The main prejudice about people with disabilities is the idea that, due to their psycho-physical condition, they have a lower quality of life than other people. In this sense, the change that the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities proposes to implement on the assessment approaches of the condition of disability is fundamental. These approaches, primarily based on a medical model, have been supported by the affirmation of the social component that has made it possible to identify support actions aimed at promoting processes of social inclusion. When we talk about parenting in relation to disability, we think of the presence in the family of a child with a disability and the need to provide adequate support to parents who, finding themselves in a situation of great vulnerability, undergo a profound transformation of identity and of the couple that has repercussions on all spheres of life; according to the social model of disability, support for the parenting of children with disabilities should transform the responses deriving from specialist diagnoses into educational interventions aimed at strengthening parenting skills. The process of infantilization to which the adult person with disabilities is subjected contributes to the difficulty they encounter in taking on the typically adult role of parenthood, and is one of the factors that determine the limited diffusion of the discourse regarding the right to parenthood of people with disabilities, established by Article 23 of the Convention on the Rights of Persons with Disabilities. When people with disabilities make the decision to embark on a path towards parenthood, they face a series of obstacles, including the inadequacy of the support network; this derives from the prejudices and cultural barriers that society has developed towards their emotional life. The tendency, still widespread within contemporary society, to treat people with disabilities in a neutral way, makes it difficult for them to reflect on the different aspects of life in terms of gender, and therefore poses an obstacle to the expression of all dimensions of the self; in the scenario that is thus emerging, the observation of reality from the perspective of women and girls with disabilities is still little considered. The Second Manifesto on the Rights of Women and Girls with Disabilities, starting from this assumption, aims to combat the multiple discrimination that may affect women and girls with disabilities, as women and as people with disabilities. It is in this context that this work is placed which, in light of the analysis of the Project “Mother Matters (MoMs)”, aims to analyze the situation of deaf women and mothers and propose a series of measures and tools useful in pursuing the commitment to sustainability and improving the quality of life of women and girls with disabilities.

Il pregiudizio principale sulle persone con disabilità riguarda il pensiero secondo il quale esse, a causa della loro condizione psico-fisica, hanno una qualità di vita più bassa rispetto a quella delle altre persone. In questo senso è fondamentale l’intervento di modifica che la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità propone di attuare sugli approcci valutativi della condizione di disabilità. Tali approcci, primariamente basati su un modello medico, sono stati affiancati dall’affermazione della componente sociale che ha reso possibile l’individuazione di azioni di sostegno volte a favorire processi di inclusione sociale. Quando si parla di genitorialità in rapporto alla disabilità si pensa alla presenza in famiglia di un figlio con disabilità e alla necessità di fornire un supporto adeguato ai genitori che, trovandosi in una situazione di forte vulnerabilità, subiscono una profonda trasformazione identitaria e di coppia che ha ripercussioni su tutte le sfere della vita; secondo il modello sociale della disabilità, il sostegno alla genitorialità di figli con disabilità dovrebbe trasformare le risposte derivanti da diagnosi specialistiche in interventi educativi tesi al potenziamento delle competenze genitoriali. Il processo di infantilizzazione a cui viene sottoposta la persona adulta con disabilità contribuisce alla difficoltà che essa riscontra nel rivestire il ruolo tipicamente adulto di genitorialità, ed è uno dei fattori che determinano la scarsa diffusione del discorso riguardante il diritto alla genitorialità delle persone con disabilità, sancito dall’articolo 23 della Convenzione sui i Diritti delle Persone con Disabilità. Nel momento in cui le persone con disabilità prendono la decisione di intraprendere un percorso verso la genitorialità si pongono di fronte a loro una serie di ostacoli, tra cui l’inadeguatezza della rete di supporto; questo deriva dai pregiudizi e dalle barriere culturali che la società ha sviluppato nei confronti della loro vita affettiva. La tendenza, ancora diffusa all’interno della società contemporanea, a trattare le persone con disabilità in maniera neutra, rende loro complicato riflettere sui diversi aspetti di vita in termini di genere, e quindi si pone come ostacolo all’espressione di tutte le dimensioni del sé; nello scenario che si va così delineando, l’osservazione della realtà dalla prospettiva delle donne e delle ragazze con disabilità è ancora poco considerata. Il Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità, partendo da questo presupposto, si propone di contrastare la discriminazione multipla che può interessare le donne e le ragazze con disabilità, in quanto donne e in quanto persone con disabilità. È in questo contesto che si colloca il presente lavoro che, alla luce dell’analisi del Progetto “Mother Matters (MoMs)”, ha l’obiettivo di analizzare la situazione delle donne e madri sorde e proporre una serie di misure e strumenti utili nel perseguire l’impegno alla sostenibilità e al miglioramento della qualità della vita delle donne e delle ragazze con disabilità.

Maternità e disabilità: il caso del Progetto “Mother Matters (MoMs)”.

LAZZARIN, ANDREA
2023/2024

Abstract

Il pregiudizio principale sulle persone con disabilità riguarda il pensiero secondo il quale esse, a causa della loro condizione psico-fisica, hanno una qualità di vita più bassa rispetto a quella delle altre persone. In questo senso è fondamentale l’intervento di modifica che la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità propone di attuare sugli approcci valutativi della condizione di disabilità. Tali approcci, primariamente basati su un modello medico, sono stati affiancati dall’affermazione della componente sociale che ha reso possibile l’individuazione di azioni di sostegno volte a favorire processi di inclusione sociale. Quando si parla di genitorialità in rapporto alla disabilità si pensa alla presenza in famiglia di un figlio con disabilità e alla necessità di fornire un supporto adeguato ai genitori che, trovandosi in una situazione di forte vulnerabilità, subiscono una profonda trasformazione identitaria e di coppia che ha ripercussioni su tutte le sfere della vita; secondo il modello sociale della disabilità, il sostegno alla genitorialità di figli con disabilità dovrebbe trasformare le risposte derivanti da diagnosi specialistiche in interventi educativi tesi al potenziamento delle competenze genitoriali. Il processo di infantilizzazione a cui viene sottoposta la persona adulta con disabilità contribuisce alla difficoltà che essa riscontra nel rivestire il ruolo tipicamente adulto di genitorialità, ed è uno dei fattori che determinano la scarsa diffusione del discorso riguardante il diritto alla genitorialità delle persone con disabilità, sancito dall’articolo 23 della Convenzione sui i Diritti delle Persone con Disabilità. Nel momento in cui le persone con disabilità prendono la decisione di intraprendere un percorso verso la genitorialità si pongono di fronte a loro una serie di ostacoli, tra cui l’inadeguatezza della rete di supporto; questo deriva dai pregiudizi e dalle barriere culturali che la società ha sviluppato nei confronti della loro vita affettiva. La tendenza, ancora diffusa all’interno della società contemporanea, a trattare le persone con disabilità in maniera neutra, rende loro complicato riflettere sui diversi aspetti di vita in termini di genere, e quindi si pone come ostacolo all’espressione di tutte le dimensioni del sé; nello scenario che si va così delineando, l’osservazione della realtà dalla prospettiva delle donne e delle ragazze con disabilità è ancora poco considerata. Il Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità, partendo da questo presupposto, si propone di contrastare la discriminazione multipla che può interessare le donne e le ragazze con disabilità, in quanto donne e in quanto persone con disabilità. È in questo contesto che si colloca il presente lavoro che, alla luce dell’analisi del Progetto “Mother Matters (MoMs)”, ha l’obiettivo di analizzare la situazione delle donne e madri sorde e proporre una serie di misure e strumenti utili nel perseguire l’impegno alla sostenibilità e al miglioramento della qualità della vita delle donne e delle ragazze con disabilità.
Motherhood and disability: the case of the “Mother Matters (MoMs)” Project.
The main prejudice about people with disabilities is the idea that, due to their psycho-physical condition, they have a lower quality of life than other people. In this sense, the change that the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities proposes to implement on the assessment approaches of the condition of disability is fundamental. These approaches, primarily based on a medical model, have been supported by the affirmation of the social component that has made it possible to identify support actions aimed at promoting processes of social inclusion. When we talk about parenting in relation to disability, we think of the presence in the family of a child with a disability and the need to provide adequate support to parents who, finding themselves in a situation of great vulnerability, undergo a profound transformation of identity and of the couple that has repercussions on all spheres of life; according to the social model of disability, support for the parenting of children with disabilities should transform the responses deriving from specialist diagnoses into educational interventions aimed at strengthening parenting skills. The process of infantilization to which the adult person with disabilities is subjected contributes to the difficulty they encounter in taking on the typically adult role of parenthood, and is one of the factors that determine the limited diffusion of the discourse regarding the right to parenthood of people with disabilities, established by Article 23 of the Convention on the Rights of Persons with Disabilities. When people with disabilities make the decision to embark on a path towards parenthood, they face a series of obstacles, including the inadequacy of the support network; this derives from the prejudices and cultural barriers that society has developed towards their emotional life. The tendency, still widespread within contemporary society, to treat people with disabilities in a neutral way, makes it difficult for them to reflect on the different aspects of life in terms of gender, and therefore poses an obstacle to the expression of all dimensions of the self; in the scenario that is thus emerging, the observation of reality from the perspective of women and girls with disabilities is still little considered. The Second Manifesto on the Rights of Women and Girls with Disabilities, starting from this assumption, aims to combat the multiple discrimination that may affect women and girls with disabilities, as women and as people with disabilities. It is in this context that this work is placed which, in light of the analysis of the Project “Mother Matters (MoMs)”, aims to analyze the situation of deaf women and mothers and propose a series of measures and tools useful in pursuing the commitment to sustainability and improving the quality of life of women and girls with disabilities.
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Descrizione: La seguente dissertazione ha l’obiettivo di analizzare, attraverso l’aiuto offerto dalle basi teoriche su cui verte la ricerca bibliografica per la stesura del Progetto “Mother Matters (MoMs)”, la situazione delle donne e madri con disabilità.
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