Titolo: Gestione e alimentazione delle bovine da latte nel periodo di asciutta Introduzione: Nella prima parte dell’elaborato vengono descritte le attività svolte durante l’esperienza formativa di tirocinio, svoltosi presso l’azienda agricola Macchiorlatti-Vignat Fratelli a Cumiana (Torino). Successivamente, vengono evidenziate le ragioni per cui una corretta gestione del periodo di asciutta influenzi positivamente la salute e la produttività delle bovine, in relazione all’aumento produttivo degli ultimi vent’anni dovuto alla selezione genetica. Le criticità gestionali individuate e discusse riguardano l’individuazione della lunghezza ideale del periodo di non-produzione, il raggiungimento ed il mantenimento di un adeguato Body Condition Score, e la pratica di Selective Dry come metodo di riduzione della somministrazione di antibiotici. Le strategie alimentari analizzate e discusse sono relative ai periodi di far-off e close-up, con particolare riferimento ai fabbisogni delle bovine e alla necessità di stimolare la ripresa delle funzioni ruminale ed epatica nel periodo di close-up. Infine, vengono separatamente analizzati i benefici di un piano alimentare che contempli adeguati bilanci di calcio e magnesio, e la somministrazione di diete acidogeniche. Obiettivi: L’esperienza formativa in azienda ha permesso alla sottoscritta di seguire l’intero ciclo produttivo delle bovine da latte. L’obiettivo di questa tesi è isolare le sfide gestionali di un periodo tanto complesso quanto fondamentale come quello dell’asciutta, fornendo al contempo un’analisi critica delle soluzioni proposte in letteratura. Materiali e metodi: La ricerca bibliografica si è svolta a partire da articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, in particolar modo review sistemiche di studi che mostrassero effetti trasversali di metodi di gestione e alimentazione diverse su mandrie eterogenee fra loro. Per contestualizzare coerentemente i dati analizzati, si è inoltre consultata la legislazione Europea. Risultati e Considerazioni: Come constatato durante il periodo di tirocinio, l’analisi porta a concludere che non esiste un’univoca strategia gestionale che assicuri un periodo di asciutta di successo: infatti, le esigenze dell’allevatore vanno conciliate con le sue possibilità economiche e strutturali, oltre che alle differenze fisiologiche fra le bovine della mandria. Grazie, tuttavia, alle innovazioni tecnologiche che permettono monitoraggi accurati e costanti sia della mandria che delle singole bovine, è possibile scegliere consapevolmente quali pratiche adottare in base alle esigenze dell’azienda e degli animali. Risulta, inoltre, dal punto di vista alimentare, fondamentale una visione d’insieme delle formulazioni delle lattifere, anche in produzione, per prevedere le necessità da incontrare nel periodo di asciutta e prevenire stress metabolici durante lo stesso e il periodo di lattazione. In particolar modo, è inequivocabilmente essenziale un’integrazione minerale che prevenga le principali dismetabolie che si presentano nel postpartum, anche e soprattutto attraverso l’apporto di vitamina D da fonti facilmente metabolizzabili.

Gestione e alimentazione della bovina da latte nel periodo di asciutta

CAVAZZON, ALICE
2021/2022

Abstract

Titolo: Gestione e alimentazione delle bovine da latte nel periodo di asciutta Introduzione: Nella prima parte dell’elaborato vengono descritte le attività svolte durante l’esperienza formativa di tirocinio, svoltosi presso l’azienda agricola Macchiorlatti-Vignat Fratelli a Cumiana (Torino). Successivamente, vengono evidenziate le ragioni per cui una corretta gestione del periodo di asciutta influenzi positivamente la salute e la produttività delle bovine, in relazione all’aumento produttivo degli ultimi vent’anni dovuto alla selezione genetica. Le criticità gestionali individuate e discusse riguardano l’individuazione della lunghezza ideale del periodo di non-produzione, il raggiungimento ed il mantenimento di un adeguato Body Condition Score, e la pratica di Selective Dry come metodo di riduzione della somministrazione di antibiotici. Le strategie alimentari analizzate e discusse sono relative ai periodi di far-off e close-up, con particolare riferimento ai fabbisogni delle bovine e alla necessità di stimolare la ripresa delle funzioni ruminale ed epatica nel periodo di close-up. Infine, vengono separatamente analizzati i benefici di un piano alimentare che contempli adeguati bilanci di calcio e magnesio, e la somministrazione di diete acidogeniche. Obiettivi: L’esperienza formativa in azienda ha permesso alla sottoscritta di seguire l’intero ciclo produttivo delle bovine da latte. L’obiettivo di questa tesi è isolare le sfide gestionali di un periodo tanto complesso quanto fondamentale come quello dell’asciutta, fornendo al contempo un’analisi critica delle soluzioni proposte in letteratura. Materiali e metodi: La ricerca bibliografica si è svolta a partire da articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, in particolar modo review sistemiche di studi che mostrassero effetti trasversali di metodi di gestione e alimentazione diverse su mandrie eterogenee fra loro. Per contestualizzare coerentemente i dati analizzati, si è inoltre consultata la legislazione Europea. Risultati e Considerazioni: Come constatato durante il periodo di tirocinio, l’analisi porta a concludere che non esiste un’univoca strategia gestionale che assicuri un periodo di asciutta di successo: infatti, le esigenze dell’allevatore vanno conciliate con le sue possibilità economiche e strutturali, oltre che alle differenze fisiologiche fra le bovine della mandria. Grazie, tuttavia, alle innovazioni tecnologiche che permettono monitoraggi accurati e costanti sia della mandria che delle singole bovine, è possibile scegliere consapevolmente quali pratiche adottare in base alle esigenze dell’azienda e degli animali. Risulta, inoltre, dal punto di vista alimentare, fondamentale una visione d’insieme delle formulazioni delle lattifere, anche in produzione, per prevedere le necessità da incontrare nel periodo di asciutta e prevenire stress metabolici durante lo stesso e il periodo di lattazione. In particolar modo, è inequivocabilmente essenziale un’integrazione minerale che prevenga le principali dismetabolie che si presentano nel postpartum, anche e soprattutto attraverso l’apporto di vitamina D da fonti facilmente metabolizzabili.
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