Il presente elaborato tratta del fenomeno censorio sulla produzione letteraria nell'Unione Sovietica e, in parallelo, della recezione della letteratura mondiale per mezzo della traduzione, esplorando i modi in cui in Russia si è cercato di mitigare il pericolo di influenze straniere, partendo dallo zarismo ed approdando infine al periodo del Disgelo e al ventennio brežneviano. Per diversi secoli, l'Occidente è stato una preoccupazione sia dei governanti russi che dell'intelligencija; ha formato una componente vitale nella definizione e nella costruzione stessa dell'identità russa e successivamente sovietica. Rappresentando un "Altro" storico e geografico, l'Occidente è stato un'unità di misura utile a calcolare cosa significasse essere russi. In questa analisi si tenterà dunque di analizzare non solo come la cultura occidentale sia stata accolta e rielaborata nel contesto sovietico, ma anche di esaminare i modi in cui la produzione di resistenza sia stata implementata. Si intende pertanto studiare il fenomeno all'interno del complesso sistema storico-politico e socio-culturale nel quale si inserisce, nonché gli intricati processi attraverso i quali venivano importate, tradotte e distribuite opere di letteratura straniera nella Russia sovietica. Cercheremo di seguito di comprendere e presentare le dinamiche più ricorrenti del fenomeno nei diversi momenti storici, le cui contingenze finirono per intaccare l'idea stessa di traduzione letteraria, la sua teoria, la pratica, le sue finalità.

Censura, traduzione e resistenza nella Russia sovietica ​

MENEGATTI, ILARIA
2021/2022

Abstract

Il presente elaborato tratta del fenomeno censorio sulla produzione letteraria nell'Unione Sovietica e, in parallelo, della recezione della letteratura mondiale per mezzo della traduzione, esplorando i modi in cui in Russia si è cercato di mitigare il pericolo di influenze straniere, partendo dallo zarismo ed approdando infine al periodo del Disgelo e al ventennio brežneviano. Per diversi secoli, l'Occidente è stato una preoccupazione sia dei governanti russi che dell'intelligencija; ha formato una componente vitale nella definizione e nella costruzione stessa dell'identità russa e successivamente sovietica. Rappresentando un "Altro" storico e geografico, l'Occidente è stato un'unità di misura utile a calcolare cosa significasse essere russi. In questa analisi si tenterà dunque di analizzare non solo come la cultura occidentale sia stata accolta e rielaborata nel contesto sovietico, ma anche di esaminare i modi in cui la produzione di resistenza sia stata implementata. Si intende pertanto studiare il fenomeno all'interno del complesso sistema storico-politico e socio-culturale nel quale si inserisce, nonché gli intricati processi attraverso i quali venivano importate, tradotte e distribuite opere di letteratura straniera nella Russia sovietica. Cercheremo di seguito di comprendere e presentare le dinamiche più ricorrenti del fenomeno nei diversi momenti storici, le cui contingenze finirono per intaccare l'idea stessa di traduzione letteraria, la sua teoria, la pratica, le sue finalità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/84580