Nel presente elaborato verrà affrontato il tema della disuguaglianza di genere in relazione all’istruzione, in particolare della sua etimologia e su come il genere influenzi la scelta formativa e l’accesso ai vari indirizzi di studio. La discriminazione di genere è un tipo di disuguaglianza che persiste in ogni territorio, sia nei Paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati, a livello globale. La questione di genere ricopre ancora ruolo importante nel determinare il destino delle donne, specie in Italia, questo fenomeno non è strettamente legato ad un deficit normativo, quanto a stereotipi e pregiudizi che persistono in vari ambiti, ad esempio, nell’ambito famigliare, formativo, politico e lavorativo. Nonostante nel tempo le donne abbiano raggiunto traguardi non indifferenti, come il diritto di accedere a università e accademie nel 1874, l’accesso alle cariche pubbliche nel 1963, introduzione del concetto di “parità” maschie e femminile nella Costituzione e la legge sulla parità dei sessi del 1996, le disparità di genere continuano ad essere radicate sia nell’istruzione che nel mondo del lavoro. Nonostante la scuola sia lo strumento per eccellenza necessario ad allocare e formare i giovani all’interno della società contemporanea svolgendo funzioni cruciali mediante attività organizzate, funzioni di giustizia sociale e attraverso la produzione di capitale umano e lavorativo, e nonostante sia fondata sul principio delle pari opportunità ed uguaglianza, continuano a riprodursi al suo interno le disuguaglianze di genere. Una delle principali cause va ricondotta agli stereotipi di genere che sono radicati nel nostro contesto socioculturale e che continuano a plasmare le aspettative e ruoli di genere, influenzando, all’interno del contesto scolastico, le scelte riguardanti l’accesso ai corsi di studi superiori e i successivi corsi di laurea. Nei seguenti capitoli verrà analizzato il nesso tra “genere” e “scuola”, come si relazionano e condizionano. Partendo da una definizione teorica dei termini seguirà una breve analisi storica volta ad analizzare l’evoluzione del genere in relazione all’istruzione, la maggiore partecipazione femminile alla formazione e ai percorsi di specializzazione (scuola secondaria e università) con particolare attenzione a come malgrado si sia verificato un aumento della partecipazione femminile ai corsi di studi universitari permanga una sottorappresentazione del genere femminile all’interno delle facoltà matematiche, scientifiche, tecnologiche ed ingegneristiche, contrapposta a una sovra-rappresentazione nei settori umanistici; ciò si ripercuote a sua volta nella scarsa presenza delle donne nei settori lavorativi STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics). L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare il fenomeno in relazione alle istituzioni scolastiche e di analizzare le politiche dedite a risolvere tali problematiche.

Genere come fonte di disuguaglianza: segregazione di genere nei percorsi formativi

PASQUERO, CLAUDIA
2021/2022

Abstract

Nel presente elaborato verrà affrontato il tema della disuguaglianza di genere in relazione all’istruzione, in particolare della sua etimologia e su come il genere influenzi la scelta formativa e l’accesso ai vari indirizzi di studio. La discriminazione di genere è un tipo di disuguaglianza che persiste in ogni territorio, sia nei Paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati, a livello globale. La questione di genere ricopre ancora ruolo importante nel determinare il destino delle donne, specie in Italia, questo fenomeno non è strettamente legato ad un deficit normativo, quanto a stereotipi e pregiudizi che persistono in vari ambiti, ad esempio, nell’ambito famigliare, formativo, politico e lavorativo. Nonostante nel tempo le donne abbiano raggiunto traguardi non indifferenti, come il diritto di accedere a università e accademie nel 1874, l’accesso alle cariche pubbliche nel 1963, introduzione del concetto di “parità” maschie e femminile nella Costituzione e la legge sulla parità dei sessi del 1996, le disparità di genere continuano ad essere radicate sia nell’istruzione che nel mondo del lavoro. Nonostante la scuola sia lo strumento per eccellenza necessario ad allocare e formare i giovani all’interno della società contemporanea svolgendo funzioni cruciali mediante attività organizzate, funzioni di giustizia sociale e attraverso la produzione di capitale umano e lavorativo, e nonostante sia fondata sul principio delle pari opportunità ed uguaglianza, continuano a riprodursi al suo interno le disuguaglianze di genere. Una delle principali cause va ricondotta agli stereotipi di genere che sono radicati nel nostro contesto socioculturale e che continuano a plasmare le aspettative e ruoli di genere, influenzando, all’interno del contesto scolastico, le scelte riguardanti l’accesso ai corsi di studi superiori e i successivi corsi di laurea. Nei seguenti capitoli verrà analizzato il nesso tra “genere” e “scuola”, come si relazionano e condizionano. Partendo da una definizione teorica dei termini seguirà una breve analisi storica volta ad analizzare l’evoluzione del genere in relazione all’istruzione, la maggiore partecipazione femminile alla formazione e ai percorsi di specializzazione (scuola secondaria e università) con particolare attenzione a come malgrado si sia verificato un aumento della partecipazione femminile ai corsi di studi universitari permanga una sottorappresentazione del genere femminile all’interno delle facoltà matematiche, scientifiche, tecnologiche ed ingegneristiche, contrapposta a una sovra-rappresentazione nei settori umanistici; ciò si ripercuote a sua volta nella scarsa presenza delle donne nei settori lavorativi STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics). L’obiettivo di questa tesi è quello di analizzare il fenomeno in relazione alle istituzioni scolastiche e di analizzare le politiche dedite a risolvere tali problematiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/84379