The lung cancer is one of the most frequent and deadly neoplasms in the world. In the last few years the lung cancer’s molecular classification has become fundamental in the diagnostic-therapeutic iter for the patients affected by this neoplasm, making the advanced bioptic techniques more and more necessary in defining the most efficient target therapy in terms of survival. In particular, one of the most accurate bioptic technique is the TC-guided percutaneous pulmonary biopsy, although this is a procedure associated with an higher incidence of perioperative complications like pneumothorax. In this context, the external validation investigated by the Turin department “Radiologia 1U – AOU San Giovanni Battista Molinette” of the PEARL protocol proposed by Tselikas et al. is meant to further demonstrate the efficacy in reducing the complications due to the bioptic technique. The PEARL protocol consists in a series of steps to be done in the management of the patient during and after the bioptic procedure: positioning the patient “biopsy side down”, removing the needle during forced expiration while injecting an autologous blood clot sealing, repositioning the patient with the “rapid needle-out rollover” technique and, in case of pneumothorax, injecting a pleural blood patch after the air aspiration. In our study we included 169 patients, of which 50 followed the PEARL protocol and 119 were treated as standard group. Data has been collected about age, sex, smoking habit, presence of emphysema, lesion dimensions, biopsy histology, complications occurred during and after the procedure. For the PEARL group, data has been collected prospectively, while for the control group retrospectively. The data analysis seems to support the evidence that applying the PEARL protocol reduces the incidence of complications, without differences concerning costs and management of the procedure. Indeed, the pneumothorax incidence in the PEARL group was 12% versus the 26.9% reached by the control group, therefore, with the limits imposed by the sample numerosity, there is an evidence of a statistical significant difference between the two groups (p = 0.03). The incidence of surgical drainage positioning in the control group was 15.6%, while there was no need to resort to this procedure in the PEARL group. Nevertheless statistical significance has not been reached for this comparison (p = 0.14). The potential practice changing impact of this protocol could determine the possibility of an homogenization and standardization for routine procedures as pulmonary biopsies, reducing complications related costs without impacting the ward organization.

Il tumore primitivo del polmone è una delle neoplasie più frequenti e mortali al mondo. La caratterizzazione molecolare del carcinoma polmonare ha assunto negli anni un peso ragguardevole nell’iter diagnostico-terapeutico per i pazienti affetti da tale patologia, rendendo di fatto sempre più necessario il ricorso a tecniche bioptiche avanzate per impostare terapie mirate efficaci in grado di aumentare la sopravvivenza. In particolare, una delle tecniche con la più elevata accuratezza diagnostica risulta essere la biopsia polmonare percutanea TC guidata, metodica che tuttavia comporta un’elevata incidenza di complicanze perioperatorie, prima fra tutte lo pneumotorace. In questo contesto si inserisce la validazione esterna da parte della Radiologia 1U presso l’AOU San Giovanni Battista “Molinette” di Torino del protocollo “PEARL Approach” proposto dal gruppo di Tselikas, volto alla riduzione delle complicanze legate alla procedura. Il protocollo PEARL consiste in una serie di accorgimenti da osservare nella gestione del paziente durante e dopo la procedura bioptica: posizionamento del paziente “biopsy side down”, rimozione dell’ago in espirazione forzata e concomitante iniezione di sangue autologo, riposizionamento del paziente tramite il “rapid needle-out rollover” e, in caso di pneumotorace, iniezione di sangue autologo a livello pleurico dopo l’aspirazione dell’aria dalla cavità pleurica. Nel nostro studio sono stati inclusi 169 pazienti, di cui 50 sottoposti al protocollo PEARL. Sono stati raccolti dati relativi ad età, sesso, abitudine tabagica, presenza di enfisema, dimensioni della lesione, esito della biopsia, complicanze sopravvenute durante e dopo la procedura. Per il gruppo PEARL i dati sono stati raccolti in maniera prospettica, mentre per il gruppo di controllo in maniera retrospettiva. I dati raccolti sembrano confermare che l’applicazione del protocollo PEARL porti ad una riduzione dell’incidenza di complicanze, senza variazioni significative rispetto ai costi e alla gestione dell’intervento. In particolare l’incidenza di pneumotorace nel gruppo PEARL è stata del 12% contro un’incidenza nel gruppo di controllo del 26.9%, perciò, con i limiti imposti dalla numerosità campionaria, si evidenzia una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi (p = 0.03). L’incidenza di posizionamento di drenaggio chirurgico nel gruppo di controllo è stata del 15.6% mentre nel gruppo PEARL non è mai stato necessario ricorrere a tale tecnica, nonostante la significatività statistica al 95% non sia stata raggiunta (p = 0.14). Il potenziale impatto practice changing di questo protocollo può determinare la possibilità di uniformare e standardizzare procedure di routine come le biopsie polmonari, riducendo i costi legati alle complicanze senza un significativo impatto sulle tempistiche di sala e sull’organizzazione del reparto.

Validazione del metodo "PEARL Approach" nell'esecuzione di biopsie polmonari percutanee TC guidate

ROVERELLI, DANIELE
2022/2023

Abstract

Il tumore primitivo del polmone è una delle neoplasie più frequenti e mortali al mondo. La caratterizzazione molecolare del carcinoma polmonare ha assunto negli anni un peso ragguardevole nell’iter diagnostico-terapeutico per i pazienti affetti da tale patologia, rendendo di fatto sempre più necessario il ricorso a tecniche bioptiche avanzate per impostare terapie mirate efficaci in grado di aumentare la sopravvivenza. In particolare, una delle tecniche con la più elevata accuratezza diagnostica risulta essere la biopsia polmonare percutanea TC guidata, metodica che tuttavia comporta un’elevata incidenza di complicanze perioperatorie, prima fra tutte lo pneumotorace. In questo contesto si inserisce la validazione esterna da parte della Radiologia 1U presso l’AOU San Giovanni Battista “Molinette” di Torino del protocollo “PEARL Approach” proposto dal gruppo di Tselikas, volto alla riduzione delle complicanze legate alla procedura. Il protocollo PEARL consiste in una serie di accorgimenti da osservare nella gestione del paziente durante e dopo la procedura bioptica: posizionamento del paziente “biopsy side down”, rimozione dell’ago in espirazione forzata e concomitante iniezione di sangue autologo, riposizionamento del paziente tramite il “rapid needle-out rollover” e, in caso di pneumotorace, iniezione di sangue autologo a livello pleurico dopo l’aspirazione dell’aria dalla cavità pleurica. Nel nostro studio sono stati inclusi 169 pazienti, di cui 50 sottoposti al protocollo PEARL. Sono stati raccolti dati relativi ad età, sesso, abitudine tabagica, presenza di enfisema, dimensioni della lesione, esito della biopsia, complicanze sopravvenute durante e dopo la procedura. Per il gruppo PEARL i dati sono stati raccolti in maniera prospettica, mentre per il gruppo di controllo in maniera retrospettiva. I dati raccolti sembrano confermare che l’applicazione del protocollo PEARL porti ad una riduzione dell’incidenza di complicanze, senza variazioni significative rispetto ai costi e alla gestione dell’intervento. In particolare l’incidenza di pneumotorace nel gruppo PEARL è stata del 12% contro un’incidenza nel gruppo di controllo del 26.9%, perciò, con i limiti imposti dalla numerosità campionaria, si evidenzia una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi (p = 0.03). L’incidenza di posizionamento di drenaggio chirurgico nel gruppo di controllo è stata del 15.6% mentre nel gruppo PEARL non è mai stato necessario ricorrere a tale tecnica, nonostante la significatività statistica al 95% non sia stata raggiunta (p = 0.14). Il potenziale impatto practice changing di questo protocollo può determinare la possibilità di uniformare e standardizzare procedure di routine come le biopsie polmonari, riducendo i costi legati alle complicanze senza un significativo impatto sulle tempistiche di sala e sull’organizzazione del reparto.
ITA
The lung cancer is one of the most frequent and deadly neoplasms in the world. In the last few years the lung cancer’s molecular classification has become fundamental in the diagnostic-therapeutic iter for the patients affected by this neoplasm, making the advanced bioptic techniques more and more necessary in defining the most efficient target therapy in terms of survival. In particular, one of the most accurate bioptic technique is the TC-guided percutaneous pulmonary biopsy, although this is a procedure associated with an higher incidence of perioperative complications like pneumothorax. In this context, the external validation investigated by the Turin department “Radiologia 1U – AOU San Giovanni Battista Molinette” of the PEARL protocol proposed by Tselikas et al. is meant to further demonstrate the efficacy in reducing the complications due to the bioptic technique. The PEARL protocol consists in a series of steps to be done in the management of the patient during and after the bioptic procedure: positioning the patient “biopsy side down”, removing the needle during forced expiration while injecting an autologous blood clot sealing, repositioning the patient with the “rapid needle-out rollover” technique and, in case of pneumothorax, injecting a pleural blood patch after the air aspiration. In our study we included 169 patients, of which 50 followed the PEARL protocol and 119 were treated as standard group. Data has been collected about age, sex, smoking habit, presence of emphysema, lesion dimensions, biopsy histology, complications occurred during and after the procedure. For the PEARL group, data has been collected prospectively, while for the control group retrospectively. The data analysis seems to support the evidence that applying the PEARL protocol reduces the incidence of complications, without differences concerning costs and management of the procedure. Indeed, the pneumothorax incidence in the PEARL group was 12% versus the 26.9% reached by the control group, therefore, with the limits imposed by the sample numerosity, there is an evidence of a statistical significant difference between the two groups (p = 0.03). The incidence of surgical drainage positioning in the control group was 15.6%, while there was no need to resort to this procedure in the PEARL group. Nevertheless statistical significance has not been reached for this comparison (p = 0.14). The potential practice changing impact of this protocol could determine the possibility of an homogenization and standardization for routine procedures as pulmonary biopsies, reducing complications related costs without impacting the ward organization.
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