Along with innovation and the technological and industrial progress that has marked the last few decades, there has been a process of expansion, without an appropriate land use planning, of peri-urban industrial areas, part of which are now abandoned. This phenomenon has often been associated with an increase in pollution of the various environmental compartments, which has led to a worsening of air, water and soil quality, especially in the most industrialized areas. For the redevolpment of contaminated areas, there are several solutions based on physical, chemical and/or thermal processes which are economically and energetically very expensive. For this reason, phytoremediation techniques have become increasingly important. These systems, based on the use of plant species, should reduce the concentration of pollutants in the soil and stabilize them by reducing their mobility and avaiability. The most restrictive problem is the greater slowness of the phytoremediation processes compared to the most commonly used technologies. Therefore, the study of these techniques has led to the use of microbial and fungal species in addition to plants. In fact, when associated with them, can speed up remediation and bring positive effects on soil quality. The objective of this paper is to investigate the issue of phytoremediation in urban and peri-urban areas, highlighting the possibility of applying better technologies that not only decrease pollution but also promote the devolpment of ecosystem services.
Assieme all’innovazione ed al progresso tecnologico ed industriale che ha contraddistinto gli ultimi decenni, si è assistito ad un processo di ampliamento e diffusione, spesso senza una appropriata pianificazione territoriale, delle aree industriali periurbane, parte delle quali risultano oggi dismesse. A questo fenomeno è stato spesso associato un aumento dell’inquinamento dei diversi comparti ambientali, che ha portato ad un peggioramento della qualità dell’aria, delle acque e dei suoli, in particolare nelle aree più industrializzate. Per la riqualificazione delle aree contaminate esistono ad oggi diverse soluzioni basate su processi fisici, chimici e/o termici che, risultano però economicamente ed energeticamente molto dispendiosi. Per questo motivo sono diventate sempre più importanti le tecniche di fitorimedio, che permettono, attraverso l’utilizzo di apposite specie vegetali, di ridurre la concentrazione di elementi inquinanti nel suolo o di stabilizzarli riducendo la loro mobilità e disponibilità. Il problema attualmente più pressante, e che limita la diffusione di queste tecniche, è la maggiore lentezza del processo di fitorimedio rispetto alle tecnologie più in uso. Per questo, lo studio delle tecniche ha portato all’utilizzo, oltre che di piante, anche di specie microbiche e fungine che, associate ad esse, possono velocizzare la bonifica ed avere in generale effetti positivi sulla qualità del suolo. In questa relazione finale viene approfondito il tema del fitorimedio in ambito urbano e periurbano, riportando le principali tecnologie adottabili per ridurre l’inquinamento del suolo, con l’obiettivo finale di ripristinarne la qualità e la capacità di svolgere i servizi ecosistemici fondamentali.
Il fitorimedio in ambiente urbano: casi studio e prospettive
ALOI, RICCARDO
2021/2022
Abstract
Assieme all’innovazione ed al progresso tecnologico ed industriale che ha contraddistinto gli ultimi decenni, si è assistito ad un processo di ampliamento e diffusione, spesso senza una appropriata pianificazione territoriale, delle aree industriali periurbane, parte delle quali risultano oggi dismesse. A questo fenomeno è stato spesso associato un aumento dell’inquinamento dei diversi comparti ambientali, che ha portato ad un peggioramento della qualità dell’aria, delle acque e dei suoli, in particolare nelle aree più industrializzate. Per la riqualificazione delle aree contaminate esistono ad oggi diverse soluzioni basate su processi fisici, chimici e/o termici che, risultano però economicamente ed energeticamente molto dispendiosi. Per questo motivo sono diventate sempre più importanti le tecniche di fitorimedio, che permettono, attraverso l’utilizzo di apposite specie vegetali, di ridurre la concentrazione di elementi inquinanti nel suolo o di stabilizzarli riducendo la loro mobilità e disponibilità. Il problema attualmente più pressante, e che limita la diffusione di queste tecniche, è la maggiore lentezza del processo di fitorimedio rispetto alle tecnologie più in uso. Per questo, lo studio delle tecniche ha portato all’utilizzo, oltre che di piante, anche di specie microbiche e fungine che, associate ad esse, possono velocizzare la bonifica ed avere in generale effetti positivi sulla qualità del suolo. In questa relazione finale viene approfondito il tema del fitorimedio in ambito urbano e periurbano, riportando le principali tecnologie adottabili per ridurre l’inquinamento del suolo, con l’obiettivo finale di ripristinarne la qualità e la capacità di svolgere i servizi ecosistemici fondamentali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/84548