.d.l Gambaro. I cittadini italiani sanno riconoscere le fake news? In questa relazione è possibile analizzare uno studio italiano relativo a questo fenomeno. Concetti come debunking e fact checkers sono oggetti di verifica. In conclusione si è potuto sottolineare come sia difficoltoso a livello giuridico italiano trovare un compromesso tra il concetto di libertà di espressione e controllo della divulgazione di notizie. Diversi sono gli autori che hanno partecipato al dibattito ricordiamo ad esempio il giurista, politico e accademico italiano Stefano Rodotà.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/84648