Al giorno d’oggi è sempre più comune assistere alla nascita di nuove imprese innovative che nascono da diverse idee, diverse realtà, e che vogliono rispondere a diversi bisogni. Tutte queste nuove imprese si propongono di portare avanti un progetto di innovazione nel proprio ambito, da quello del automotive, a quello della robotica, dal settore agricolo a quello manifatturiero. Data la sempre più precaria situazione climatica e l’inquinamento globale a livelli altissimi, molte imprese innovative di nuovo stampo si propongono di portare novità, per cercare, quantomeno di rallentare questi due fenomeni trovando strade alternative, meno dannose per l’ambiente, in settori e in aree diverse. Ma prima di tutto nasce spontanea la domanda, come si definisce e cos’è un’impresa innovativa? Dal punto di vista economico è un’impresa in grado di apportare ad un prodotto, ad un processo di produzione, all’organizzazione o al rapporto col il mercato, caratteristiche di novità rispetto alle tecnologie e alle conoscenze attuali. Dal punto di vista giuridico invece si definisce nuova impresa innovativa quella impresa che rispetti uno dei tipi di società previsti dalla legislazione italiana, e che rispecchi diversi requisiti, come il fatto che l’impresa non deve essere stata costituita da più di 48 mesi, deve avere sede legale in Italia, ma soprattutto deve avere come scopo principale lo sviluppo o la produzione, con la relativa commercializzazione di servizi o prodotti di nuovo stampo, ovvero innovativi, che possano vantare un elevato valore tecnologico. Essendo nuove sul mercato, le imprese innovative necessitano di risorse gestionali e di consulenza, ma soprattutto di capitale, il quale può essere di difficile reperimento a seconda dell’ambito in cui si opera e può contenere dei rischi dato che sono necessarie forme di finanziamento appositamente studiate per tali imprese vista la loro specificità. Negli ultimi anni l’Unione Europea si è mossa molto per aiutare le imprese a crescere, mettendo a disposizione fondi e incentivi monetari in diversi ambiti affinché molti progetti possano essere sviluppati propriamente. A livello nazionale, invece, il Ministero dello Sviluppo Economico ha attuato diverse agevolazioni, sia a livello fiscale, come ad esempio una maggiore facilità nella compensazione dell’IVA o dei diritti camerali e dei bollioltre che porre incentivi fiscali a coloro che investono in imprese innovative. Ma ha anche posto facilitazioni nel ripianamento delle perdite e di accesso smart all’apposito Fondo di Garanzia. Tuttavia, nei mercati dei capitali continuano ad esserci problemi di asimmetria informativa e di azzardo morale, problemi che rischiano di mettere in gravi difficoltà anche le nuove imprese con basi consolidate e progetti ben pianificati. Proprio per questi motivi si cerca di porre quanta più attenzione possibile sia per tutelare le imprese ma anche per tutelare coloro che investono nell’innovazione, monitorando ad esempio le attività intraprese dall’imprenditore. Il lavoro qui svolto ha come obbiettivo l’analizzare il mondo dinamico delle piccole e medie imprese innovative, soffermandosi sulle politiche comunitarie e nazionali a loro sostegno, partendo dall’analisi delle piccole e medie imprese innovative e da come esse sono caratterizzate insieme al loro profilo giuridico. Passando poi per le diverse forme di finanziamento che tali imprese possono adottare e il concorrere a incentivi statali o europei. Trattando le varie difficoltà legate alle imperfezioni dei mercati per poi analizzare gli orientamenti comunitari a favore dell’innovazione e i risultati sinora ottenuti.

dinamica delle piccole e medie imprese innovative

THAON DI REVEL VANDINI, CARLO ALBERTO
2022/2023

Abstract

Al giorno d’oggi è sempre più comune assistere alla nascita di nuove imprese innovative che nascono da diverse idee, diverse realtà, e che vogliono rispondere a diversi bisogni. Tutte queste nuove imprese si propongono di portare avanti un progetto di innovazione nel proprio ambito, da quello del automotive, a quello della robotica, dal settore agricolo a quello manifatturiero. Data la sempre più precaria situazione climatica e l’inquinamento globale a livelli altissimi, molte imprese innovative di nuovo stampo si propongono di portare novità, per cercare, quantomeno di rallentare questi due fenomeni trovando strade alternative, meno dannose per l’ambiente, in settori e in aree diverse. Ma prima di tutto nasce spontanea la domanda, come si definisce e cos’è un’impresa innovativa? Dal punto di vista economico è un’impresa in grado di apportare ad un prodotto, ad un processo di produzione, all’organizzazione o al rapporto col il mercato, caratteristiche di novità rispetto alle tecnologie e alle conoscenze attuali. Dal punto di vista giuridico invece si definisce nuova impresa innovativa quella impresa che rispetti uno dei tipi di società previsti dalla legislazione italiana, e che rispecchi diversi requisiti, come il fatto che l’impresa non deve essere stata costituita da più di 48 mesi, deve avere sede legale in Italia, ma soprattutto deve avere come scopo principale lo sviluppo o la produzione, con la relativa commercializzazione di servizi o prodotti di nuovo stampo, ovvero innovativi, che possano vantare un elevato valore tecnologico. Essendo nuove sul mercato, le imprese innovative necessitano di risorse gestionali e di consulenza, ma soprattutto di capitale, il quale può essere di difficile reperimento a seconda dell’ambito in cui si opera e può contenere dei rischi dato che sono necessarie forme di finanziamento appositamente studiate per tali imprese vista la loro specificità. Negli ultimi anni l’Unione Europea si è mossa molto per aiutare le imprese a crescere, mettendo a disposizione fondi e incentivi monetari in diversi ambiti affinché molti progetti possano essere sviluppati propriamente. A livello nazionale, invece, il Ministero dello Sviluppo Economico ha attuato diverse agevolazioni, sia a livello fiscale, come ad esempio una maggiore facilità nella compensazione dell’IVA o dei diritti camerali e dei bollioltre che porre incentivi fiscali a coloro che investono in imprese innovative. Ma ha anche posto facilitazioni nel ripianamento delle perdite e di accesso smart all’apposito Fondo di Garanzia. Tuttavia, nei mercati dei capitali continuano ad esserci problemi di asimmetria informativa e di azzardo morale, problemi che rischiano di mettere in gravi difficoltà anche le nuove imprese con basi consolidate e progetti ben pianificati. Proprio per questi motivi si cerca di porre quanta più attenzione possibile sia per tutelare le imprese ma anche per tutelare coloro che investono nell’innovazione, monitorando ad esempio le attività intraprese dall’imprenditore. Il lavoro qui svolto ha come obbiettivo l’analizzare il mondo dinamico delle piccole e medie imprese innovative, soffermandosi sulle politiche comunitarie e nazionali a loro sostegno, partendo dall’analisi delle piccole e medie imprese innovative e da come esse sono caratterizzate insieme al loro profilo giuridico. Passando poi per le diverse forme di finanziamento che tali imprese possono adottare e il concorrere a incentivi statali o europei. Trattando le varie difficoltà legate alle imperfezioni dei mercati per poi analizzare gli orientamenti comunitari a favore dell’innovazione e i risultati sinora ottenuti.
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