“If you want to get rich, you have to build roads first”: con questo celebre proverbio cinese il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping si è rivolto ai delegati nazionali presenti alla firma del Memorandum d’intesa in relazione alla creazione dell’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB). La cultura del trasporto e tutto ciò che riguarda le infrastrutture sono questioni largamente sottovalutate, ed è con questo riferimento che il presidente indirizza ai paesi membri della AIIB un invito alla collaborazione per la realizzazione di nuove infrastrutture che leghino i territori dell’Eurasia. Il primo passo per costruire strade è finanziarle e investire nella loro creazione; per questo motivo quando nel 2013 il Governo di Pechino annunciò la Belt and Road Initiative (BRI) venne presentata anche l’idea di costruire un fondo capace di finanziare una parte dei progetti di cui la BRI si faceva carico: questo il ruolo che l’AIIB fu chiamata a ricoprire. La trattazione indaga in che modo la Belt and Road Initiative e l’Asian Infrastructure Investment Bank rappresentino due elementi inscindibili per l’affermazione di un nuovo ruolo che la Cina sta implementando su scala internazionale, e presenta un’analisi dettagliata della Corporate Strategy della Banca, direttamente sul testo originale “AIIB, Corporate Strategy” del 2020, per comprenderne gli obiettivi, i valori fondanti e i principi su cui si basa nell’attuazione del suo mandato. Un’ulteriore analisi viene proposta in merito alla partecipazione statale all’istituto finanziario, riflettendo su quali siano i paesi membri regionali, quali quelli non regionali, citando gli stati che potenzialmente diverranno parte della Banca e anche quelli che hanno deciso, poiché alla guida di istituzioni alternative, di restarne fuori (come il Giappone e gli Stati Uniti). La dissertazione procede esponendo nel secondo capitolo la prospettiva finanziaria ed economica: dopo la presentazione degli strumenti finanziari con cui l’AIIB agisce per sostenere i progetti che superano il ciclo di approvazione, comprendendo non soltanto gli investimenti dei fondi ordinari ma anche quelli derivanti dai Fondi Speciali, vengono presi in esame i settori a cui i progetti fanno riferimento e i paesi a cui sono rivolti i finanziamenti. In questa analisi più approfondita vengono presentati i 181 progetti approvati dalla Banca (fino a settembre 2022) dedicati a 32 dei 105 paesi membri dell’AIIB. Con questi dati alla mano, è possibile verificare se i valori fondanti dell’AIIB, la sua ricerca nell’essere lean, clean e green, siano rispettati: la sostenibilità ambientale e sociale, espressa dalla mission “Financing Infrastructure for Tomorrow”, è un punto fondante per l’intero organo finanziario, ma è necessario valutare se l’operato della Banca rispetti coerentemente questo obiettivo. Allo stesso modo, bisogna comprendere quale sia stato l’impatto del COVID-19 sulle prospettive della Banca: ne ha reindirizzato gli investimenti, estesi nel settore del CRF (crisis recovery facility), ma ha impattato anche sulle regioni di investimento e sulle prospettive regionali dell’Eurasia rispetto a crescita economica e sviluppo.
L’ASIAN INFRASTRUCTURE INVESTMENT BANK: FUNZIONAMENTO, OBIETTIVI E PROSPETTIVE
BEATRICI, ELISA
2021/2022
Abstract
“If you want to get rich, you have to build roads first”: con questo celebre proverbio cinese il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping si è rivolto ai delegati nazionali presenti alla firma del Memorandum d’intesa in relazione alla creazione dell’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB). La cultura del trasporto e tutto ciò che riguarda le infrastrutture sono questioni largamente sottovalutate, ed è con questo riferimento che il presidente indirizza ai paesi membri della AIIB un invito alla collaborazione per la realizzazione di nuove infrastrutture che leghino i territori dell’Eurasia. Il primo passo per costruire strade è finanziarle e investire nella loro creazione; per questo motivo quando nel 2013 il Governo di Pechino annunciò la Belt and Road Initiative (BRI) venne presentata anche l’idea di costruire un fondo capace di finanziare una parte dei progetti di cui la BRI si faceva carico: questo il ruolo che l’AIIB fu chiamata a ricoprire. La trattazione indaga in che modo la Belt and Road Initiative e l’Asian Infrastructure Investment Bank rappresentino due elementi inscindibili per l’affermazione di un nuovo ruolo che la Cina sta implementando su scala internazionale, e presenta un’analisi dettagliata della Corporate Strategy della Banca, direttamente sul testo originale “AIIB, Corporate Strategy” del 2020, per comprenderne gli obiettivi, i valori fondanti e i principi su cui si basa nell’attuazione del suo mandato. Un’ulteriore analisi viene proposta in merito alla partecipazione statale all’istituto finanziario, riflettendo su quali siano i paesi membri regionali, quali quelli non regionali, citando gli stati che potenzialmente diverranno parte della Banca e anche quelli che hanno deciso, poiché alla guida di istituzioni alternative, di restarne fuori (come il Giappone e gli Stati Uniti). La dissertazione procede esponendo nel secondo capitolo la prospettiva finanziaria ed economica: dopo la presentazione degli strumenti finanziari con cui l’AIIB agisce per sostenere i progetti che superano il ciclo di approvazione, comprendendo non soltanto gli investimenti dei fondi ordinari ma anche quelli derivanti dai Fondi Speciali, vengono presi in esame i settori a cui i progetti fanno riferimento e i paesi a cui sono rivolti i finanziamenti. In questa analisi più approfondita vengono presentati i 181 progetti approvati dalla Banca (fino a settembre 2022) dedicati a 32 dei 105 paesi membri dell’AIIB. Con questi dati alla mano, è possibile verificare se i valori fondanti dell’AIIB, la sua ricerca nell’essere lean, clean e green, siano rispettati: la sostenibilità ambientale e sociale, espressa dalla mission “Financing Infrastructure for Tomorrow”, è un punto fondante per l’intero organo finanziario, ma è necessario valutare se l’operato della Banca rispetti coerentemente questo obiettivo. Allo stesso modo, bisogna comprendere quale sia stato l’impatto del COVID-19 sulle prospettive della Banca: ne ha reindirizzato gli investimenti, estesi nel settore del CRF (crisis recovery facility), ma ha impattato anche sulle regioni di investimento e sulle prospettive regionali dell’Eurasia rispetto a crescita economica e sviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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