BACKGROUND Benign paroxysmal positional vertigo (BPPV) is recognized as the most frequent form of balance disorder: every specialist clinic is faced with this pathology, very often with good results. Despite its frequency, this pathology proves complex to define in its origin. However, the experience of the university center is to see in the second instance patients already treated in peripheral outpatient clinics. Therefore, it is very common in the university setting to have to deal with more complex pathologies that have not benefited from cure at the first maneuver. In this framework, multicanal forms are introduced, that is, those in which otoconia have settled in several channels. The experienced specialist needs only a few maneuvers to define the multilocalization of otoconia. In fact, when eye movement is detected that does not agree with the hypothesis of the affected canal, then the suspicion of multicanal form becomes more solid, and the specialist can make use of multiple therapy sessions to achieve the patient's recovery. OBJECTIVES With this research, we aimed to define a percentage of multicanal forms among those observed in the university center and also to present the treatment approach. PATIENTS AND METHODS The study was conducted on 40 patients affected by paroxysmal positional vertigo, referred to the Otoneurology service at the ENT Audiology Complex Facility of the University of Turin, in the period between September 1st, 2022 and November 30th, 2022. The pathology, recognized for the whole sample, is paroxysmal positional vertigo, and 74% of the patients came to our observation after undergoing at least one therapeutic maneuver ("release"). RESULTS At otoscopy, no objective alterations were detected, and, moreover, bedside examination of the test patients allowed us to exclude labyrinthine pathology from hypofunction, thus agreeing with the clinical finding of positioning vertigo without additional labyrinthine pathology. For 57% of the patients, the pathological side turned out to be the right, for 43% the left. Regarding the data from the positioning tests: at the first visit we found a multiple localization rate in 100% of the patients. The most frequent localization turned out to be that of the posterior canal and the lateral canal belonging to the same labyrinth (57%), followed by that of the two posterior semicircular canals (25%), that of the posterior semicircular canal of one side and the contralateral horizontal (11%), and finally the two horizontal semicircular canals (7%). CONCLUSIONS From our study, it emerges that multicanal forms are a not infrequent clinical entity, which underlies some therapeutic failures in daily clinical practice. Paroxysmal vertigo is recognized as the most frequent form of vertigo, and the therapist usually obtains immediate recovery with the liberating maneuver, which is so widespread now that it has moved out of the purely specialized sphere. Many physicians, in fact, are able to correctly perform the maneuver(s) that can resolve the condition in a single session. Alongside these comforting results, however, there are situations that require further treatment; among these, multicanal forms play a crucial role and are encountered with discreet frequency at the university center. The development of knowledge of pathophysiology now allows us to grasp semeiological elements useful for defining and then solving these problems.

BACKGROUND La patologia vertiginosa da posizionamento è riconosciuta come la più frequente forma di disturbo dell’equilibrio: ogni ambulatorio specialistico si trova ad affrontare questa patologia, molto spesso con buoni risultati. Nonostante la sua frequenza, tale patologia si rivela complessa da definire nella sua origine. L’esperienza del centro universitario è, però, quella di visitare in seconda istanza i pazienti già trattati negli ambulatori periferici. È quindi molto frequente, in ambito universitario, avere a che fare con patologie più complesse, che alla prima manovra non hanno beneficiato di guarigione. In questo quadro si introducono le forme multicanalari, cioè quelle in cui gli otoconi si sono depositati in più canali. In realtà, allo specialista esperto sono sufficienti poche manovre per definire la multilocalizzazione degli otoconi. Infatti, quando si riscontra un movimento oculare non concorde con l’ipotesi del canale interessato, allora il sospetto di forma multicanalare diventa più corposo e lo specialista può avvalersi di più sedute di terapia per ottenere la guarigione del paziente. OBIETTIVI Con questa ricerca, abbiamo voluto definire una percentuale di forme multicanalari fra quelle osservate nel centro universitario e inoltre presentare l’approccio terapeutico. PAZIENTI E METODI Lo studio è stato condotto su 40 pazienti affetti da vertigine parossistica posizionale, afferenti al servizio di Otoneurologia presso la Struttura complessa ORL Audiologia dell'Università di Torino, nel periodo fra il primo settembre 2022 ed il 30 novembre 2022. La patologia, riconosciuta per tutto il campione, è la vertigine parossistica da posizionamento, ed il 74% dei pazienti è giunto alla nostra osservazione dopo essere stato sottoposto ad almeno una manovra terapeutica. RISULTATI All’otoscopia non è stata rilevata alcuna alterazione obiettivabile e, inoltre, lo studio bedside dei pazienti in esame ha permesso di escludere patologie labirintiche da ipofunzione, concordando quindi con il rilievo clinico di VPPB senza ulteriore patologia labirintica. Per il 57% dei pazienti il lato patologico si è rivelato il destro, per il 43% il sinistro. In merito ai dati delle prove di posizionamento: alla prima visita abbiamo riscontrato una percentuale di localizzazione multipla nel 100% dei pazienti. La localizzazione più frequente si è rivelata quella del canale posteriore e del canale laterale appartenente allo stesso labirinto (57%), seguita da quella dei due canali semicircolari posteriori (25%), da quella del canale semicircolare posteriore di un lato e dell’orizzontale controlaterale (11%) ed infine dei due canali orizzontali (7%). CONCLUSIONI Dal nostro studio emerge che le forme multicanalari sono un’entità clinica non infrequente, che è alla base di alcuni insuccessi terapeutici nella pratica clinica quotidiana. La vertigine parossistica è riconosciuta come la forma di vertigine più frequente ed il terapeuta ottiene di regola immediata guarigione con la manovra liberatoria, talmente diffusa ormai da essere uscita dall’ambito puramente specialistico. Molti medici, infatti, sono in grado di compiere correttamente la/le manovre in grado di risolvere la patologia in una sola seduta. Accanto a questi risultati confortanti, vi sono però situazioni che richiedono ulteriori trattamenti; fra queste hanno un ruolo molto importante le forme multicanalari, che nel centro universitario afferiscono con discreta frequenza.

Le forme multicanalari di vertigine parossistica da posizionamento

IEMMOLO, PAOLO
2021/2022

Abstract

BACKGROUND La patologia vertiginosa da posizionamento è riconosciuta come la più frequente forma di disturbo dell’equilibrio: ogni ambulatorio specialistico si trova ad affrontare questa patologia, molto spesso con buoni risultati. Nonostante la sua frequenza, tale patologia si rivela complessa da definire nella sua origine. L’esperienza del centro universitario è, però, quella di visitare in seconda istanza i pazienti già trattati negli ambulatori periferici. È quindi molto frequente, in ambito universitario, avere a che fare con patologie più complesse, che alla prima manovra non hanno beneficiato di guarigione. In questo quadro si introducono le forme multicanalari, cioè quelle in cui gli otoconi si sono depositati in più canali. In realtà, allo specialista esperto sono sufficienti poche manovre per definire la multilocalizzazione degli otoconi. Infatti, quando si riscontra un movimento oculare non concorde con l’ipotesi del canale interessato, allora il sospetto di forma multicanalare diventa più corposo e lo specialista può avvalersi di più sedute di terapia per ottenere la guarigione del paziente. OBIETTIVI Con questa ricerca, abbiamo voluto definire una percentuale di forme multicanalari fra quelle osservate nel centro universitario e inoltre presentare l’approccio terapeutico. PAZIENTI E METODI Lo studio è stato condotto su 40 pazienti affetti da vertigine parossistica posizionale, afferenti al servizio di Otoneurologia presso la Struttura complessa ORL Audiologia dell'Università di Torino, nel periodo fra il primo settembre 2022 ed il 30 novembre 2022. La patologia, riconosciuta per tutto il campione, è la vertigine parossistica da posizionamento, ed il 74% dei pazienti è giunto alla nostra osservazione dopo essere stato sottoposto ad almeno una manovra terapeutica. RISULTATI All’otoscopia non è stata rilevata alcuna alterazione obiettivabile e, inoltre, lo studio bedside dei pazienti in esame ha permesso di escludere patologie labirintiche da ipofunzione, concordando quindi con il rilievo clinico di VPPB senza ulteriore patologia labirintica. Per il 57% dei pazienti il lato patologico si è rivelato il destro, per il 43% il sinistro. In merito ai dati delle prove di posizionamento: alla prima visita abbiamo riscontrato una percentuale di localizzazione multipla nel 100% dei pazienti. La localizzazione più frequente si è rivelata quella del canale posteriore e del canale laterale appartenente allo stesso labirinto (57%), seguita da quella dei due canali semicircolari posteriori (25%), da quella del canale semicircolare posteriore di un lato e dell’orizzontale controlaterale (11%) ed infine dei due canali orizzontali (7%). CONCLUSIONI Dal nostro studio emerge che le forme multicanalari sono un’entità clinica non infrequente, che è alla base di alcuni insuccessi terapeutici nella pratica clinica quotidiana. La vertigine parossistica è riconosciuta come la forma di vertigine più frequente ed il terapeuta ottiene di regola immediata guarigione con la manovra liberatoria, talmente diffusa ormai da essere uscita dall’ambito puramente specialistico. Molti medici, infatti, sono in grado di compiere correttamente la/le manovre in grado di risolvere la patologia in una sola seduta. Accanto a questi risultati confortanti, vi sono però situazioni che richiedono ulteriori trattamenti; fra queste hanno un ruolo molto importante le forme multicanalari, che nel centro universitario afferiscono con discreta frequenza.
ITA
BACKGROUND Benign paroxysmal positional vertigo (BPPV) is recognized as the most frequent form of balance disorder: every specialist clinic is faced with this pathology, very often with good results. Despite its frequency, this pathology proves complex to define in its origin. However, the experience of the university center is to see in the second instance patients already treated in peripheral outpatient clinics. Therefore, it is very common in the university setting to have to deal with more complex pathologies that have not benefited from cure at the first maneuver. In this framework, multicanal forms are introduced, that is, those in which otoconia have settled in several channels. The experienced specialist needs only a few maneuvers to define the multilocalization of otoconia. In fact, when eye movement is detected that does not agree with the hypothesis of the affected canal, then the suspicion of multicanal form becomes more solid, and the specialist can make use of multiple therapy sessions to achieve the patient's recovery. OBJECTIVES With this research, we aimed to define a percentage of multicanal forms among those observed in the university center and also to present the treatment approach. PATIENTS AND METHODS The study was conducted on 40 patients affected by paroxysmal positional vertigo, referred to the Otoneurology service at the ENT Audiology Complex Facility of the University of Turin, in the period between September 1st, 2022 and November 30th, 2022. The pathology, recognized for the whole sample, is paroxysmal positional vertigo, and 74% of the patients came to our observation after undergoing at least one therapeutic maneuver ("release"). RESULTS At otoscopy, no objective alterations were detected, and, moreover, bedside examination of the test patients allowed us to exclude labyrinthine pathology from hypofunction, thus agreeing with the clinical finding of positioning vertigo without additional labyrinthine pathology. For 57% of the patients, the pathological side turned out to be the right, for 43% the left. Regarding the data from the positioning tests: at the first visit we found a multiple localization rate in 100% of the patients. The most frequent localization turned out to be that of the posterior canal and the lateral canal belonging to the same labyrinth (57%), followed by that of the two posterior semicircular canals (25%), that of the posterior semicircular canal of one side and the contralateral horizontal (11%), and finally the two horizontal semicircular canals (7%). CONCLUSIONS From our study, it emerges that multicanal forms are a not infrequent clinical entity, which underlies some therapeutic failures in daily clinical practice. Paroxysmal vertigo is recognized as the most frequent form of vertigo, and the therapist usually obtains immediate recovery with the liberating maneuver, which is so widespread now that it has moved out of the purely specialized sphere. Many physicians, in fact, are able to correctly perform the maneuver(s) that can resolve the condition in a single session. Alongside these comforting results, however, there are situations that require further treatment; among these, multicanal forms play a crucial role and are encountered with discreet frequency at the university center. The development of knowledge of pathophysiology now allows us to grasp semeiological elements useful for defining and then solving these problems.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/84431