La tubercolosi è una malattia infettiva che colpisce milioni di persone ogni anno. L’agente eziologico responsabile di questa patologia, Mycobacterium tuberculosis, presenta forme di resistenza acquisita e intrinseca che gli permettono di evadere gli effetti di alcuni dei farmaci antitubercolari attualmente in uso in campo clinico. Per questa ragione, alcuni scienziati stanno conducendo delle ricerche per comprendere in modo approfondito i determinati di queste forme di resistenza. Agendo su questi meccanismi, infatti, potrebbe essere possibile aumentare l’efficacia delle terapie farmacologiche. Lo studio principalmente approfondito in questo elaborato, condotto da Li e colleghi (2022), tratta in parte della funzione della parete cellulare di M. tuberculosis nella resistenza intrinseca agli antibiotici rifampicina, vancomicina e bedaquilina. La principale tecnica utilizzata negli esperimenti è il sistema di inibizione CRISPRi, un metodo innovativo che sfrutta una variante della proteina Cas9 priva di attività endonucleasica. Il sistema CRISPRi è impiegato, in questo caso, per la modulazione dei geni regolatori della biosintesi della parete del batterio. Lo studio ha rivelato che l’inibizione di alcuni di questi geni porta a una maggiore suscettibilità del batterio nei confronti dei tre antibiotici sopracitati, sottolineando l’importanza dell’integrità della parete nella resistenza intrinseca. Questa informazione è particolarmente rilevante poiché può essere sfruttata per lo sviluppo di nuove terapie per il trattamento della tubercolosi.
Utilizzo del sistema di interferenza CRISPR per lo studio del ruolo del complesso mycolyl-arabinogalactan-peptidoglycan (mAGP) nella resistenza intrinseca agli antibiotici in Mycobacterium tuberculosis
CRIVELLO, CHIARA
2021/2022
Abstract
La tubercolosi è una malattia infettiva che colpisce milioni di persone ogni anno. L’agente eziologico responsabile di questa patologia, Mycobacterium tuberculosis, presenta forme di resistenza acquisita e intrinseca che gli permettono di evadere gli effetti di alcuni dei farmaci antitubercolari attualmente in uso in campo clinico. Per questa ragione, alcuni scienziati stanno conducendo delle ricerche per comprendere in modo approfondito i determinati di queste forme di resistenza. Agendo su questi meccanismi, infatti, potrebbe essere possibile aumentare l’efficacia delle terapie farmacologiche. Lo studio principalmente approfondito in questo elaborato, condotto da Li e colleghi (2022), tratta in parte della funzione della parete cellulare di M. tuberculosis nella resistenza intrinseca agli antibiotici rifampicina, vancomicina e bedaquilina. La principale tecnica utilizzata negli esperimenti è il sistema di inibizione CRISPRi, un metodo innovativo che sfrutta una variante della proteina Cas9 priva di attività endonucleasica. Il sistema CRISPRi è impiegato, in questo caso, per la modulazione dei geni regolatori della biosintesi della parete del batterio. Lo studio ha rivelato che l’inibizione di alcuni di questi geni porta a una maggiore suscettibilità del batterio nei confronti dei tre antibiotici sopracitati, sottolineando l’importanza dell’integrità della parete nella resistenza intrinseca. Questa informazione è particolarmente rilevante poiché può essere sfruttata per lo sviluppo di nuove terapie per il trattamento della tubercolosi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/84417