Questo lavoro di tesi affronta il tema delle famiglie estremamente vulnerabili: si tratta di situazioni familiari che manifestano maggior disfunzionalità di adattamento sociale o comportamenti patologici. Nel primo capitolo verrà trattato il tema delle complessità delle famiglie, evidenziando la grande variabilità dei contesti familiari dal punto di vista storico, antropologico e sociale. Analizzeremo successivamente le famiglie che presentano dei disagi e delle carenze nello svolgimento delle funzioni genitoriali, approfondendo le caratteristiche delle famiglie multiproblematiche. Gli assistenti sociali sono sollecitati a lavorare per proteggere il minore da condizioni familiari disfunzionali, trovandosi sovente a confrontarsi con situazioni di grande difficoltà e di sofferenza. Di conseguenza, nel secondo capitolo verrà trattato il tema dell'allontanamento del minore dalla propria famiglia, strumento necessario nel caso in cui il disagio del minore non possa più essere gestito all’interno del proprio nucleo. Si è deciso di trattare questo tema perché da circa tre anni in Piemonte si sta discutendo su un Disegno di Legge Regionale per la prevenzione dell’allontanamento dei minori denominata “Allontanamento zero”. Proprio a fine ottobre questa legge è stata approvata dal Consiglio Regionale del Piemonte. Dal dibattito che è emerso prima e dopo la sua approvazione si può notare come apparentemente il punto di partenza possa essere condivisibile, ovvero ridurre gli allontanamenti in modo da attuare pienamente il diritto del minore a crescere nella propria famiglia ed essere allontanato solamente nei casi necessari a favore della sua protezione. Ciò che però è stato criticato da molti professionisti che lavorano con i minori e le loro famiglie è il fatto di mostrare un’impronta adultocentrica, dal momento che analizzando il testo si può osservare come si vada incontro alle istanze dei genitori che lamentano dell’allontanamento piuttosto che il reale interesse del minore. È a seguito di questi dibattiti che si è voluto analizzare in maniera più approfondita lo strumento dell’allontanamento del minore dalla propria famiglia d’origine, per evidenziare come in realtà nel territorio piemontese il sistema di protezione funzioni e che tale strumento viene utilizzato quando è strettamente necessario. La collocazione del minore al di fuori della propria famiglia può essere realizzata con il consenso dei genitori, dopo che essi si sono resi conto della gravità dei problemi e accettano che il minore possa vivere temporaneamente in un ambiente maggiormente tutelante e protettivo. Tuttavia esiste anche l’allontanamento coatto, esso è conseguenza di un provvedimento disposto dall’autorità giudiziaria nel caso in cui non sia possibile proteggere il minore, dal momento che sono presenti specifici indicatori che rimandano a maltrattamenti, abusi e grave trascuratezza. Perciò il professionista si attiva mettendo in atto varie forme di sostegno per la famiglia, come l’affidamento familiare, tema che verrà trattato nell’ultimo capitolo. Questo intervento viene attivato per far sì che il minore possa crescere in condizioni favorevoli al raggiungimento di un sano sviluppo e di un benessere fisico, psichico e sociale. L’assistente sociale dovrà provvedere quindi a creare le condizioni tali per cui genitori e figli possano prendersi del tempo per lavorare sulle proprie difficoltà. In ogni contesto è fondamentale il lavoro con l’intero nucleo familiare: in

L'allontanamento del minore dalla famiglia d'origine: analisi psicosociale del disagio familiare

SPADA, MICHELA
2021/2022

Abstract

Questo lavoro di tesi affronta il tema delle famiglie estremamente vulnerabili: si tratta di situazioni familiari che manifestano maggior disfunzionalità di adattamento sociale o comportamenti patologici. Nel primo capitolo verrà trattato il tema delle complessità delle famiglie, evidenziando la grande variabilità dei contesti familiari dal punto di vista storico, antropologico e sociale. Analizzeremo successivamente le famiglie che presentano dei disagi e delle carenze nello svolgimento delle funzioni genitoriali, approfondendo le caratteristiche delle famiglie multiproblematiche. Gli assistenti sociali sono sollecitati a lavorare per proteggere il minore da condizioni familiari disfunzionali, trovandosi sovente a confrontarsi con situazioni di grande difficoltà e di sofferenza. Di conseguenza, nel secondo capitolo verrà trattato il tema dell'allontanamento del minore dalla propria famiglia, strumento necessario nel caso in cui il disagio del minore non possa più essere gestito all’interno del proprio nucleo. Si è deciso di trattare questo tema perché da circa tre anni in Piemonte si sta discutendo su un Disegno di Legge Regionale per la prevenzione dell’allontanamento dei minori denominata “Allontanamento zero”. Proprio a fine ottobre questa legge è stata approvata dal Consiglio Regionale del Piemonte. Dal dibattito che è emerso prima e dopo la sua approvazione si può notare come apparentemente il punto di partenza possa essere condivisibile, ovvero ridurre gli allontanamenti in modo da attuare pienamente il diritto del minore a crescere nella propria famiglia ed essere allontanato solamente nei casi necessari a favore della sua protezione. Ciò che però è stato criticato da molti professionisti che lavorano con i minori e le loro famiglie è il fatto di mostrare un’impronta adultocentrica, dal momento che analizzando il testo si può osservare come si vada incontro alle istanze dei genitori che lamentano dell’allontanamento piuttosto che il reale interesse del minore. È a seguito di questi dibattiti che si è voluto analizzare in maniera più approfondita lo strumento dell’allontanamento del minore dalla propria famiglia d’origine, per evidenziare come in realtà nel territorio piemontese il sistema di protezione funzioni e che tale strumento viene utilizzato quando è strettamente necessario. La collocazione del minore al di fuori della propria famiglia può essere realizzata con il consenso dei genitori, dopo che essi si sono resi conto della gravità dei problemi e accettano che il minore possa vivere temporaneamente in un ambiente maggiormente tutelante e protettivo. Tuttavia esiste anche l’allontanamento coatto, esso è conseguenza di un provvedimento disposto dall’autorità giudiziaria nel caso in cui non sia possibile proteggere il minore, dal momento che sono presenti specifici indicatori che rimandano a maltrattamenti, abusi e grave trascuratezza. Perciò il professionista si attiva mettendo in atto varie forme di sostegno per la famiglia, come l’affidamento familiare, tema che verrà trattato nell’ultimo capitolo. Questo intervento viene attivato per far sì che il minore possa crescere in condizioni favorevoli al raggiungimento di un sano sviluppo e di un benessere fisico, psichico e sociale. L’assistente sociale dovrà provvedere quindi a creare le condizioni tali per cui genitori e figli possano prendersi del tempo per lavorare sulle proprie difficoltà. In ogni contesto è fondamentale il lavoro con l’intero nucleo familiare: in
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/84399