La scoperta di Pedersen del 1967 ha dato un grande contributo alla chimica host-guest e alla chimica supramolecolare ed ha ispirato il lavoro di altri chimici, come Lehn e Cram, nella ricerca di specie macrocicliche con proprietà simili ai corandi, in particolari agli eteri corona. Queste, come i criptandi, gli eteri lariat e gli sferandi condividono le caratteristiche e la reattività tipiche dei macrocicli, come l’effetto macrociclo, la preorganizzazione e la cooperatività dei loro siti di legami. L’insieme di questi aspetti contribuisce a fornire a questi macrocicli una reattività tipica, che consiste nella complessazione di specie ioniche, talvolta neutre, all’interno della cavità predisposta dall’host. Grazie alle loro proprietà particolari, le più discriminanti delle quali sono la rigidità, la preorganizzazione e la presenza di eteroatomi nell’anello macrociclico, gli eteri corona e i loro derivati possono essere impiegati per numerosissime applicazioni. Tra queste, è di particolare interesse la possibilità di formare complessi supramolecolari, governati da interazioni non covalenti, con nanostrutture di carbonio, come fullerene e grafene; la funzionalizzazione di fluorofori con composti coronati a dare polimeri supramolecolari fluorescenti, applicabili come sensori per cationi metallici; la possibile applicazione degli eteri corona e di macrocicli simili nella cattura selettiva di cesio radioattivo in soluzioni acquose. Oltre a questi esempi di applicazioni supramolecolari molte altre sono state proposte e tante saranno realizzate negli anni a venire, col progredire degli studi in ambito chimico, fisico, biologico, medico e nelle scienze dei materiali.
Gli eteri corona e i loro derivati: da Pedersen alla chimica supramolecolare
DI DIO, GIULIA
2021/2022
Abstract
La scoperta di Pedersen del 1967 ha dato un grande contributo alla chimica host-guest e alla chimica supramolecolare ed ha ispirato il lavoro di altri chimici, come Lehn e Cram, nella ricerca di specie macrocicliche con proprietà simili ai corandi, in particolari agli eteri corona. Queste, come i criptandi, gli eteri lariat e gli sferandi condividono le caratteristiche e la reattività tipiche dei macrocicli, come l’effetto macrociclo, la preorganizzazione e la cooperatività dei loro siti di legami. L’insieme di questi aspetti contribuisce a fornire a questi macrocicli una reattività tipica, che consiste nella complessazione di specie ioniche, talvolta neutre, all’interno della cavità predisposta dall’host. Grazie alle loro proprietà particolari, le più discriminanti delle quali sono la rigidità, la preorganizzazione e la presenza di eteroatomi nell’anello macrociclico, gli eteri corona e i loro derivati possono essere impiegati per numerosissime applicazioni. Tra queste, è di particolare interesse la possibilità di formare complessi supramolecolari, governati da interazioni non covalenti, con nanostrutture di carbonio, come fullerene e grafene; la funzionalizzazione di fluorofori con composti coronati a dare polimeri supramolecolari fluorescenti, applicabili come sensori per cationi metallici; la possibile applicazione degli eteri corona e di macrocicli simili nella cattura selettiva di cesio radioattivo in soluzioni acquose. Oltre a questi esempi di applicazioni supramolecolari molte altre sono state proposte e tante saranno realizzate negli anni a venire, col progredire degli studi in ambito chimico, fisico, biologico, medico e nelle scienze dei materiali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/84568